Allo scoccare della mezzanotte ha avuto inizio il nuovo anno. Si chiude così un 2011 fatto di rincorse, delusioni, speranze, sorrisi e vittorie, e ancora tante, tantissime emozioni. Non sarà stata la stagione del Triplete, o dei cinque titoli che dir si voglia, ma oggi come un anno fa la nostra Inter non mollava. Un’annata quasi tormentata in cui - ricordiamolo - i campioni d'Europa e del Mondo avrebbero continuato a lottare, in campionato e in Champions League. La sorte si sa, non sempre è benigna, e anche di errori ne sono stati commessi parecchi. Come ogni anno la macchina del tempo di FcInterNews.it riporta indietro i calendari di 365 giorni, per rivivere assieme un pezzo di storia nerazzurra, con l’augurio che nell’anno nascente, il 2012, possa risplendere ancora la stella dell’Inter e di tutti i suoi tifosi.

LEOMUNTADA - Alla vigilia del Natale l’Inter, a sorpresa, aveva ufficializzato l’ingaggio di Leonardo. Sotto l’egida di Mou, un nuovo condottiero, per di più ex icona milanista, infiamma l’ambiente nerazzurro, scosso dall’esonero di Rafa Benitez. Il Mondiale per club conquistato con il tecnico spagnolo, il deludente bottino raccolto in campionato, gli infortuni e le polemiche con spogliatoio e società, tutto andava lasciato alle spalle. Un sogno adesso aleggia per le strade della Milano nerazzurra, quello della Leomuntada. Con il tecnico si insedia ad Appiano anche il primo acquisto della campagna di riparazione, Andrea Ranocchia, difensore che dovrà prendere il posto dell'infortunato Samuel. È chiaro che per volare serviranno altri colpi. La stampa, come ogni anno, si scatena sul mercato, l’Inter un po’ meno. Incombono le voci su Kakà, Ganso e Alexis Sanchez, idee che non si sposeranno mai con il nerazzurro. La palla passa al campo ed è subito Inter-Napoli. Gli azzurri sono secondi a tre punti dal Milan. L’Inter, con due partite in meno, è a meno 13 dalla capolista rossonera. Thiago Motta fa esplodere San Siro dopo soli tre minuti. La doppietta del centrocampista e la rete di Cambiasso firmano il primo successo dell’era leonardiana: 3-1. Tre giorni dopo a Catania torna in campo Eto’o (squalificato prima per la testata a Cesar del Chievo), ma i tre punti arrivano ancora grazie al Cuchu in versione goleador. I due gol dell’argentino ribaltano il vantaggio firmato da Gomez e avvicinano l’Inter al Milan, fermata su un rocambolesco 4-4 dall’Udinese. Contro il Genoa in Coppa Italia arriva la terza vittoria: 3-2 il finale, con reti di Eto’o (2) e Mariga. Nel mezzo un gol su penalty di Kharja, giocatore che in pochi giorni sarebbe tornato a calcare l’erbetta del Meazza…

In attesa dei recuperi di Julio Cesar e Sneijder, l’Inter si scatena e asfalta 4-1 il Bologna. Stankovic, Milito, Eto’o, Eto’o firmano il risultato nella serata in cui Javier Zanetti raggiunge Beppe Bergomi a quota 519 presenze in nerazzurro. Il giorno dopo il Milan impatta a Lecce, 1-1: il distacco si accorcia a undici punti, ma mancano ancora da recuperare i match contro Cesena e Fiorentina. La formazione romagnola mette paura all’Inter, andando sul 2-2 dopo i gol iniziali di Eto’o e Milito. Ci pensa Cristian Chivu, di testa nonostante il caschetto, a regalare altri tre punti d’oro alla squadra. Nella gara si ferma Milito per un risentimento muscolare. Fuori dal campo si continua a parlare di Sanchez, adesso però sempre più vicino a un approdo in Premier League (Chelsea o City), e di un clamoroso ritorno a fine stagione di Mourinho. Prende corpo anche l’ipotesi Castaignos, giovanissimo bomber del Feyenoord finito sul taccuino di Branca. Il 23 gennaio arriva l’amara disfatta di Udine. Stankovic illude l’Inter che cade di fronte alla brillantezza dei friulani. Finisce 3-1 nella sfida delle 12.30, risultato che non cambia i propositi di rimonta di Leonardo. Ci si rituffa sul mercato alla ricerca di una prima punta da prendere subito. Luis Fabiano e Pazzini i nomi più caldi. Torna anche la Coppa Italia con i quarti di finale a Napoli. Partita combattutissima che viene decisa solo dal dischetto, dopo 120 minuti di gioco estenuanti. L’errore dagli undici metri del Pocho Lavezzi catapulta i nerazzurri alle semifinali del torneo.

