Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Ivan Zamorano resta fedele a se stesso e, in maniera schietta, parla di Inter e non solo. "Terzo posto? L’Inter deve puntare allo scudetto. La Giuve è forte ma non imbattibile, mentre Napoli e Roma non mi preoccupano". 

Zamorano, vent’anni fa proprio al Cagliari lei segnò la sua prima rete in nerazzurro.
"Un segno del destino. Ma battere la squadra di Rastelli non sarà facile. Anche perché Isla nell’ultimo mese è cresciuto tantissimo. L’Inter deve trovare quella continuità decisiva per stare ai vertici. Non è facile quando cambi così spesso progetto tecnico, ma ora credo che ci sia la giusta stabilità societaria. E De Boer mi piace".

Eppure la squadra è andata in svantaggio 8 volte su 9 e a San Siro fatica.
"Era così anche ai miei tempi. Stadio unico, ma quando senti i mormorii di disappunto dei tifosi non tutti i giocatori hanno la personalità per reagire nel modo giusto".

A proposito di Argentina, come mai Icardi non viene mai convocato?
"Credo sia una questione più personale che calcistica. Farebbe molto comodo a questa squadra. Mauro è cresciuto come uomo, ancor prima che calciatore. Contro la Giuve si è battuto come uno... Zamorano".

Lei era uno che dava l’anima ma amava anche divertirsi. Ha un messaggio per Brozovic?
"Nessuno è contento quando non gioca, ma puoi arrabbiarti solo se hai la coscienza pulita. Se ogni tanto esci a divertirti, ci sta, ma il giorno dopo in allenamento devi comunque mettercela tutta".

Moratti servirebbe ancora a questa Inter?
"Nel ‘96 mi volevano anche Bayern Monaco, Juve e Atletico, ma appena conobbi Moratti capii che Milano era il posto giusto. Lui per me è l’Inter, anche se la proprietà asiatica ha messo comunque un interista vero come Zanetti".

Il capitano del Triplete. La Juve può vincere la Champions?
"Sì, ma la vedo un gradino sotto a Barça, Real e Bayern. Al livello di City e Atletico. Squadra gestita alla grande da Simeone. Uno che prima o poi voglio vedere sulla panchina dell’Inter". 

Sezione: Focus / Data: Dom 16 ottobre 2016 alle 08:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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