L’Inter ci riprova. La conquista del ventesimo scudetto e della conseguente seconda stella da cucire sulle maglie nerazzurre a fine stagione, è l’obiettivo chiaro e limpido come le acque del Salento che questa sera ospita la prima uscita in campionato della Beneamata. Obiettivo sfumato la scorsa stagione per gravi errori nel momento cruciale di un campionato per larghi tratti dominato e per la bravura di un avversario che, conscio di una inferiorità strutturale, ha avuto il grosso merito di colmare il gap con una tigna e una determinazione che a certi livelli, fanno sempre la differenza. Sarà quindi un derby all’ennesima potenza quello che vivremo in quest’anno calcistico, visto che anche il Milan insegue lo stesso traguardo.

Senza dimenticare che tra i competitor non si possono non menzionare la Juventus per ragioni di censo e la Roma dell’amico José Mourinho, uno che sa come si fa e che ha ottenuto i rinforzi richiesti, in primis Paulo Dybala, per mesi accostato proprio all’Inter. Sul Napoli è difficole pronuniciarsi, ora. Quello che sta per iniziare sarà un campionato anomalo e difficile. Non tanto per le qualità tecniche delle venti squadre partecipanti, bensì per il fatto che per la prima volta nella storia si disputerà un Mondiale in pieno inverno. Un Mondiale per la seconda edizione consecutiva senza la nostra Nazionale, che poco più di anno fa si era laureata Campione d’Europa. Tant’è.

Fatto sta che la serie A si interromperà in novembre per riprendere a gennaio. Con tutte incognite del caso che accompagneranno i club con molti nazionali non italiani. E l’Inter è uno di questi club. Parte anche un campionato che sarà aperto agli spifferi di mercato per ben nove giornate: quattro ad agosto e cinque nella sessione di gennaio. Da questo punto di vista, è stato un luglio scoppiettante da parte della Beneamata. Il ritorno di Romelu Lukaku a Milano, il grande colpo di scena di un film che sembrava avere Dybala attore protagonista. Gli arrivi di Asllani, Mkhitaryan e Bellanova hanno poi arricchito una rosa che ha salutato giocatori ormai logori come Vidal e Vecino. Personalmente mi spiace per Alexis Sanchez, tecnicamente tra i più forti, ma troppo prigioniero degli infortuni e troppo insofferente verso la panchina. Detto questo, sui tre titoli conquistati in tre stagioni, c'è anche lo zampino dell'attaccante cileno, basta andare a riguardarsi le partite. Fa male l'addio di Perisic, dello straripante Perisic della scorsa stagione, ma se Robin Gosens fa il Gosens, avremo sulla corsia sinistra un altro top player, anche se con caratteristiche diverse.

In agosto gli entusiasmi per il mercato in entrata sono scemati. Come dicevamo, Dybala è a Roma, sponda giallorossa e Bremer è rimasto a Torino, andando però a vestire il bianconero della Juventus. E tra i tifosi nerazzurri è iniziato a circolare il timore che, anche senza l'acquisto di Bremer, l'Inter potesse cedere alle lusinghe del Psg per Milan Skriniar. L'Inter non ha accettato l'unica offerta fatta finora dei francesi, pari a 50 milioni, ne servivano almeno 70. Usiamo il passato perché ieri Simone Inzaghi, nella prima conferenza stampa prima dell'inizio del campionato, è stato lapidario affermando che dopo l'arrivo di un centrale difensivo al posto di Ranocchia, il mercato dell'Inter sarà da considerarsi chiuso. Sia in entrata che, udite udite, in uscita. Parole forti quelle espresse dal tecnico nerazzurro che ha aggiunto di essere stato assicurato, in proposito, da dirigenza e proprietà.

Inzaghi ha sottolineato poi come le scelte vadano fatte rispettando il pensiero dei tifosi a cui è stato promessa una squadra competitiva pur dovendo stare attenti anche alla sostenibilità finanziaria del club. Il mercato finirà il primo settembre e quanto successo un anno fa con Lukaku, partito improvvisamente per Londra, non può lasciare del tutto tranquilli. Ma il tono della voce del tecnico e la perentorietà dei concetti espressi possomo far pensare che questa volta non ci saranno spiacevoli sorprese. Skriniar rimarrà all'Inter e magari rinnoverà presto il suo contratto.

Se così fosse, questa rosa sarebbe più forte di quella della scorsa stagione. Ma lo dimostri già questa sera a Via del Mare contro il neo promosso Lecce. Prima tappa di un cammino che in Italia per questa Inter dovrà avere un solo traguardo, chiamato seconda stella.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 13 agosto 2022 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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