L’Inter perde due punti pesantissimi a Brescia, due punti che potrebbero costare caro. Dopo un buon primo tempo, l’Inter pecca nel voler gestire troppo la gara, risparmiando le energie per la partita di Monaco di Baviera. Determinante l’ingresso di Ivan Cordoba, che si trova coinvolto nell’azione che decide la gara (il pareggio di Caracciolo) e in quella che poteva condannare, forse oltremodo, la squadra di Leonardo, salvata da Julio Cesar che para il tiro dal dischetto dell’autore del pareggio.

PREDOMINIO TERRITORIALE - L’Inter mette subito le cose in chiaro. La squadra, schierata col 4-2-3-1, copre per intero la metà campo bresciana, mantenendo il predominio territoriale per quasi tutta la prima metà del tempo. Dopo aver concesso due occasioni, nate da azioni di corner la prima, con Zebina che si gira in area venendo murato, e grazie alla palla lunga dalla mediana per il centravanti Caracciolo la seconda, l’Inter entra in scena. Nagatomo e Pandev assicurano spinta e corsa sugli esterni, col macedone che partecipa attivamente all’azione difensiva, ripiegando anche a centrocampo, segnale di una ritrovata voglia. Il giapponese, dal canto suo, è un moto perpetuo, come spinto da qualcosa di esterno e superiore. Eto’o si abbassa a dialogare con Wesley Sneijder, mentre Pazzini fa a sportellate con la difesa a tre dei bresciani, cercando di sfruttare i lanci lungi che ogni tanto mandano in apprensione il trio Zoboli-Zebina-Bega.

GESTIONE DEI RITMI - La squadra gestisce i ritmi della gara, addormentandola dopo il vantaggio di Eto’o, arrivato su azione d’angolo al minuto 17. L'Inter non rischia, nonostante il Brescia non sembri però arrendersi. La maggiore qualità tecnica nerazzurra a centrocampo fa sì che la squadra mantenga il possesso palla. Le Rondinelle cercano il solito Caracciolo, pilone offensivo, tenuto a bada da Ranocchia. Gestione e ripartenza rapida quella nerazzurra, con Pandev che sfiora il raddoppio ben lanciato dal solito Eto’o.  Il gruppo di Leo si rende conto che la gara di Monaco è vicinissima e gestisce le forze.

IL BRESCIA SPINGE, L’INTER NON CHIUDE – La ripresa restituisce un Brescia più spigliato. Le Rondinelle provano a rendersi pericolosi con il solito Caracciolo che si fa vedere in più occasioni. L’Inter non riesce a sfruttare le chance in contropiede, con Goran Pandev che in più occasioni si vede chiudere la porta in faccia da Arcari. I nerazzurri hanno buone opportunità per poter chiudere il match, ma peccano di imprecisione sotto porta. Iachini le prova tutte inserendo Eder e Lanzafame, finendo il match con tre punte. Leonardo aveva sistemato la squadra con 5 difensori.

JULIO CESAR SALVA DALLA SCONFITTA – La vecchia regola del calcio. Gol sbagliato, gol subito. Caracciolo sfrutta un errore di Cordoba e trova il pareggio, su azione di corner. Gli ultimi minuti sono da cardiopalma. L’Inter si sporge per trovare il bottino pieno, ma si espone al contropiede azzurro. Cordoba stende Eder: rigore e rosso. Julio Cesar para il tiro dal dischetto di Caracciolo, e salva l’Inter dall’umiliazione massima della sconfitta. L’ultimo assalto è inutile. L’Inter perde due punti pesanti. Poteva essere un punteggio difficile da digerire, così come questo pareggio, il primo di Leo, che forse scuce ancora di più lo scudetto dalle maglie nerazzurre. Ma l'ottimismo deve rimanere intatto.

 

   

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 11 marzo 2011 alle 22:42
Autore: Alberto Casavecchia
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