A Milano suona la campanella: per l’Inter scocca l’ora dell’esame di maturità. Si parla di Europa, si parla di Champions League. Questa sera, in un San Siro sold out, è in arrivo il Porto, avversario scomodo e di valore che quando incrocia il suo cammino con l’Italia riesce quasi sempre a togliersi delle soddisfazioni: tre vittorie delle sei gare di Champions contro squadre italiane sono arrivare con l’ex nerazzurro Sérgio Conceição in panchina. Ma l’Inter vuole e può invertire questa tendenza. Perché dopo il precedente dell'ultima comparsa agli ottavi e dopo aver superato un girone di ferro contro tutti i pronostici, spedendo il Barcellona in Europa League, è il momento dello step successivo. 

Negli ultimi due anni, sotto la guida di Simone Inzaghi, l’Inter è inciampata con più facilità nel lungo percorso del campionato, mentre in Europa - o nelle coppe in genere e nelle gare secche - è riuscita a splendere di più, lanciando segnali incoraggianti e ottenendo anche maggiori soddisfazioni. Due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia son state riposte in bacheca, una semifinale della coppa nazionale è ancora lì da giocare. Ed ora arriva il secondo ottavo di Champions nel giro di due anni da provare a conquistare. Se l’anno scorso si parlava di impresa fin dall’immediato post sorteggio-gaffe, con il Liverpool accoppiato all’Inter dopo la fake-urna che aveva regalato ai nerazzurri il più abbordabile Ajax, quest’anno - almeno sulla carta - è andata meglio. Il Porto era tra gli avversari più 'morbidi' da pescare dopo la fase a gironi, vista la presenza di tanti colossi (guidati da Real Madrid e Manchester City) tra le teste di serie. 

Un dato di fatto che però non può - e non deve - assolutamente portare l’ambiente ad inutili e deleteri festeggiamenti anticipati, e la squadra a sottovalutare un rivale che, come racconta la storia recente, è spesso riuscito a tirar fuori il meglio di sé proprio quando partiva da sfavorito. Ne sa qualcosa la Juventus di Cristiano Ronaldo. Come detto da Inzaghi nella conferenza stampa della vigilia, forte anche del miracolo sportivo sfiorato lo scorso anno espugnando l’Anfield di Liverpool con il golazo di Lautaro, "un ottavo è diverso da una partita di qualificazione", come poteva essere il doppio confronto con il Barça nel 'girone della morte'. E per questo "dovremo affrontarlo al meglio", perché "sappiamo la difficoltà che affronteremo". Si tratta di "un avversario abituato a queste partite". Un avversario che però "troverà un'Inter che sta bene, in salute e che vuole giocarsela al meglio". E con maturità. Quella che serve per portare la qualificazione... in Porto. 
 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 22 febbraio 2023 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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