Arrivato in silenzio, ora le sue prestazioni e la personalità che sta mostrando stanno facendo tanto rumore... positivo. José Rodolfo Pires Ribeiro, per tutti Dodô, prenota la maglia da titolare che occuperà l'out di sinistra a San Siro come nei vari campi d'Italia ed Europa. Classe '92, per il brasiliano di Campinas l'Inter si presenta, probabilmente, come l'occasione della vita dopo l'esperienza con la maglia della Roma non totalmente felice. Tra i più acclamati nel ritiro di Pinzolo, il neo esterno nerazzurro ha confermato anche contro una big come il Real Madrid tutto il carattere e le qualità che stanno convincendo Mazzarri nel dargli sempre più spazio con il prosieguo della stagione. Carattere si diceva, mostrato fin dal primo giorno a Milano scegliendo una maglia che negli ultimi anni ha rappresentato tantissimo nelle vittorie che l'Inter ha ottenuto: il numero 22 appartenuto a un certo Diego Milito. Dettagli, piccoli segnali. O forse no. Le aspettative, quindi, sembrano ben riposte come si può apprendere dall'analisi stilata da FcInterNews. E se il buongiorno si vede dal mattino...
ROMA - Esperienza a Trigoria non totalmente positiva, ma le prime due annate in giallorosso possono essere comunque considerate preziose a livello di conoscenza di un calcio - quello italiano - il cui impatto non sempre risulta immediato per un giocatore straniero. Primo anno turbolento per tutta la squadra guidata da Zeman prima e Andreazzoli poi, per un sesto posto conquistato alla fine con fatica. Per Dodô 15 presenze in stagione, suddivise in 11 apparizioni in Serie A e 4 in Coppa Italia per un totale di 735' giocati, con uno 'zero' alla voce gol e assist. Non molto a dir la verità. Stagione successiva, invece, in crescendo: Roma seconda con 85 punti e per il brasiliano 20 gettoni in totale (19 in A e una in Coppa Italia) con 2 assist all'attivo. I 1447' giocati sono la prova che il passo in avanti è stato fatto. Ma ovviamente si può migliorare. Magari proprio con l'Inter.
NEL 3-5-2 DI MAZZARRI - Come da lui stesso dichiarato, la fase di spinta è una delle doti che lo hanno contraddistinto nella sua, ancora breve, carriera. Difensivamente il discorso è diverso ed è proprio qui che Dodô dovrà migliorare, facendo il tifo - almeno per ora - per la difesa... a tre. Sembra proprio questo il modulo in cui l'ex giallorosso può dare il meglio di sè, in attesa di dare maggiori garanzie di copertura a mister Mazzarri. Il tecnico toscano ha tra le mani un talento da svezzare per renderlo un esterno sinistro completo, senza apparenti punti deboli. Migliorando in fase difensiva il 22enne potrà affermarsi come uno dei migliori interpreti del ruolo in Italia, con l'Europa nel mirino. Ma per questo non c'è fretta e l'età è dalla sua parte, considerando che nel ruolo i fenomeni veri non sono mai stati così numerosi.
BRASILE DA CONQUISTARE - Con un Maxwell in uscita di scena per un'età che avanza, i verdeoro saranno ora costretti a valutare tutti i nuovi prospetti che in questa stagione si affermeranno nei vari campionati. Il solo Marcelo, ad oggi, è l'unica garanzia su cui il neo commissario tecnico di ritorno Carlos Dunga può contare. Urge, quindi, una valida alternativa in vista dei prossimi appuntamenti che la Nazionale brasiliana non potrà sbagliare, dopo il fallimentare Mondiale casalingo. Come nell'Inter, Dodô si candida a insidiare il terzino del Real Madrid in vista della Copa America del 2015, in programma in Cile.
PROSPETTIVE E CONCORRENZA - Triplo impegno per l'Inter e, verosimilmente, spazio in aumento per tanti interpreti che Mazzarri potrà giostrare. Ulteriore punto a favore per il brasiliano, partito subito forte in questa pre season e che ora punta il preliminare di Europa League (primo dentro-fuori stagionale) e soprattutto la prima giornata di campionato, deadline fissata per WM che per quell'appuntamento dovrà aver scelto, se non totalmente, almeno buona parte dell'ossatura titolare. Di questo passo Dodô potrà tranquillamente esserci per quello che potrebbe essere il primo grande passo per un'annata da titolare, concorrenza permettendo, ma senza paura. Jonathan, D'Ambrosio e Nagatomo: sono questi gli esterni sui quali Mazzarri potrà contare, chiamati a 'sgomitare' con l'ex giallorosso. Il primo viene impiegato in queste prime uscite come interno destro nel centrocampo a cinque, anche se con il Real Madrid è apparso in evidente difficoltà. Difficile pensare che Mazzarri possa impiegarlo in pianta stabile schierato in questo ruolo. Più probabile che venga proposto, come sempre, nell'out di destra, in concorrenza con D'Ambrosio. Discorso Brasile-Giappone, a questo punto, nella fascia opposta. Almeno sulla carta sembra questo il duello più probabile in questa zona del campo, con Dodô che potrebbe partire leggermente avanti. L'alto rendimento e il fatto di essere l'unico mancino puro a disposizione di Mazzarri, ancor di più di Yuto, possono diventare una pole position definitiva con il tempo. Nagatomo, quindi, potrebbe anche 'rincorrere', considerando che il solo D'Ambrosio potrà essere adattato su questa 'zolla', con Jonathan fisso a destra.
4-3-3 E UN SUCCESSO DA INSEGUIRE - E se fosse difesa a quattro schierato basso a sinistra? Questo scenario vorrebbe dire successo. Dello stesso Dodô e di Mazzarri che nel frattempo avrà lavorato tanto - e di conseguenza bene - sulla fase difensiva con questo esterno che avrà la possibilità di diventare 'totale'. Difficile pensare, infatti, che WM si affidi a un terzino poco adatto e non pronto a difendere. Corsa, tecnica e intensità, largo a cinque così come a quattro. Se a fine stagione sarà questo l'effettivo risultato, vorrà dire che la crescità del talento di Campinas sarà stata esponenziale.
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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