Giornata di conferenze stampa a Riscone di Brunico. La prima è a tema Primavera e vede protagonisti il responsabile del settore giovanile Roberto Samaden, l'allenatore della Primavera Stefano Vecchi e i freschi campioni d'Italia Federico Valietti e Zinho Vanheusden.
Prende la parola Samaden: "Volevo ringraziare la società per il sostegno che ci ha dato recentemente e farà in futuro. Il centro sportivo è oggetto di restyling e la struttura verrà incrementata. Siamo attenti come settore giovanile a inserire nuovi talenti, uno è David Wiser (classe 2002, ndr) e se ne sentirà parlare. Sono contento che abbia scelto noi, è un bel segnale. Lui è di questa zona tra l'altro. Abbiamo due ragazzi prodotti dal settore giovanile qui con noi. Valietti ha iniziato con noi a 8 anni ed è cresciuto con noi, una grandissima soddisfazione. Poi Vanheusden, che fa parte di un'altra modalità di scouting. Ogni tanto qualcuno critica il fatto che ci siano troppi stranieri ma non è vero, lo dicono le percentuali. poi i maggiori club europei cercano i migliori talenti. Zinho ha scelto il nostro progetto l'anno scorso ed è arrivato alla prima squadra.
Prime domande a Vanheusden.
Hai iniziato a segnare gol importanti e sei stato eletto miglior giocatore delle Final Eight. Ora sei trai grandi, te l'aspettavi?
"Ho sempre sognato di allenarmi con i grandi giocatori, li guardo ogni giorno e imparo tanto da loro".
Dopo lo Scudetto l'obiettivo è l'Europa?
"Sì, lavoriamo tanto, vedremo".
Che stimolo rappresenta l'investimento dell'Inter nel settore giovanile in cui tu potresti essere pedina importante in futuro?
"Molto bello che l'Inter creda in me e mi permetta di allenarmi con grandi giocatori".
Cos'hai imparato in questi primi giorni di ritiro da Spalletti?
"Il mister è un grande allenatore, abbiamo imparato molto sulla fase difensiva, anche sulla postura".
FcIN: a chi ti ispiri? Qual obiettivo hai personalmente?
"Mi piace molto Miranda perché è tra i più forti del mondo, oltre a essere capitano del Brasile. Obiettivo? Lavoro ogni giorno, poi vediamo".
Parla Valietti:
Cosa vuol dire essere in prima squadra dopo essere partito dai pulcini?
"E' un motivo d'orgogli oessere qui e lavorerò ogni giorno per migliorare".
Il tuo obiettivo è replicare Pinamonti?
"Andrea ha fatto un percorso diverso dal mio, io non mi pongo limiti e punto a lavorare ogni giorno".
FcIN: il momento più esaltante della scorsa stagione?
"Lo scudetto, tutto il gruppo ha lavorato sodo per raggiungere questi obiettivi".
C'è un giocatore a cui ti ispiri?
"Da piccolo mi sono ispirato a Zanetti, ora mi piace molto D'Ambrosio".
Parola ancora a Samaden: "Ringrazio Stefano (Vecchi, ndr) per aver sposato il nostro progetto firmando un triennale e dimostrando attaccamento alla società e al progetto pensato assieme a Piero Ausilio. So quante richieste sono arrivate, questo conferma il valore della persona".
Domanda a entrambi: come si migliora l'ultima stagione dal punto di vista individuale e societario?
Samaden: "Si migliora solo attraverso il lavoro come avvenuto negli ultimi anni. In passate stagioni abbiamo vinto meno ma l'ìobiettivo non è vincere. Dopo la finale scudetto il giorno dopo lavoraramo alla stagiona successiva. si migliora grazie alla società che investe sempre sul settore giovanile. Baccin è uno dei segnali su come la società vuole investire".
Vecchi: "Credo che un'altra delle nostre vittorie è quella che almeno personalmente è sentirsi dire che i ragazzi provenienti dalla nostra Primavera hanno tante richieste. Sono cresciuti bene, sono apprezzati e abbiamo lavorato bene. C'è sempre da migliorare, bisogna provare a superare se stessi, provando cose nuove in allenamento per crescere e non fermarci alle vittoria finora".
A Vecchi: cosa si è detto con Spalletti? Cosa suggerisce a Pinamonti?
