Il presidente del Coni Gianni Petrucci si è esposto pubblicamente sulla questione "doping legale", un chiaro riferimento all'insistenza della Juventus di affidarsi agli avvocati per ottenere quello che ritiene le sia stato tolto dall'esplosione dello scandalo Calciopoli. Una serie di affermazioni, quelle di Petrucci, che hanno convinto Andrea Agnelli, presidente del club bianconero, a indire una conferenza stampa per rispondere al j'accuse arrivato il giorno dopo la replica negativa del Tnas al ricorso juventino. Ecco le parole del presidente della Juventus rilasciate pochi minuti fa:
"Ho ascoltato attentamente Petrucci. Non ha mai citato la Juventus, ma in alcuni passaggi il riferimento è stato chiaro. Ha fatto un giusto commento su quello che è il drammatico momento vissuto dal Paese, oggi si è insediato il nuovo Governo e da parte mia e della Juventus invio a tutti i ministri un grosso in bocca al lupo. Mi viene da fare una riflessione semplice ed efficace e credo che ognuno debba fare il proprio mestiere. Io faccio il presidente della Juve con orgoglio e devo tutelarne gli interessi. Petrucci ha anche fatto un appello importante, richiamando tutti sulla ricerca di armonia nel mondo dello sport e del calcio ad alto livello. È giusto che ogni volta che Petrucci lancia un appello lo si debba cogliere. In più passaggi ha sottolineato la necessità di rispettare le regole, la Juventus lo ha sempre fatto e continuerà. Certo che dal maggio 2010 sono avvenute cose che non possono permettere di fare di tutta l'erba un fascio. Allora presentammo un esposto sull'assegnazione dello scudetto 2006, chiedendo se i presupposti fossero ancora validi. Questa nostra richiesta è stata una lettera morta per 14 mesi. C'è stato un processo che ha avuto corso in pochi mesi ed ha portato a tantissime condanne, mentre adesso per un esposto di 8 pagine bisogna attendere numerosissimi mesi per una replica. Noi riceviamo una lettera dalla federazione che ci fa sapere che era in corso la procedura di analisi e noi siamo sempre stati fiduciosi nel buon funzionamento degli organi di giustizia sportiva. Da ottobre che riceviamo questa lettera, passano otto mesi e riceviamo nel luglio la relazione del signor Palazzi, proprio pochi giorni dopo la scadenza dei termini di prescrizione. Nella sua relazione Palazzi (Agnelli legge diverse passaggi della relazione, ndr) scriveva anche come l'Inter si poneva come interlocutore privilegiato con gli arbitri, fino alla conclusione dove in più articoli viene spiegato che la società Internazionale aveva atteggiamenti lesivi delle regole perché tentava di influenzare gli arbitri. Questo era quanto emerso dalla relazione di Palazzi. A questo punto la vicenda diveniva politica, tant'è che viene chiesto alla Federazione di esporsi in merito. A me piace ricordare che fino a quel 18 luglio avevamo avuto fiducia totale nell'ordinamento sportivo, ma quando il consiglio decide di non decidere abbiamo dovuto pensare a come tutelare la Juventus. E solo nel momento in cui il consiglio ha preso quella via, tale da dirsi incompetente, scegliamo di usare ogni argomento legale per tutelare la Juventus in ogni sede. È con serenità che accolgo il richiamo del rispetto delle regole da parte di Petrucci, che però deve valere sempre e per tutti. Anche il Tnas si è dichiarato incompetente, ma non è questo il problema. Il Tnas prevede anche la conciliazione tra le parti, ma a quell'incontro io ero l'unico presidente presente, mentre Figc e Inter hanno mandato i loro legali. In questa situazione era impossibile conciliare. Detto ciò, concordo sul fatto che il clima sia surriscaldato legalmente, ma è giusto ragionare e capire perché da parte nostra abbiamo intrapreso dei passi alla luce delle risposte ottenute. Chiedo a Petrucci e al nuovo ministro dello Sport Gnudi di fare un passo avanti, costruendo un tavolo politico dove confluiscano tutti i fatti che hanno portato agli accadimenti del 2006 fino al 2011, quindi concentrare tutti i nostri sforzi per creare un futuro migliore per lo sport italiano, e in particolare il futuro del calcio ad alto livello, uno dei maggiori contribuenti dello Stato italiano. Questo tavolo ha la possibilità di portare avanti certi discorsi se ci sono le volontà politiche da parte di tutti, con obiettivo di armonia e serenità nel mondo dello sport. Io per primo considero il calcio un business da centinaia di milioni di euro e necessita delle regole moderne".
