L'obiettivo dell'Inter prima della seconda sosta stagionale è chiaro: conquistare tre punti contro la Cremonese per migliorare la classifica e allungare la striscia a cinque successi consecutivi, tra campionato e Coppe. Alla vigilia della sfida di San Siro, Cristian Chivu si accomoda nella sala conferenze della Pinetina per rispondere domande dei giornalisti, ecco le sue parole: 

Si parla molto spesso dell'attacco, però è un'Inter che sta ritrovando solidità difensiva.
"Abbiamo trovato equilibrio, siamo migliorati sotto questo aspetto. C'è più attenzione anche quando cerchiamo di attaccare. Sono contento per questo perché io parto dal fatto di non subire gol, di essere una squadra organizzata, con tanta voglia di non subire". 

Perché Thuram è insostituibile?
"A Cagliari è uscito dopo un'ora, aveva avuto riposo. Contro lo Slavia lo vedevo con Lautaro come coppia che avrebbe creato problemi agli avversari. Si è divertito, stava bene, poi l'infortunio è sempre dietro l'angolo. Ci dispiace perderlo, anche dal punto di vista umano perché a me onestamente interessa quello. E' un infortunio non gravissimo, servirà un po' per riaverlo con noi". 

Giocherà Bonny domani? Le piace di più la PiLa o la BoLa.
"Non lo so ancora, vedremo domani. In questo momento ho solo la 'La' (Lautaro, ndr), ho un idea su chi affiancargli: al 90% ho già deciso, ma non ve lo posso dire". 

Hanno giocato venti titolari, compreso Pavard.
"Ah con Pavard, sicuro che sono venti? A me ne risultano 19. Io so chi non è partito dall'inizio e me ne vengono 4. Vabbé, ma non mi interessano numeri". 

Continuerà a fare turnover quando ci saranno tre partite a settimana. E ci sarà sempre l'alternanza tra i portieri?
"Per me non esiste il solito, esiste la normalità. Non ho scaramanzie, non vedo fantasmi, faccio ciò che è giusto nella gestione di un gruppo. Non esistono regole nel calcio, beato chi la pensa diversamente. Non esistono limitazioni, serve l'apertura mentale per andare oltre. Io non ho paura di questo. Non esiste una regola per cui un portiere giochi in Champions o in campionato, ma i miei giocatori devono meritarsi la chance. Dipenderà dalle mie sensazioni, io non voglio egoismo ma la massima disponibilità. Ancora con la formazione? Si vedrà domani".

Faccio un altro giochetto...
"Chiamo io Nicola... Non ho niente da nascondere. I giocatori devono sentirsi responsabili, io non ho regole per dire la formazione. Mischio sempre le cose in allenamento per farli sentire importanti. Magari qualcuno era incazzato pensando di non giocare, io lo voglio così. Nessuno deve sentirsi a suo agio, a volte la formazione la dico il giorno prima, a volte la mattina. Finora l'ho detta tre ore prima della partita". 

La condizione fisica è migliorata, è questo un segreto del rendimento dell'ultimo periodo?
"La condizione è importante, ma io non ho mai cercato scuse anche se abbiamo fatto la preparazione 'corta'. La squadra è riuscita a dare continuità alla prima partita. Andando avanti, la brillantezza migliora, poi però c'è anche il rischio di infortuni. La squadra si allena bene, anche di più delle regole del calcio. Spesso litigo anche col preparatore atletico su determinate cose. Siamo uno staff che ha una certa sensibilità che sa come e quando fare certe cose: i giocatori si sono calati subiti nella nostra metodologia". 

Che partita ti aspetti domani?
"La Cremonese è una squadra fisica e organizzata, che conosce i suoi limiti con l'ambizione di salvarsi. Nicola si intende di questa categoria. ha dato mentalità. Hanno giocatori con una certa esperienza, che capiscono i momenti; è una squadra che ha cuore e umiltà per capire cosa fare per affrontare gli avversari".

A che punto è Diouf? Frattesi come sta?
"Andy ha bisogno di tempo, è l'ultimo arrivato. L'avevo premiato facendolo esordire dopo un giorno dal suo arrivo, si sta allenando bene e lo vedo molto in crescita da quando è arrivato. All'inizio era timidino per l'impatto con la nuova squadra, oggi è più coinvolto. Ho un gruppo di ragazzi che lo aiutano tutti i giorni, si sta lasciando andare. Vedo qualità e determinazione in lui, una cultura del lavoro molto importante. Mi fa piacere averlo a disposizione, avrà le sue occasioni". 

Si aspetta qualche gol in più dai centrocampisti?
"Non siano mai contenti di niente... Io mi aspetto che la squadra vinca, che entri in campo con mentalità e motivazione: vogliamo essere la nostra miglior versione. Non dimentichiamoci del fatto che la squadra deve divertirsi e deve avere il piacere di giocare. A me non importa chi segna, ma chi fa l'assist o si sacrifica. A me interessa quando si alza l'asticella per fare risultato".

Dove può arrivare Bonny?
"A Bonny manca solo la titolarità, voi la aspettate... Ma è subentrato sempre, minuti ne ha fatti. Prima o poi toccherà anche a lui partire dall'inizio. E' un bel profilo, un bel giocatore. Magari mi rimprovererete che ho parlato di Pio e non di lui, ma loro sanno che stimo i giovani, credo nella loro energia. So quanto sia importante avere, in un gruppo affermato, i ragazzi giovani che danno un plus di fame. Angy è uno di questi, è rispettato e apprezzato dal gruppo. E' un ragazzo che dà l'anima sempre, mi fa piacere perché è un ragazzo a cui voglio bene. So cosa può dare, prima o poi toccherà anche a lui fare il titolare. E' felice di essere in una realtà come l'Inter, è felice anche di giocare 2', so che lui è così". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 03 ottobre 2025 alle 14:15
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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