Lunga e interessante intervista di Mauro Icardi, che ha parlato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport. Ecco qualche passaggio della chiacchierata tra l'attaccante argentino e i colleghi della rosea, con Maurito che sottolinea come da fuori venga dipinto un personaggio che non esiste ("Anzi, sono maturato troppo presto") e che è tempo di riscossa per i nerazzurri dopo due batoste ("Vogliamo vincere col Napoli").

OSVALDO, MERCATO E MAZZARRI - "Con Daniel ci troviamo benissimo, ma anche con Palacio la stagione passata andò a meraviglia. I nuovi? Medel è rabbioso, Vidic sereno, Dodò completo, Osvaldo tecnico, M’Vila un rottweiler. Ci serve l'aiuto di San Siro: non bisogna fischiare, ma tifare per la propria squadra e il proprio tecnico. Col Napoli sono convinto di un sostegno per 90 minuti. E Mazzarri mi fa lavorare tanto pure sulla tecnica: il gol di sinistro al Sassuolo nasce anche da questo".

PUBALGIA E SOCIAL-NETWORK - "La vita che facevo era la stessa, mi allenavo diversamente proprio per colpa del fastidio. I tweet? La società mi ha detto di fare il professionista sempre, e che avevo un’opportunità importante da non buttare via. Ma la mia forza risiede anche nell'istinto che ho di andare dritto e fare quel che penso. Il resto non m'interessa".

GLI INIZI - "Avevamo una vita normale: i miei genitori lavoravano per mantenere mia sorella Ivana, mio fratello Guido e me. Quando poi è esplosa la crisi in Argentina siamo andati in Spagna, alle Canarie, nel 2002: restare nel nostro paese sarebbe stato durissimo per tante cose. Dalle Canarie in poi sono sempre stato attaccante, prima ho fatto anche altri ruoli. Una volta, in Argentina, vincevamo una partita in maniera così netta che l’allenatore mi spostò in difesa, visto che ero alto e veloce: ma io ci stavo un secondo e tornavo in attacco. Sono sempre stato bravo in zona-gol: a 10 anni, proprio nel Vecindario, ne feci 9 in una sola gara".

SFIDA AL NAPOLI - "Higuain è un grande, è il numero 9 dell’Argentina. Togliergli il posto? E’ lunga, si vedrà. Credo che lui al Real Madrid abbia imparato ad essere decisivo ogni pallone che tocca, vincendo anche la sfida con Benzema: quando l’allenatore mandava in campo lui, la partita cambiava. Al Napoli toglierei Hamsik che è fortissimo".

RINNOVO E PROGETTO INTER - "Del rinnovo non so ancora nulla. Ma ho scelto l’Inter e all’Inter voglio restare. Perché qui c’è la voglia di costruire, perché a Milano si sta da dio, perché il presidente ha le idee molto chiare e perché... voglio stare qui. Questo è un progetto nuovo e giovane. Ci vuole tempo ma vincere è quel che voglio io e tutti, qui. Tre motivi per credere nell’Inter? Uno: perché la squadra mi piace e per il lavoro che sta facendo la società. Due: perché ci sono molti giovani che hanno fame e voglia di vincere, visto che non hanno mai vinto. Tre: siamo un gruppo unito, anche extracampo". 

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 17 ottobre 2014 alle 08:14 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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