C'è chi dice no... E le ragioni sembrano tutte valide. Philippe Coutinho rimarrà ad indossare la maglia della sua Inter da leader riscoperto e finalmente sbocciato dopo un prestito in Liga che l'ha fatto maturare non solo sul piano fisico e tecnico, ma anche della convinzione che finora gli era stata preclusa nei timidi esordi in Serie A. In tanti lo volevano: per l'Espanyol, ad esempio, è stata dura doversi privare di un talento su cui ha puntato, e ha vinto, nella seconda parte di stagione. Ma i patti con l'Inter erano chiari, il ritorno a Milano stabilito da gennaio.

L'Udinese ha provato sino all'ultimo ad inserirlo nell'affare con i nerazzurri per il trasferimento di Handanovic. Subito secca la replica della società dettata dai piani di mister Stramaccioni. Il gioiello Cou non si muove, nemmeno qualora un'altra cessione in prestito dovesse aprire le porte per l'acquisto di Lucas. Il brasiliano del San Paolo è l'obiettivo, proibitivo ma non inaccessibile, eletto dal presidente Moratti. L'affondo che verrà fatto, però, non prevede il sacrificio del giovane trequartista, prelevato dal Vasco de Gama all'età di 18 anni e su cui l'Inter ha da sempre creduto.

Ieri pomeriggio gli ennesimi numeri, con tanto di dribbling, corsa e perla a sigillo del 2-0 contro il Koper. La classe di chi l'ha sempre avuta, un predestinato pronto a firmare il suo terzo capitolo personale in nerazzurro da assoluto protagonista. Ideale per il modulo di Stramaccioni, si giocherà le sue carte, tutte di livello, per uno dei posti da assistente dell'imprescindibile bomber Diego. E anche dallo stesso Milito è arrivata la consacrazione: "È un giocatore atipico e ci darà una grossa mano". Già, proprio l'imprevedibilità e l'estro che l'Inter cerca là davanti e che è sicura di averne in buone dosi anche in casa.

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 16 luglio 2012 alle 13:54
Autore: Daniele Alfieri
vedi letture
Print