Anche adesso, a qualche ora di distanza, non so ancora chi tra Inter e Milan ha fatto l’affare con il cambio di residenza milanese di Matias Silvestre. Leggendo i siti e facendo zapping in tv il messaggio appare inequivocabile: i rossoneri hanno risolto i loro problemi mettendo a segno un colpo, quindi bravi Galliani e Braida perché regalano ad Allegri, dopo l’infortunio di Bonera (e il successivo, meno grave, di Mexes), un difensore centrale di buon livello. “Ha vinto il Milan”, è questo il concetto che sta passando da quando Galliani, direttamente dall’aereo diretto verso Monaco di Baviera (non male come coup de théatre), ha annunciato la felice conclusione della trattativa.

Vorrei dissentire. Non credo che i rossoneri siano usciti vincitori da questa operazione di mercato. Piuttosto, ritengo che alla fine l’abbia spuntata l’Inter. Troppo in fretta ci si è dimenticati di quanto accaduto il giorno prima: Galliani che chiede il giocatore in prestito gratuito, l’Inter che risponde picche e l’a.d. milanista che, ai microfoni di Sky, dichiara di puntare su altri obiettivi. Un bluff a cui in pochi hanno creduto, e infatti il giorno dopo ecco l’accelerazione per arrivare all’argentino. Alla fine, i cugini hanno dovuto accettare le condizioni nerazzurre: vuoi il giocatore? Inizia a pagarlo, poi decideremo per il riscatto. Ma gratis non se ne parla.

Si dirà: Galliani è riuscito a strappare una cifra decisamente più bassa di quella pretesa da Moratti. Vero, mezzo milione in meno. Ma qui non si tratta di una mera questione di soldi, quanto di principio. In via Turati erano convinti che bastasse il sì del giocatore (una strategia consolidata) per spuntarla. Qualche sorriso, due chiacchiere e sicuramente l’Inter avrebbe detto sì, tanto il calciatore è già fuori rosa e noi ci accolleremo l’ingaggio. Sbagliato. I polli li vadano a cercare altrove, è finita (si spera) l’epoca in cui da una sponda all’altra del Naviglio venivano inviati gentili omaggi. Troppe volte qualcuno ne ha approfittato.

A quanto pare anche nella vicenda Isla la nostra dirigenza sta mostrando la stessa fermezza nell’accettare di non farsi prendere per il collo. È infatti scattato il Piano B Wallace, una pronta risposta alle parole di 'definitiva' chiusura di Marotta. Penso che il discorso sia ancora aperto (anzi, un euro su Isla in nerazzurro me lo gioco), ma con l'arrivo dell'esterno brasiliano classe '94 il coltello cambia mano: la pressione è tutta della Juventus, che adesso dovrà decidere se tenersi il cileno e rispettare gli accordi con l'Udinese o andare incontro alle richieste di Branca. Un buon cambio per Lichtsteiner a 18 milioni di euro è un lusso, non a caso Marotta se ne sarebbe liberato volentieri ma alle sue condizioni. Chi tira troppo la corda rischia di trovarsene un pezzo in mano.

Concludo con un alert: aspettatevi l’esaltazione mediatica dell’operazione magistrale messa a segno da Galliani, che si è aggiudicato Silvestre (reduce da una stagione da incubo) e ha così sistemato la difesa. Improvvisamente, da brocco strapagato il difensore diventerà uno dei grandi affari dell’estate ancora prima di scendere in campo con il Milan. Di cui, probabilmente, era tifosissimo sin da bambino. Lo scopriremo alla conferenza stampa di presentazione. Non prendetevela, ormai ci abbiamo fatto il callo. E se temete che questa cessione rinforzerà i cuginastri, vi allego (in basso) l’immagine beneaugurante di un precedente significativo. Chissà che…

Sezione: Editoriale / Data: Mer 31 luglio 2013 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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