Finalmente è tutto chiaro, anche se fa male ammetterlo. La Juventus è tornata tale. E se l'Inter vorrà vincere questo campionato, dovrà dimostrare di saperlo fare. Altro che obbligo, altro che rosa nettamente più forte delle altre come ha tentato di insinuare qualcuno in palese malafede. Il viaggio della Beneamata verso la seconda stella si prospetta lungo, difficile e nulla sarà scontato, a partire da oggi quando all'ora di pranzo i nerazzurri torneranno in campo nell'amato Meazza contro il Verona, anche se gli scaligeri, in grave difficoltà societaria, stanno perdendo pezzi importanti della squadra.

L'Inter sta viaggiando ad altissima velocità, quarantacinque punti in diciotto partite sono frutto del grande lavoro svolto da Simone Inzaghi e dai suoi ragazzi che solo in tre occasioni non hanno festeggiato un post partita con una vittoria. Ma anche il pareggio di Marassi con il Genoa non è da disprezzare visto il rendimento che la compagine di Gilardino riesce a garantire di fronte al suo pubblico che ha pochi rivali come capacità di sostegno alla sua squadra. Vincendo o anche pareggiando oggi contro la penultima in classifica, l'Inter conquisterebbe il titolo di campione d'inverno che, seppur, platonico, qualcosa conta. Nell'era dei tre punti la formazione prima al termine del girone di andata ha poi vinto il titolo in diciannove campionati su ventinove. Lasciando però perdere le statistiche, l'attuale capolista ha il dovere di mantenere intatta la grande concentrazione che sinora ne ha contraddistinto il felice cammino. Concentrazione unita alla calma, che in un momento caldo del torneo aiuta a non perdere di vista la rotta.

Intanto la società, pur non avendo la possibilità economica per investimenti importanti, continua a lavorare con grande bravura. La velocità con cui si è trovato il sostituto dell'infortunato Cuadrado è la dimostrazione che in Viale della Liberazione si ha tutta l'intenzione di supportare al meglio l'allenatore che merita di giocarsi al meglio le chance di vittoria. Ieri, dopo aver effettuato le rituali visite mediche, ha posto la firma sul contratto che lo legherà all'Inter fino al 2028, Tajon Trevor Buchanan, il ventiquattrenne esterno nazionale canadese proveniente dal Bruges. Un giocatore in grado di aggiungere sulla corsia di destra velocità ed estro, rappresentando così un ottima alterativa al più fisico, ma meno tecnico Dumfries e al grande Matteo Darmian che però, anche per ragioni anagrafiche, sembra che ora possa dare il meglio di se nei tre di difesa.

La sessione invernale di mercato, appena iniziata, dura un mese, chissà se ci potrà essere spazio anche per una punta competitiva che non faccia troppo rimpiangere le eventuali defezioni della coppia titolare. L'assenza di Lautaro Martinez contro il Genoa si è fatta sentire. Senza il “Toro” anche lo splendido Thuram ammirato in questo girone di andata, al momento rende meno, a dimostrazione di come l'intesa della coppia titolare rasenti la perfezione. Ma è praticamente impossibile pensare che, scendendo in campo ogni tre giorni come impone il calendario di chi ha la bravura di giocare anche in Europa, si possa evitare qualsiasi tipo di infortunio. E allora, al netto di cosa possa riservarci questa finestra di mercato, servirà che anche Marko Arnautovic e Alexis Sanchez inizino ad alzare decisi l'asticella, visto che il talento ai due non manca. Arnautovic, superato definitivamente il brutto infortunio muscolare rimediato ad Empoli lo scorso settembre e che lo ha tenuto a fermo ai box per un mese, sta riacquistando mobilità e condizione fisica e come abbiamo visto nelle ultime gare in cui è stato impiegato. L'austriaco ha una voglia matta di incidere per il club che dice di amare e che ha creduto in lui acquistandolo dal Bologna per una cifra non banale. Il meraviglioso colpo di tacco per il gol di Barella in Inter-Lecce e la rete realizzata a Genova, fanno ben sperare. Ancora indietro invece Alexis Sanchez che, prigioniero del suo glorioso passato, evidentemente soffre più del dovuto la non titolarità. Ma anche il cileno, in caso di permanenza, ha la stoffa per fare la differenza una volta chiamato in causa.

Intanto oggi si torna a tifare e si spera, a gioire. Consci che il campionato va conquistato gara dopo gara. Senza paura, ma senza presunzioni che non hanno diritto di esistere. Perché poco dietro, c'è un club nato per vincere, ma che non vince da nulla da due anni. E quindi ha fame. A meno di sorprese, assisteremo ad un appassionante testa a testa tra le due grandi rivali del calcio italiano. Ma ora l'Inter lo sa e ha i mezzi per vincere la sfida.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 06 gennaio 2024 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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