UN PAZZO PER LA PAZZA - È tempo di investire sugli ultimi rinforzi da consegnare a Leonardo. Giampaolo Pazzini e Houssine Kharja si uniscono alla squadra ad Appiano e vengono subito convocati per la sfida col Palermo. Il centravanti è il colpo che costa alle casse nerazzurre 13 milioni di euro, il centrocampista marocchino arriva invece con la formula del prestito più eventuale riscatto a giugno. I rosanero fanno tremare l’Inter portandosi in vantaggio per 2-0 a San Siro. Ma questa squadra, già pazza di suo, ha un’arma che lo è ancora di più. L’ex bomber della Samp entra in campo nella ripresa al posto di Milito e conquista subito il suo nuovo pubblico con una splendida doppietta. Come se non bastasse, regala ad Eto’o il rigore del definitivo 3-2. La rimonta continua e porta la firma del Pazzo. Nell’ultimo giorno di mercato viene poi definita anche un’interessante operazione con il Cesena. Lo scambio di prestiti Nagatomo-Santon porta alla Pinetina i riflettori del Sol Levante e un Samurai pronto a guadagnarsi l’affetto dei suoi nuovi tifosi e un’eventuale conferma da parte della società nerazzurra. Rimane all’Udinese il gioiello Sanchez, rimandando così ogni discorso all’estate. Muntari viene spedito in prestito in Premier League. Il tre febbraio è Bari-Inter: torna in panchina Wesley Sneijder, assente dalla sfida del Mondiale contro il Seongnam. Di Kharja, Pazzini e dell’olandese, subentrato a Milito, le reti che nella ripresa assicurano il successo all’Inter. Nel corso della gara, Chivu colpisce con un pugno Marco Rossi. Il romeno, stangato con quattro giornate di squalifica, si scusa in lacrime davanti alle telecamere. Tre giorni dopo, contro la Roma, arriva l’ennesima tempesta di emozioni che porta la targa della nuova Inter leonardiana: 5-3 a San Siro, al termine di una sfida entusiasmante in cui però si fa male ancora Milito. Ennesimo stiramento per il Principe, e ad Appiano cominciano ad arrivare le prime punzecchiature di Rafa Benitez, sempre avvelenato nei confronti di tutto lo staff interista.

Cinque punti distanziano adesso i nerazzurri dal Milan, che nel frattempo ha raccolto solo due pareggi contro Lazio e Genoa. Ed è già tempo di derby d’Italia. Basta un gol di Matri e tanta compattezza in difesa alla Juve di Delneri per assicurarsi i tre punti contro l’Inter, tradita da Eto’o che prende una clamorosa traversa a porta spalancata. Sono 42 i punti ancora in palio da qui alla fine del campionato, la Leomuntada è ancora possibile, Leonardo continua a crederci. Nel recupero del Franchi la Fiorentina viene sbancata grazie a un autogol di Camporese e al sigillo del solito Pazzini. Termina 2-1 per l’Inter, che riesce così a portarsi a -5 dai rivali rossoneri. In casa arriva poi un altro importante successo contro il Cagliari, firmato dal primo gol in nerazzurro di Kharja. Capitolo Champions. Gli ottavi propongono un affascinante Inter-Bayern, replay della finale di Madrid dello scorso maggio. L’armata tedesca medita vendetta e riesce a beffare i nerazzurri con un gol al 90’ di Mario Gomez, che approfitta di uno svarione di Julio Cesar impeccabile sino a quel momento. Pochi giorni dopo si stira Cambiasso, ennesimo infortunio in una stagione nerissima sotto quest’aspetto. Fa presto però l’Inter a dimenticare il Bayern andando a prendersi altri tre punti in campionato contro la Samp. A Marassi decidono l’inventiva di Sneijder e la freddezza di Eto’o al 90’. Contro la sua ex squadra non va a segno il Pazzo, che però si rifà una settimana dopo nel derby personale con il Genoa. Di Eto’o (ancora doppietta), Pandev e Nagatomo le altre firme sul 5-2 di San Siro. Nel frattempo l’Inter si assicura un altro rinforzo per giugno. Luc Castaignos, 18enne centravanti del Feyenoord che continua a stupire tutti in Olanda, arriva a Milano e mette la firma su un quadriennale. Dal Brasile Ganso continua a mandare messaggi d’apprezzamento verso l’Inter e Leonardo.

