Ospite della puntata odierna di 'Inter Nos' è Hernanes, che nel salotto televisivo di Inter Channel risponde alle domande inviategli via Twitter dai tifosi nerazzurri. Ecco le parole del Profeta, che viene subito festeggiato per i 30 anni appena compiuti: "Per me l'ultimo periodo è stata una vittoria personale, a un certo punto nessuno contava più su di me, giocavo di meno e forse non ero nei piani. Invece ho fatto tutto per tornare e compiere la storia che voglio realizzare qui all'Inter. Non ho ancora fatto nulla qui, ma è un buon inizio per i prossimi anni. Sono tornato fuori condizione dal Mondiale, a ottobre ho pensato di poter ripartire ma sono arrivati due infortuni all'adduttore destro. Ma avevo deciso che niente poteva privarmi della gioia di essere importante per l'Inter, ero determinato, volevo reagire agli eventi contrari. In allenamento dai il massimo ma solo la partita può rimetterti in condizione. Nelle ultime settimane ho giocato spesso".
Qual è il giocatore che stimi di più?
"Adesso Messi, prima Zidane. In Brasile Felipe che ora non gioca più. Messi non lo stimavo tanto ma nell'ultimo periodo ho cambiato idea, mi ha convinto".
Cosa pensi della nuova maglia?
"La nuova maglia è molto bella, tutte lo sono state ma questa è più tradizionale, proprio bella".
Cosa pensi della serata di 'Inter Night' e dei tifosi che sono accorsi?
"Pensavo di trovare solo 100-200 persone dopo una stagione così e la sconfitta di Genova. Invece hanno dato una risposta di fiducia e speranza e questo ti colpisce, ti viene voglia di dare di più per loro".
Qual è stata la tua più grande soddisfazione da quando sei qui?
"Quest'ultimo periodo, nella mia carriera non ho mai affrontato periodi così lunghi senza giocare. Nel 2006 mi è accaduta qualcosa di simile, qui però è stato più impegnativo a livello mentale, tornare a giocare mi è servito per dimostrare a me stesso la forza che ho".
Questo tuo periodo da cosa dipende?
"Io sono uno che dipende m olto dalle sue condizioni, devo sempre essere allenato. In questo periodo mi sono allenato bene. E' una questione fisica e mentale. Il Mondiale? Sono rientrato in anticipo, volevo essere in condizione e ci ho provato. Poi a ottobre sono arrivati gli infortuni. Mi ha di certo condizionato il post-Mondiale".
Il gol più bello mai segnato?
"Difficile sceglierne uno, direi tre: contro la Roma sia con la maglia dell'Inter che con quella della Lazio e contro il Cruzeiro ai tempi del San Paolo".
A che età hai iniziato a giocare? Com'è nata la passione?
"Ho iniziato da piccolo, da 8 a 13 anni ho giocato solo a calcio a 5, poi fino a 15 anni anche a calcio".
La più grande emozione con la maglia dell'Inter?
"Direi il gol col Napoli allo scadere, è stata la più bella capriola che ho fatto".
Con chi hai più intesa tra i giocatori in squadra?
"Juan Jesus, brasiliano come me. Siamo anche compagni in squadra".
Ma è vero quello che dice JJ che hai scoperto un modo per correre di più degli altri?
"Non ho scoperto nulla, è uno scherzo. Corro solo in modo diverso".
L'anno prossimo potremo lottare per un posto in Champions? Dove servono rinforzi?
"Se quest'anno avessimo fatto sempre i punti dell'ultimo periodo, ce l'avremmo fatta a lottare. Ora abbiamo già iniziato a cambiare alcune cose, io ci credo, voglio tantissimo farcela. Potremo lottare per i primi posti".
Mancini da trequartista ti chiede anche di essere il primo a difendere?
"Ci sono lavori senza palla che lui chiede sempre, non solo a me ma anche agli altri attaccanti. Così si dà equilibrio e la palla non arriva pulita ai centrocampisti avversari".
Chi è il tuo modello?
"Ho avuto un modello, Felipe, che giocava nel Vasco. A 13-14 anni lo imitavo, volevo diventare mancino come lui. I mancini calciano in modo diverso, mi piaceva quello stile. Felipe è il giocatore più elegante che avessi mai visto".
Ci dai un consiglio su come fare la tua capriola? Mai avuto paura di cadere?
"In India un ragazzo è morto facendo una capriola. Ho pensato di fare un video tutor per spiegare. Si deve iniziare in modo morbido e poi aiutarsi con le mani, poi con un po' di fiducia si riesce anche senza mani. Io lo faccio da 9 anni e ormai non rischio più di cadere, è come andare in bicicletta. Spero che l'anno prossimo potrò fare tante capriole".
Medel, Kovacic, Guarin e Hernanes, con Shaqiri in panchina. Quante squadre hanno un centrocampo migliore?
"La principale rabbia di quest'anno è il fatto che potevamo essere lì a lottare e invece siamo indietro. Non sono soddisfatto di questa stagione, i risultati sono al di sotto delle nostre potenzialità".
Quanto conterebbe ripartire dall'Europa?
"Io ero abituato al San Paolo a giocare 60 partite, farne solo 40 non mi va proprio".
Cosa pensi a 30 anni della tua carriera?
"Sono ancora in piena forma e ho la maturità di avere equilibri. Se facessi un bilancio penso che a 20 anni non avevo neanche un contratto. Me n'ero andato e mi hanno ripreso. In dieci anni la mia vita è cambiata e ho avuto tante soddisfazioni, compresi i 4 figli, vivendo con la stessa moglie".
Da bambino per quale squadra tifavi?
"Io vengo dal nord est del Brasile, lì si tifa per la squadra della propria città e per una del sud. Tifavo Esporte e San Paolo. Nel San Paolo mi piaceva Wagner, poi Denilson".
Cosa pensi di un ruolo à la Pirlo?
"Ormai no, devo avere più la possibilità di attaccare. Il punto di forza di Pirlo sono i passaggi e la lettura del gioco, il mio è il tiro con entrambi i piedi. Meglio che sia più vicino alla porta. Pirlo sa quando dare la palla corta o lunga".
Chiudere con una vittoria ti lascia il ricordo positivo.
"Noi l'anno prossimo dobbiamo vincere quasi sempre e perdere quasi mai".
Segui altri sport oltre al calcio?
"Giocavo a golf, poi dopo 4 figli ho smesso".
In allenamento riesci a segnare rigori a Handanovic?
"Quando giochiamo contro vogliamo sempre vincere. In allenamento è difficile tirare rigori, ma con la Lazio gli avevo già segnato. Qui gli ho detto che dopo il suo record ha reso più importante il mio rigore".
Saremo competitivi il prossimo anno?
"Stamattina ci pensavo. Io ho sempre voluto essere più forte di quello che sono, mi sento molto competitivo. Credo che si possa fare tanto con poco, avendo questa filosofia pur con una squadra non tanto forte direi comunque che saremo competitivi. Fa parte del mio pensiero. Ma con questo allenatore, questi giocatori e questa maglia sono sicuro che saremo migliori di quest'anno, saremo più continui. La continuità è quello che ci è mancato, nella prossima stagione riusciremo a essere competitivi".
Autore: Redazione FcInterNews.it
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