L'Inter in questa prima fetta di campionato ha dimostrato di crescere alla distanza e segnare gol anche pesanti nei finali di gara. Marcello Iaia e Alberto Andorlini, due dei preparatori fisici dello staff di Luciano Spalletti, spiegano alla Gazzetta dello Sport i motivi alla base di questi exploit: "Gli ultimi minuti sono giocati anche mentalmente. In quei momenti emerge il messaggio calcistico che Spalletti fa passare alla squadra. Il gruppo ha queste caratteristiche, è la filosofia dell’allenatore. Lui vuole un calcio propositivo".

"Negli anni è stato cambiato l’approccio alla preparazione - spiegano ancora Iaia e Andorlini -. Invece adesso stiamo diventando preparatori di calcio, disciplina complessa. Si cerca un approccio integrato. Ora gli allenatori cercano di ricreare anche in allenamento l’intensità della partita". E si scopre che giocare solo in campionato, senza coppe, non è un gran vantaggio: "Giocare di più coinvolge più giocatori. Poi vanno chiaramente valutati numero, frequenza e tipologia delle partite. Ma modulando gli sforzi e i recuperi è possibile ottenere buoni rendimenti anche con il doppio impegno settimanale - confermano i preparatori nerazzurri -. Possiamo dire oggi all'Inter che il quadro della situazione generale è positivo e il margine di crescita ci conforta. Non possiamo sapere dove arriverà la squadra, ma crediamo che si possa crescere ancora sotto tanti punti di vista".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 10 novembre 2017 alle 08:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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