DAI SOGNI ALL'INCUBO - Si esalta anche la Primavera di Pea, vittoriosa per 2-0 sulla Fiorentina e nuova regina della Viareggio Cup. Dell’Agnello protagonista assoluto del torneo, autore tra l’altro della doppietta decisiva che piega la squadra viola. La squadra di Leonardo è attesa invece dalla trasferta di Brescia. Eto’o illude i nerazzurri che si fanno agguantare nel finale da Caracciolo. Nel recupero l’Airone ha la possibilità dal dischetto di portare in vantaggio le rondinelle, espulso Cordoba. L’unico a volare è però Julio Cesar, che neutralizza il penalty e salva il risultato sull’1-1. Il giorno dopo il Bari ferma il Milan sul pari e mantiene a 5 punti il distacco tra capolista e inseguitrice. Il 15 marzo torna la Champions e il discorso non cambia: rimonta è la parola d’ordine di una squadra intenzionata a ribaltare lo 0-1 dell’andata. All’Allanz Arena di Monaco di Baviera l'Inter passa subito avanti con Eto’o, si fa raggiungere e superare dai gol di Gomez e Muller, che approfittano di un’altra serata storta del portierone nerazzurro. Nella ripresa escono fuori l’orgoglio e il cuore degli uomini di Leo: prima Sneijder trova l’angolo perfetto per il 2-2, poi Goran Pandev, eroe inaspattato, stende ancora il Bayern a pochi minuti dal fischio finale. Ai quarti il destino metterà di fronte un’altra tedesca, lo Schalke 04.

In campionato ci si proietta verso il derby ma prima c’è da sistemare la pratica Lecce. Pazzini decide la sfida con i pugliesi, mentre il Milan cade 1-0 a Palermo. Pausa Nazionali e poi derby di fuoco tra due squadre distanti adesso solo 2 punti. Nonostante l’assenza di Ibra, squalificato, i rossoneri si aggiudicano la supersfida con un pesantissimo 3-0. È una mazzata per l’Inter che deve provare adesso a rialzarsi in Champions. A San Siro contro lo Schalke va in scena un’altra serata da incubo. Il clamoroso 5-2 rifilato dai tedeschi fa volar via anche i sogni di gloria europei. I nerazzurri, passati in vantaggio prima con la gemma di Stankovic e dopo con Milito, soccombono inermi davanti ai propri tifosi. In campionato si continua ad inseguire: 2-0 contro il Chievo firmato Cuchu-Maicon e testa adesso verso la mission impossible di Gelsenkirckhen. Qui però arriva un’altra sconfitta, 2-1 a margine di una prestazione non all’altezza delle aspettative. Il cammino dei campioni d’Europa si ferma stavolta ai quarti. Circolano ancora indiscrezioni sul futuro della panchina. Oltre a Mou, saltano fuori i nomi di Baggio e Guardiola. È il periodo più buio della stagione: l’Inter cade anche a Parma (2-0) e dice addio alla Leomuntada. Resta solo la Coppa Italia per dare lustro a un’annata anomala, mentre in Serie A si punta al secondo posto, momentaneamente occupato dal Napoli. Proseguono incombenti i  rumors che vedono Mourinho vicinissimo a un ritorno a Milano, dopo che il tecnico avrebbe iscritto i propri figli a una scuola di Lugano.

