Consueto appuntamento con il pensiero di Gianfelice Facchetti sulle pagine di Leggo dopo la vittoria dell'Inter contro il Torino. Al centro del suo discorso, la questione portiere: "Curva Nord e Samir Handanovic battono Torino 1 a 0. Questa la sintesi della sfida tra nerazzurri e granata di cui mi tengo il carattere, come affermato da Inzaghi nel post partita. E un pizzico di buona sorte. Possiamo dirlo a gran voce che il problema dell'Inter non era, non è e non sarà il portiere. Per i più scettici, il numero uno è stato il migliore in campo con una serie di interventi decisivi nell'arco dei novanta minuti. Anche questo è calcio, nessuno si stupisca, il portiere para. Domanda: come mai se il portiere del Milan risulta da settimane tra i migliori dei suoi, nessuno enfatizza la portata dei suoi interventi rispetto alla prestazione di squadra e invece da queste parti si punta il microscopio sulla saracinesca dei bauscia a ogni respiro? Ah, saperlo... La sfida contro i ragazzi di Juric si presentava tutt'altro che semplice come da copione e così è stato, se il nostro primo tiro in porta si èfatto attendere e invocare dalla curva col coro forza Inter facci un gol. Al settantesimo minuto circa, è salito in cattedra il tifo organizzato che ha aumentato battito dei tamburi, giro dei dischi, volume dei cori. San Siro ha accompagnato. Un modo chiaro di dire alla squadra che nessuno volesse svegliarsi l'indomani al bar col titolo sul giornale, E' CRISI INTER.  Ecco, a quel punto la squadra fin lì timida e impaurita, ha sentito la spinta decisiva per provarci con la fatica di questi giorni. Assist di Barella e gol di Brozovic, baci e abbracci in campo e coi miei vicini di poltroncina. Niente da aggiungere, né proclami né altro, siamo vivi, con la soddisfazione di aver fatto cestinare qualche titolo sul nostro conto. Spiace".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 11 settembre 2022 alle 15:17
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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