Che trentasei ore! Un viaggio e mezzo della terra intorno al sole per produrre bizzeffe di argomenti calcistici di cui parlare e non a caso di cui si è parecchio polemizzato. Dal fischio d'inizio di Inter-Hellas Verona al post di Salernitana-Juventus e oltre, un periodo di tempo durante il quale la pioggia di polemiche abbattutasi sul campionato nostrano è parecchio intensa. Il binomio arbitro-VAR ha ancora una volta generato un'equazione di polemiche che piuttosto che diradarsi col passare delle ore si è ulteriormente esasperata, ma partiamo dall'inizio. Tutto nasce con la funesta direzione arbitrale di Fabbri che ha infiammato l'immediato post triplice fischio del lunch-match di sabato finito con la vittoria dell'Inter, arrivata grazie alle reti di Lautaro Martinez e Davide Frattesi. Ed è proprio la rete dell'ex centrocampista del Sassuolo l'oggetto più discusso del giorno: un gol di rara bellezza per la grinta con la quale è stato sottoscritto ma non per questo spopolato su social e salotti televisivi. L'azione che porta alla rete del classe '99 è difatti viziata da un contatto, tra Bastoni e Duda, di cui sia fischietto di Ravenna che Nasca al VAR non si sono curati. Episodio che rende di fatto irregolare la rete del 2-1 dell'Inter che contrariamente viene convalidata. Grave errore di tutta la terna arbitrale? Di Fabbri in primis e di chi monitora con il ruolo di 'correggere' in secundis? Alt con lezioni di regolamento arbitrale e moralismo. 

La sbracciata del difensore nerazzurro ai danni dell'avversario è chiara ed evidente e sebbene sulle prime si possa supporre che il direttore di gara non la veda, dalle immagini dei semplici highlights è chiaramente attestabile come invece l'arbitro sia rivolto proprio verso Bastoni e Duda, che già nei secondi precedenti avevano battibeccato a suon di gesti e qualche spintone. Che vuol dire questo? Che l'arbitro ha perfettamente visto quanto accaduto (la stessa mimica post contatto appare inequivocabile) tra i due e deliberatamente valutato irrilevante l'episodio, motivo per il quale secondo regolamento il VAR non può intervenire richiamandolo al monitor. Il che significa che l'intervento di Bastoni è falloso, per i più ma non per Fabbri, quindi riepilogando: il fallo c'è, dunque il gol sarebbe da annullare, ma l'arbitro prende una chiara decisione dal campo, differente da quella ritenuta più corretta dall'opinione pubblica e - è concesso dirlo - sbagliata che il VAR non può correggere. A sbagliare è dunque Fabbri, non Nasca, salvo quantomeno su questo episodio. Il turbinio di polemiche che ne è conseguito è naturale e scontato e la più accreditata delle polemiche è: "LADRATA INTER. Squadra di Inzaghi è favorita". Eppure nella baraonda e nel linciaggio mediatico scoppiato ci si dimentica di esporre alla stessa gogna mediatica un altro altrettanto grave errore della direzione del fischietto romagnolo: il contatto tra Magnani e Arnautovic dal quale parte l’azione che porta al gol di Henry per il momentaneo 1-1. Il numero 8 di Inzaghi 'perde' un pericolosissimo e fatidico pallone che finisce poi alle spalle di Sommer, ma lo scippo subito dall'attaccante dell'Inter dal difensore gialloblu è falloso, il gol che ne consegue è dunque da annullare. Anche in questo caso Fabbri non rileva alcunché di irregolare e anche in questo caso non si tratta di un episodio lontano dai radar del direttore di gara che, al contrario, vede e valuta. 

'Dimenticanze' che non sfuggono ad analisi e delucidazioni da moviola degli esperti che hanno nettamente bocciato l'arbitraggio del primo anticipo del sabato  dell'ultima giornata del girone d'andata di Serie A conclusasi con altrettanti episodi da moviola e di cui discutere. Anche in Salernitana-Juventus non sono mancati gli episodi dubbi da un presunto rosso a Federico Gatti per fallo su Legowski al mancato rigore per la Juventus per fallo di Daniliuc su Yildiz nei primi quaranta secondi di partita. Episodi che continuano a deludere a distanza di anni quelli che speravano nello sradicamento delle polemiche arbitrali grazie all'ingresso della tecnologia e del VAR nel calcio che all'alba delle trentasei ore dal fischio d'inizio di Inter-Verona rimettono, comunque, in pari i piatti della bilancia: 1-1 di "favoritismi" che mettono d'accordo tutti in una lotta scudetto, la cui bellezza a metà esatta del suo sviluppo è tristemente obnubilata da sterili polemiche all'italiana per il bene di fomentare l'astio. Ne consegue la malinconica vera dimenticanza di assaporare forza, bellezza e peculiarità di due contendenti al titolo che corrono alla velocità di 2,53 e 2,42 punti a partita al termine della 19esima giornata. Un oblio da sbronza da polemica che rende le ultime trentasei ore meno piacevoli di quello che sarebbero potute e dovute essere con chiacchiere da var, rimaste intrappolate nei retaggi dei tipici concetti da bar.

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Sezione: Editoriale / Data: Lun 08 gennaio 2024 alle 00:15
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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