FINALE DOLCE - La nostra Inter continua però ad essere grinta e cuore. Stankovic decide l’andata della semifinale di Tim Cup contro la Roma . Altri due successi, entrambi in rimonta per 2-1, arrivano in campionato, prima contro la Lazio a San Siro, una settimana dopo al Manuzzi di Cesena, dove uno scatenato Pazzini ribalta lo svantaggio nei minuti di recupero. Sorpasso in classifica sul Napoli che non molla e rimane terzo a -1 dai nerazzurri. Si continua a parlare del futuro della panchina: Moratti sembra aver deciso di puntare tutto su Leonardo, appoggiato dallo spogliatoio nerazzurro. Tantissimi invece i nomi indicati come possibili colpi di mercato: Tevez, Montolivo, Banega, Fernando e Casemiro per citarne solo alcuni. Riparte il campionato. Il Milan pareggia a Roma e strappa matematicamente lo Scudetto ai cugini. Al termine della sfida destano scalpore i cori offensivi di Gattuso e Abate indirizzati all’ex tecnico Leonardo. Il giorno dopo si gioca Inter-Fiorentina: i nerazzurri si confermano solidi in questo finale di stagione e battono 3-1 la squadra di Mihajlovic (in gol anche Coutinho con una splendida parabola di punizione). Finisce invece 1-1 il ritorno a San Siro della semifinale di Coppa con la Roma, a segno sempre Eto’o che raggiunge Ronaldo a quota 34 marcature stagionali. Macina record anche il capitano Zanetti, alla millesima presenza in una gara ufficiale. Solo il Palermo adesso, nella sfida decisiva dell’Olimpico, tra l’Inter e il suo primo trofeo stagionale. In settimana Moratti fa il nome di Hazard (“Lo vuole mio figlio”), giovane talento del Lille che si candida per un futuro in nerazzurro. Dall’Inghilterra il Sunderland annuncia di non voler riscattare Muntari. Il ghanese tornerà a Milano a fine stagione, pronto a lottare per riprendersi un posto in squadra.

Il 15 maggio va in scena al San Paolo la penultima giornata di campionato fra Napoli e Inter. Pareggio per 1-1 che fa felici entrambe le squadre: gli azzurri guadagnano l’accesso diretto alla Champions, i nostri il secondo posto matematico. Eto’o supera Ronaldo e si porta a quota 35 reti. L’altra nota lieta è il rientro in campo dopo 6 mesi di Walter Samuel, pienamente recuperato dopo il brutto infortunio al ginocchio. Nell’ultima giornata di campionato Leonardo eguaglia il record di Invernizzi e Fossati, andando a vincere la sua 12esima partita a San Siro: il 3-1 al Catania porta le firme di Pazzini (2) e Nagatomo. Continuano i colloqui per Sanchez, che ora sembra vicinissimo ai nerazzurri. La stagione si chiude con la finale di Tim Cup contro il Palermo: i nerazzurri aprono e raddoppiano con Eto’o ma subiscono la rete di Munoz nel finale. Ci pensa Milito nei minuti di recupero a timbrare il 3-1 chiudendo definitivamente i giochi. L’Inter di Leonardo sembra voler ripartire dal grande traguardo dell’Olimpico. Ma prima occorrerà attraversare l’intricatissimo mercato estivo. Piovono i primi rumors sull’addio di Sneijder, da definire il destino di Chivu, Motta, Mariga e Lucio, Mourinho vorrebbe al Real sia il bomber Eto’o che Figo in dirigenza. E ancora Sanchez e Hazard sembrano invece essere sempre più vicini. Si parla addirittura anche di Fabregas, ma i primi colpi l’Inter li mette a segno assicurandosi per la Primavera Alborno dal Paraguay e riscattando Nagatomo. Scende poi in pista il Barça nella rincorsa a Sanchez, mentre su Sneijder incombe ora l’ombra del Chelsea.

