Domani l'urna dirà all'Inter il suo destino europeo: liberatasi finalmente di quella stramaledetta carogna chiamata ottavi di finale che puntualmente albergava sulle spalle dei nerazzurri da tre anni a questa parte, la formazione nerazzurra, unica rappresentante dell'Italia nella massima competizione continentale per club, saprà il cammino che dovrà percorrere per provare a raggiungere il Santiago Bernabeu, teatro della finale 2010. D'ora in poi, nessun paletto, i derby saranno possibili, soprattutto sarà possibile sapere gli avversari non solo dei quarti ma anche quelli della potenziale semifinale. Tra le grandi otto di questa Champions League, oltre all'Inter, figurano nomi prestigiosi come quelli dei detentori del Barcellona, del Manchester United, dell'Arsenal e del Bayern Monaco, ma anche nomi a sorpresa come quelli delle due transalpine Bordeaux e Lione e soprattutto il Cska Mosca, capace di giocare un brutto scherzo al Siviglia. Però, però...

Però a dare bene un'occhiata, ci si accorge che manca qualcuno, che ci sono assenze che fanno rumore: manca il Milan, che da sempre ha consacrato la Champions come suo habitat naturale e invece si è ritrovato fuori agli ottavi mortificato da Rooney; manca la Fiorentina che i quarti li avrebbe meritati tutti. Ma soprattutto, manca quella che è stata indicata come la favorita assoluta nei pronostici di quest'estate: manca il Real Madrid di Florentino Perez. Manca la squadra galattica costruita a suon di milioni dal suo presidente, quella infarcita di campioni del calibro di Kakà, Cristiano Ronaldo, Benzema, Xabi Alonso, Higuain, Casillas, Raul, Ramos; che partiva con l'intento di arrivare in carrozza alla finale da vincere davanti al pubblico di casa, e che davanti al pubblico di casa ha subito un'umiliante eliminazione dall'Olympique Lione.

Assenza che fa rumore; rumore che però, è inutile negarlo, per la nostra Inter suona come musica celestiale. Perché mentre Perez provava a mettere insieme il suo album di campioni, a Milano arrivava un giocatore ormai considerato uno scarto all'ombra dell'"oso y madrono", e che invece in maglia nerazzurra ha sfoderato una stagione da autentico protagonista: parliamo ovviamente di Wesley Sneijder, che per soli 15 milioni è arrivato dalla Spagna per diventare il cardine offensivo della squadra di Mourinho, uno degli eroi della splendida serata londinese. E che in passato, per pochi spiccioli quando addirittura per niente ci ha portato altri giocatori come Samuel (pagato un bel po', ma ne è valsa la pena) e Cambiasso (a parametro zero, un capolavoro), ora pilastri insostituibili nella Beneamata, per non parlare di Figo.

Il Real dei 'galacticos' esce mestamente di scena, mentre l'Inter basata su quelli che la Casa blanca ha imprudentemente considerato dei giocatori non più utili alla causa, va avanti alla grande. L'esempio principe, ma non l'unico, delle crepe della politica di Perez: chissà cosa avrà pensato Benzema mentre la sua ex squadra dilagava sul Real, chissà cosa pensano Valdano e soci vedendo Robben trascinare il Bayern Monaco, e Van Nistelrooy trovare nuova linfa ad Amburgo. Il Real, domani pomeriggio, guarderà alla tv il sorteggio, conscio che in quei bussolotti il suo nome non ci sarà. Quando si dice i soldi non fanno la felicità...

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 18 marzo 2010 alle 22:49
Autore: Christian Liotta
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