In origine doveva essere Manu Koné dalla Roma, poi invece è arrivato Andy Diouf dal Lens. Non esattamente la stessa cosa sia per status che per caratteristiche. E neppure per prezzo. Chiaro che la curiosità per i tifosi interisti sia tanta, dopo aver visto il centrocampista per qualche minuti all'esordio col Torino, dove ha sbagliato diverse palle in un match già ampiamente finito.

Il Corriere dello Sport sposta il focus proprio sul nuovo numero 17 nerazzurro, osservato speciale di Chivu in questi giorni di sosta. Ma ormai lo sanno tutti: Diouf non è un centrocampista di rottura, bensì una mezzala box-to-box, in grado di strappare e portare palla come pochi sanno fare. Qualità tutte da testare nel campionato italiano e con una maglia pesante come quella dell'Inter.

"Nella rosa nerazzurra non c’era un centrocampista con quell’identikit. E, nelle idee “verticali” Chivu, le sue doti si possono sposare bene - spiega il CdS -. Diouf, infatti, si esprime al meglio quando si tratta di ribaltare l’azione. È in grado di partire dalla sua metà campo e di arrivare fino all’area avversaria, con il pallone tra i piedi. Il suo tiro è potente, ma non sempre preciso, tanto da aver segnato appena 5 gol in 142 presenze da professionista. E non si può dire che nemmeno l’assist sia la sua specialità. Ad ogni modo, a 22 anni appena compiuti, il suo processo di maturazione e di evoluzione non è certo concluso. Anzi ha margini di tempo in abbondanza per colmare ogni lacuna. In questo senso sarà fondamentale per lui seguire la guida di Chivu, che con i giovani ha grande esperienza e, in più, apprezza in maniera particolare le mezzali "fisicate", capaci di inserirsi e fare male. L’obiettivo, per l’ex Lens, è accelerare i tempi, in modo da entrare stabilmente nelle rotazioni". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 05 settembre 2025 alle 08:15 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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