BUFERE ESTIVE - Lo scambio Maicon-Kakà accende ancora un mercato inesistente, Wesley giura amore eterno all’Inter ma non vuole illudere i tifosi (“Il futuro lo sa solo Dio”). Clamoroso a metà giugno: Leonardo ha l’accordo per un posto da dirigente al PSG, l’Inter corre ai ripari contattando Marcelo Bielsa. Moratti prima smentisce, poi annuncia l’addio del tecnico. Per la panchina salta fuori una sfilza di nomi, su tutti Ancelotti, Hiddink, Spalletti, Villas Boas, Mihajlovic e Gasperini. Nel frattempo Materazzi rescinde consensualmente e saluta l’Inter dopo dieci stagioni. Il 24 giugno è ufficiale: Gasp, l’eletto di Mourinho, è il nuovo tecnico nerazzurro. Un errore alle buste di un dirigente del Bologna regala poi all’Inter l’intero cartellino di Viviano, dal Brasile arriva invece il terzino Jonathan. In Sudamerica l’Inter guarda anche a Casemiro e Ricky Alvarez, promettentissimo talento del Velez, Gasperini chiede anche Palacio. A inizio luglio la relazione del pm Palazzi serve a rilanciare l’ennesimo attacco mediatico all’Inter e a Giacinto Facchetti, la stampa coglie la palla al balzo e riapre il capitolo revoca del titolo '06 con delle accuse risultate poi ancora una volta inconsistenti. Il tormentone Calciopoli fa passare in secondo piano l’acquisto di Alvarez, il Malaga e il Manchester United si rituffano su Sneijder. Il 10 luglio la squadra si raduna a Pinzolo per la preparazione. Giungono quindi le prime vittorie in amichevole con Wesley provato nel nuovo 3-4-3, Alvarez sembra proprio Maravilla. Il mercato entra nel vivo, ma prima servono introiti dalle cessioni. Viviano si rompe il legamento crociato (stop di sei mesi): si brucia così una carta preziosa nelle trattative col Genoa. Per l’attacco rinasce l’idea Tevez, prossimo a un addio dal City. Mentre continua la telenovela Sneijder, l’Anzhi del multimilionario Kerimov si fionda su Eto’o, chiudendo in agosto l’acquisto del camerunese. Si esalta Castaignos nel 2-0 al Celtic, infortunio invece per Nagatomo che dovrà saltare la Supercoppa contro il Milan.

A una settimana dal derby di Pechino, l’Inter incassa un pesante 0-3 ad opera del Manchester City. Segue quindi l’amara sconfitta per 1-2 contro i cugini nel primo trofeo messo in palio dalla stagione: i nerazzurri iniziano bene e si portano in vantaggio grazie alla splendida punizione di Sneijder, ma cadono sotto i colpi di Ibrahimovic e compagni. È l’ultima partita di Samuel Eto’o, che saluta tutti ed è ormai ad un passo dal trasferimento in Russia. Sul campo l’Inter si aggiudica il trofeo Tim ma non dà certezze sul piano tattico, Lucio rinnova fino al 2014. Ultimi giorni di mercato: l’Anzhi ufficializza l’acquisto del camerunese, l’Inter si aggiudica Diego Forlan e sembra voler chiudere per Kucka e Palacio. I sorteggi Champions stabiliscono le future avversarie nel girone: Lille, Cska e Trabzonspor sfideranno l’Inter per la qualificazione agli ottavi. In mediana arriva Andrea Poli dalla Samp, mentre Pandev viene ceduto in prestito al Napoli. In extremis Branca riesce a chiudere per Zarate (prestito con diritto di riscatto) e consegna a Gasperini un altro tassello per l’attacco. Santon lascia l’Inter e vola al Newcastle. Scoppia poi il caso Forlan: l’uruguaiano, inserito nella lista Champions dal tecnico, non potrà giocare perché già in campo nei preliminari con l’Atletico. Non sarà l’unica nota storta dell’esperienza di Gasp sulla panchina nerazzurra.

In campo è disastro: l’Inter perde contro Palermo, Novara e Trabzonspor, solo un punto guadagnato con la Roma. Mai una vittoria per il tecnico che viene quindi esonerato. L’arrivo di Ranieri porta nuova linfa ma non cancella alcune incertezze. Troppi stop in campionato per l’Inter che vola in Champions ma viene ancorata da arbitri e sfortuna sul fondo della classifica di Serie A (da record la striscia dei quattro rigori consecutivi assegnati contro). Il resto è storia recente: la rimonta intrapresa, le sei vittorie come una luce alla fine del tunnel, interrotte solo dall'Udinese, passando per la condanna di Moggi e lo scandalo calcioscommesse, al termine di un’annata complicatissima che ci ha comunque consegnato un trofeo. Il nuovo anno si spalanca sotto la spinta dei recenti successi. L’Inter di Ranieri è pronta a ricominciare, dai nove punti di distacco dalla coppia capolista Juve-Milan e dagli ottavi di Champions col Marsiglia. Diventerà importantissimo anche il mercato di questo mese, se si vuole continuare a puntare al top andando a rinforzare una squadra costretta ancora ad inseguire, oggi come un anno fa. L’auspicio ovviamente è quello di vivere un 2012 ricco di vittorie, sul campo ma anche nella vita di ogni singolo tifoso.

Dalla redazione di FcInterNews.it i migliori auguri di un felice anno nuovo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 01 gennaio 2012 alle 00:30
Autore: Daniele Alfieri
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