Ampio spazio alla situazione societaria dell'Inter quest'oggi su La Repubblica. Il quotidiano si concentra sul futuro del club nerazzurro, strettamente legato a quello del Partito Comunista cinese e delle decisioni che prenderà dal 18 ottobre in poi: “Quanto al futuro appunto, forse a gennaio il club reinvestirà dopo la pausa estiva dovuta ai diktat del governo cinese sugli investimenti all’estero, perché col congresso del Partito del 18 ottobre le cose cambieranno, dicono. Però la morale del tutto è piuttosto sorprendente: l’Inter è di Suning, che è azionista col 70%, ma a questo punto anche del governo cinese. - spiega il giornale - E’ di fatto, anche se indirettamente, legata alle decisioni del presidente della Repubblica Xi Jinping, perché quella cinese è un’economia di Stato non certo liberista e se il governo blocca gli investimenti all’estero dei gruppi legati al potere centrale, tra cui appunto Suning, c’è poco da fare. Quindi l’Inter subisce le scelte in campo economico della Cina, il che non è proprio il massimo per un’azienda privata, italiana, di grande tradizione sportiva, ma questa è l’amara realtà, mentre ricordiamo che nel club i poteri di firma per operazioni fino a 40 milioni ce li ha il figlio apprendista e 25enne del padrone, Zhang Kangyang, mentre l’ad Antonello o il Cfo Gardini, peraltro professionisti nel loro campo e non certo di primo pelo, possono spingersi solo fino a 20 milioni“.

Sezione: Focus / Data: Dom 24 settembre 2017 alle 13:18
Autore: Filippo M. Capra / Twitter: @FilMaCap
vedi letture
Print