Inizia poi il confronto con i giornalisti. Ecco le risposte di Agnelli:
Il tavolo che chiediamo deve essere convocato dal capo dello Sport italiano. È giusto portarvi tutti gli elementi relativi alle vicende giudiziarie, quindi concentrare i nostri sforzi per il bene dello sport. Chiedere i danni all'ex dirigenza? Qualche mese fa dissi che in certe vicende giudiziarie è giusto attendere il terzo grado di giudizio. Fui criticato, ma ritengo questa scelta corretta. Dal punto di vista della giustizia sportiva, invece, abbiamo esaurito i gradi e siamo arrivati alla richiesta di risarcimento.
A questo tavolo mi presenterò come Andrea Agnelli, presidente della Juventus. Ci sono dei problemi aperti, sia sul passato sia sul futuro. Non spetta a me decidere, un tavolo congiunto credo sia un buon modo per raggiungere l'obiettivo di serenità.
In caso di apertura di questo tavolo, saremo pronti a fare un passo indietro. Molta acredine è stata creata dagli eventi del passato, questa soluzione è l'ideale e il capo dello Sport ha in mano tutti gli strumenti per realizzarla.
Della Valle giustamente propose la stessa cosa e io accettai questo invito. Nel caso specifico siamo di fronte a un appello del presidente del Coni ed è doveroso ascoltarlo. Il presidente Petrucci ci ha chiamati in causa e noi siamo disponibili, se lui volesse portare avanti un discorso di questo tipo che possa chiudere la questione.
L'appello di Petrucci (armonia e serenità nello sport) è giusto e non può sorprendere. Da maggio 2010 noi abbiamo rispettato tutti i passaggi della giustizia sportiva, poi abbiamo ricevuto una risposta nel luglio 2011. Il Consiglio Federale avrebbe potuto riconoscere un suo errore, ma non è accaduto.
Moggi e Giraudo hanno due procedimenti aperti, bisognerà aspettare il terzo grado di giudizio. La Juventus società si è rimessa alle decisioni della giustizia sportiva. In merito al 2005/06, stagione senza prove contro di noi, siamo stati penalizzati. abbiamo accettato serenamente e siamo ripartiti serenamente, con l'obiettivo di tornare a vincere sul campo, la chiusura ideale del cerchio.
L'agenda di un eventuale tavolo dovrà dettarla Petrucci, sarà lui a dover valutare strumenti e soluzioni per trovare il clima di armonia e serenità da lui auspicato. Un appello che condivido. Io mollare dopo la risposta del Tnas? Non fa parte del mio Dna. Lo scudetto 2006? Valutiamo serenamente cosa è accaduto tra il 2006 e il 2011. Il risarcimento? Se Petrucci vorrà, potrà decidere anche su questo argomento".
Ai microfoni di Sky è affidata l'immediata replica di Gianni Petrucci, presidente del Coni. Ecco quanto ha affermato: "Con serenità replico volentieri al presidente della Juventus Andrea Agnelli, e apprezzo le sue dichiarazioni distensive. Il mio tono oggi in conferenza era quello di una persona che da anni naviga nello sport, ma mi fanno piacere le sue parole. Prendo atto di quello che ha chiesto Agnelli e vedrò tempi, modi, circostanze e persone da invitare al tavolo proposto, ma sicuramente con questi toni viene tutto facilitato. Mi auguro già che da domani in Lega si prosegua con queste parole distensive, perché vedo la sua come una dichiarazione di disgelo su questo fronte molto importante. Le mie, lo ribadisco, non erano parole di attacco al calcio di primo livello, anzi lo apprezzo, ma quando ci si espone con serenità come ha fatto Andrea Agnelli è tutto facilitato. Auspico proprio che da domani venga definitivamente un clima di tranquillità su questo fronte. Lui ha citato Palazzi? Voglio pensare solo al futuro, non al passato. La giornata di oggi si chiude in senso positivo".
A Petrucci viene chiesto chi siederà al tavolo: "Fatemici pensare, la richiesta è di poco fa, non sono un fenomeno. Spero che quando si farà questo tavolo prevalga il buonsenso da parte di tutti. La Juventus farebbe un passo indietro se il tavolo facesse qualcosa di concreto? Aspettate, vedrete e vedremo. Oggi è un giorno di incontro, Agnelli ha fatto dichiarazioni di buonsenso che non so quanto ci si aspettavano queste parole dopo la mia conferenza. Ho accolto favorevolmente l'intervento del presidente della Juventus, è ovvio che lui voglia difendere la Juventus ma farlo in un modo sereno è meglio. Io non posso prendere posizione perché sarei il primo a dividere il mondo del calcio, ma essendo il mio intento quello opposto resto tranquillo e dico solo che il sottoscritto ha accolto bene le parole di Agnelli. Un contatto diretto? Con lui ho un ottimo rapporto, ho conosciuto anche il grande Avvocato. Il tavolo? Nel più breve tempo possibile, è importante il clima".
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