Il passato che ritorna e bussa alla porta di Appiano. L'Inter di Chivu sembra ancora quella di Inzaghi: la rivoluzione può attendere, come scrive oggi la Gazzetta dello Sport.

Lontani i propositi iniziali di ribaltamento quasi totale di principi e idee: servirà più tempo al tecnico romeno, che ha riposto nel cassetto l'intenzione ambiziosa di cambiare volto ai vicecampioni d'Europa per tornare bruscamente sulla vecchia rotta. "L’utopia si è persa chissà dove tra le onde, anche perché la scialuppa del mercato non è venuta in soccorso: impossibile partire davvero senza nuovi marinai specializzati. Più utile, semmai, affidarsi ai vecchi lupi di mare di Simone Inzaghi abituati a battere le stesse rotte. Con tutti i rischi del caso, come insegna la burrasca alla fine della scorsa stagione", sottolinea la Gazzetta.

Insomma, Chivu ha fatto subito i conti con la realtà e ha messo da parte i suoi ideali: Calhanoglu ripiazzato al comando in mezzo al campo e canonico 3-5-2 d'ordinanza. "La decisione si spiega anche così: manca un centrocampista muscolare che permetta di passare a una mediana a due, per rovesciare il destino sarebbe bastato Manu Koné, centurione giallorosso a lungo bramato dal tecnico e sogno per la prossima estate. Non bastasse, in un centrocampo di piedi buoni e soprattutto in una inesplorata trequarti non sono arrivati degli assaltatori specializzati, giocatori dotati di cambio di passo e dribbling: Lookman, o anche solo un replicante del nigeriano, avrebbe permesso di associarsi alle punte in modo differente. Insomma, lo schema interista è rimasto lo stesso, quello inzaghiano, che prima degli ultimi mesi aveva comunque toccato vette esaltanti, anche se il tecnico romeno prova a declinarlo in maniera leggermente differente: un’idea di pressing moderno e più alto e di calcio verticale è ben visibile tra le pieghe di questo inizio stagione, ma sono altrettanto evidenti alcuni difetti congeniti e le vecchie trame di gioco. E, oggi come ieri, Frattesi non ha ancora inciso, stavolta anche per motivi fisici".

Le uniche novità restano, quindi, Akanji e Sucic. E in attacco, almeno, Bonny ed Esposito sembrano poter assicurare un contributo maggiore rispetto ai vari Taremi, Arnautovic e Correa. Per il resto, siamo fermi ancora all'Inter di Inzaghi, con le stesse facce e gli stessi difetti secondo la rosea.
 

Sezione: Focus / Data: Gio 25 settembre 2025 alle 08:28 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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