"Col mister ci siamo confrontati, mi ha chiesto un parere sulla prima squadra e sui miei ragazzi. Era curioso di conoscere caratteristiche e comportamenti. Pinamonti? Lo avete visto ieri, spicca tra i giovani. Poi in una società come l'Inter non è facile giocare sempre, ma una tappa è misurarsi tutti i giorni in allenamento con certi giocatori. Poi può giocare anche con noi, è pur sempre un '99. Questo percorso può essere importante per lui".
A Samaden: aumentano le responsabilità alla luce dei grossi investimenti? Ci sono novità sulle ultime trattative?
"Non è il nostro lavoro, quei talenti fanno parte di acquisizioni legate al lavoro di Ausilio e Baccin, noi dobbiamo setacciare il territorio, di trovare ragazzi da portare qui il prima possibile e far crescere nel modo migliore. Ufficializzo anche gli allenatori: Stefano, Gianmario Corti e Andrea Zanchetta resteranno, poi Gabriele Bonacina passa dallo staff di Stefano all'Under 16. Lo scouting riguarda anche gli allenatori e Paolo Annoni andrà all'Under 15. Pensiamo che ci aiuterà a crescere, anche così si può migliorare. Non solo i giocatori, ma anche gli allenatori fanno la differenza. Paolo potrà darci un aiuto importante, ringraziamo la Sampdoria che lo ha liberato. Poi ringraziamo il settore della pre-agonistica che forma i ragazzi fin da piccoli. Infine, sempre nello scouting, Vergati e Beghetto entrano nella nostra squadra. Villa è un nome parzialmente nuovo perché collabora da un po' con noi e ha grande esperienza da difensore. Pochi ma mirati investimenti che dovrebbero farci crescere".
A Vecchi: quanto ti ha arricchito l'esperienza in prima squadra? Visti gli investimenti societari, quanto bisogna lavorare velocemente per rendere i giovani pronti per la prima squadra?
"La mia esperienza mi ha arricchito, aver a che fare con giocatori di qualità e di talento in una società così importante mi ha migliorato come allenatore e come uomo. oggi appena mi giro un attimo vogliono selfie e autografi (scherza, ndr). Per quello che riguarda l'aspetto formativo dei ragazzi, più volte gli addetti ai lavori chiedono le seconde squadre e chi se ne occupa dovrebbe avere più attenzione. Se chi ci lavora ritiene questo aspetto essenziale, un motivo c'è. Si nota la mancanza di un ulteriore gradino, chi esce dalla nostra Primavera fa bella figura in B o A ma rientrare all'Inter è complicato. Avere altri due anni aprirebbe le porte della prima squadra".
A Vecchi: prima di rinnovare c'è stata una proposta che ti ha fatto tentennare?
"Ho avuto più richieste gli anni passati di quest'anno. Forse perché sapevano tutti che la società voleva prolungare questo rapporto e sono ben contento di rimanere. Sono orgoglioso della fiducia della società".
A Samaden: che effetto fa, visti i risultati di quest'anno, sapere che l'Inter è il settore giovanile di riferimento?
"Non penso che l'Inter faccia da riferimento, ci sono altri buoni settori giovanili. Noi siamo orgogliosi dei risultati, di quanto la società tiene a noi, ma anche tutti i colleghi che dimostrano di aver passione per il lavoro che facciamo. Poi se qualcuno ci prende da riferimento bene, andiamo avanti per la nostra strada. Una soddisfazione anche e soprattutto per chi qui è cresciuto, come Stefano. Ma anche altri allenatori cresciuti qui a cui il club ha permesso di crescere. I risultati rendono superiore la soddisfazione".
A Samaden: negli anni '80 il settore giovanile ha prodotto grandi giocatori come Zenga, Bergomi, Ferri. E' riproducibile?
"In quella Inter c'erano Beccalossi, Muraro, Altobelli, è difficile ripetersi. Ma la società sta dando segnali corretti: massima attenzione a livello internazionale ai talenti e al fatto di non disperdere il patrimonio che crescer da sotto. Poi dipenderà da noi, è una grande sfida e dipenderà da noi e dovremo produrre giocatori subito disponibili in prima squadra".
A Samaden: i modelli tipo Ajax e Barcellona sono irriproducibili?
