Lasciata alle spalle la pausa delle Nazionali di ottobre, è ormai tempo di rituffarsi, finalmente, sul campionato e sulla Champions League. L’Inter (ri)parte da Torino, poi la sfida col Salisburgo, la Roma e di nuovo i campioni in carica dell’Austria nell’Europa che conta. Prima dello stop di novembre i nerazzurri affronteranno poi anche l’Atalanta, a Bergamo e il Frosinone in casa. Un calendario insomma non semplicissimo, ma per gli altri, quando affronteranno Lautaro e compagni. Cosa voglio dire? Che sicuramente esistono partite più semplici. Ma talvolta resta in secondo piano che l’Inter è la squadra vice campione d’Europa, quella attualmente al secondo posto in Serie A.

L’undici nerazzurro, a differenza del Milan, aiutato dalla sorte del calendario semplice (lo dicono i risultati) per un inizio di stagione non troppo difficile in A, ha affrontato rivali ostici mettendo in mostra quasi sempre le proprie qualità. Quando è successo, ha sempre vinto facilmente, quando non l’ha fatto, non è tornata mai a casa con tre punti, immeritati sul verde. Ecco, detto che per vincere i titoli possono servire anche quelle vittorie sporche, conquistate soffrendo l’avversario, mi sembra piuttosto evidente che se l’Inter gioca come sa, può battere chiunque. Questo, attenzione, non significa avere la boria dei superbi, bensì la sicurezza dei forti. Con la giusta mentalità, con l’abnegazione del professionista che vuole migliorare, con la fame di vittoria di vuole emergere e confermarsi ad altissimi livelli, si può arrivare lontanissimo.

Ovviamente è sempre meglio avere la rosa al completo piuttosto che dover sottostare a plurime defezioni, però alla fine in campo si parte sempre 11 contro 11. E se sei arrivato a firmare per il club di Viale della Liberazione, scarso non lo sei di sicuro.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 20 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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