Sono tanti i temi trattati da José Elias Moedim Júnior, meglio noto come Zé Elias, nella lunga intervista concessa ai microfoni di UOL Esporte. Il centrocampista brasiliano ripercorre nei dettagli la sua carriera, soffermandosi anche sull'esperienza all'Inter dal 1997 al 1999. A partire dal rapporto con il compagno di mediana Diego Simeone, ora sulla panchina dell'Atletico Madrid: "Per me è stato fantastico in termini di apprendimento. Giocare al fianco di Simeone è stato incredibile. Una volta che iniziava la partita, dopo cinque minuti mi diceva: 'Zé, vieni un po’ più qui, voglio giocare un po’ più arretrato'. Quindi la mia evoluzione come calciatore è stata fondamentale anche grazie a ragazzi come lui".

L'attenzione si concentra poi su Ronaldo il Fenomeno, assoluto trascinatore di quella Beneamata: "Ci siamo conosciuti al Corinthians, poi ci siamo incontrati in Nazionale nel 1994, alla mia prima convocazione dopo la Coppa del mondo. Poi siamo andati alle Olimpiadi: entrambi siamo entrati contro il Giappone e abbiamo vinto. Un anno dopo ci siamo incontrati di nuovo, ma all’Inter. Gli ho detto, scherzando: 'Accidenti! Non posso andare da nessuna parte che tu mi segui!'". 

Infine, c'è anche spazio per un passaggio su Gianluca Pagliuca ed il racconto di una discussione generata da una critica rivolta dall'ex portiere nerazzurro al fratello di Zé Elias, il portiere Rubinho: "Non guardo le partite di mio fratello, mi innervosisco - spiega il brasiliano -. L'ho visto una sola volta ed era in occasione del Mondiale U-17: lì ebbi una discussione con Pagliuca. Dopo pranzo aveva l’abitudine di bere un caffè, lo vidi e gli dissi: 'Mio fratello sta giocando'. Lui mi chiese chi fosse, io gli dissi il portiere. C’erano i calci di rigore. Mio fratello non riuscì a parare il primo e Pagliuca disse: 'È lento'. Io replicai: 'Tu sei lento, nemmeno tu l’avresti preso'. Poi iniziai a dire un sacco di cazzate e lui continuò a guardarmi male, così gli chiesi scusa".

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Sezione: Ex nerazzurri / Data: Gio 11 aprile 2019 alle 21:11
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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