"Sono modelli costruiti in anni e anni, vedono una connessione tra prima squadra e settore giovanile secondo me irrealizzabile in Italia. Cito l'Athletic Bilbao, che produce più giocatori da sempre per la prima squadra: pensare a creare un modello così è utopistico. Ma pensare a una metodologia che accomuni tutti i club e produca giocatori pronti per il calcio italiano è possibile. Non mi vergogno a dire che ho preso spunto dall'Athletic, dove si lavora con continuità e con pochi ma chiari concetti e hanno creato una grandissima famiglia. Noi forse siamo più vicini a questo modello rispetto agli altri".
A Vecchi: Sala ieri ha impressionato, ci racconta che giocatore è?
"E' un ragazzo che ha iniziato da pulcino nell'Inter, uno come Valietti che ha iniziato dal basso ed è arrivato alla Prima Squadra. Lo scorso anno ha fatto parte della Primavera ma ha avuto poco spazio, che si è ritagliato a fine stagione dimostrando di essere all'altezza della situazione. E' sempre stato titolare nelle sue squadre, è calciatore nella testa. Gli manca la fisicità che deve essere costruita. Ma è intelligente, si applica, ha doti tecniche importanti ma il ruolo richiede fisicità. Ci lavoreremo".
A Samaden: ci indica il futuro prospetto dell'Inter che oggi la stuzzica di più?
"Il nostro gruppo dei 2000 ha 5-6 giocatori che possono fare bene e sono stati protagonisti nell'Under 17. La differenza la farà la testa, com'è stato per i ragazzi presenti qui oggi. Noi dobbiamo far completare il percorso fisico e tecnico, ma la testa sarà determinante".
A Samaden: Suning ha manifestato direttamente l'intenzione di investire?
"Se vai al centro sportivo stanno rifacendo i campi, poi le nuove figure di scouting. L'Inter ha sempre investito in giocatori e allenatori, oggi i segnali sono tangibili ma non sono legati solo ai calciatori quanto alle strutture e alle risorse umane".
A Samaden: tre passaggi di proprietà e lei è ancora qui.
"In realtà ho vissuto quattro cambi di proprietà, visto che mi ha fatto entrare qui Pellegrini. Io da interista ho lavorato sempre con passione, per me il sogno è iniziato 27 anni fa e non è ancora finito. Ringrazio tutti i presidenti e soprattutto l'Inter. Non ho mai avuto difficoltà a lavorare qui, l'ambiente è sempre stato accogliente e mi ha fatto crescere".
A Vecchi: qual è il giocatore che rappresenta il suo maggior successo? Qualche rammarico?
"Sono quelli che sono partiti a fari spenti e hanno conquistato la ribalta, guadagnandosi il posto migliorando e crescendo. Mi piace pensare a Carraro, fortemente voluto dal Pescara e da Zeman. Credo sia una grande soddisfazione. Al di là dei giocatori di cui si parla di più ce ne sono alcuni che attraverso il lavoro e l'impegno esaltano il lavoro di un tecnico. Penso a Gyamfi, protagonista al Benevento. Sono partiti in Primavera come comprimari e oggi fanno la loro carriera".
FcIN: in tempi in cui i giovani sono sovraesposti sui social network, qual è il modo per proteggerli?
Vecchi: "Questa estate ho lasciato l'ombrellone e mi sono registrato su Instagram. Così ho scoperto che posso seguirli meglio e vedo tutto ciò che fanno (scherza, ndr). Continuerò a dir loro di stare molto attenti e di non prestare attenzione a chi butta negatività e invidia, di pensare solo a ciò che dicono le persone che stanno loro vicini, all'allenatore, al direttore, al procuratore e lasciar da parte le cose brutte".
Samaden: "Sicuramente è uno dei nostri compiti, anche se non siamo un'agenzia educativa. Famiglia e scuola devono occuparsi della crescita dei ragazzi. Ma avendo ben consce varie situazioni extra campo, a settembre partiremo con un progetto educational che riguarderà formazione e informazione a giocatori, famiglie, ma anche allenatori. All'interno di questo macro-progetto che contribuisce alla formazione del giovane ci sarà un'area dedicata al corretto uso dei social network. Crippa, Monzani e Faulkner ci aiutano a organizzare incontri per educare evitando i divieti che sono metodi assurdi. Questa è la sfida del futuro: formare i giocatori anche dal punto di vista educativo. La società ci sta dando grandissima disponibilità a investire. Vorrei chiudere con un saluto Grassini che alla fine dell'ultima partita si è rotto il crociato ed è stato subito operato dal dottor Volpi, a conferma della connessione tra giovanili e prima squadra".
Autore: Redazione FcInterNews.it
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