Nel valzer delle panchine che coinvolge le big di Serie A c'è anche chi decide di continuare a ballare con lo stesso compagno. L'eccezione ha un nome e un cognome: Simone Inzaghi. Ieri il tecnico dell'Inter ha ricevuto un’onorificenza speciale dalla sua città, Piacenza, per la conquista del suo primo scudetto da allenatore e per il ventesimo della storia nerazzurra. Un'occasione speciale per 'chiamare' il meritato rinnovo di contratto e proseguire il percorso a Milano: "Spero e credo di poter annunciare presto il rinnovo - le parole catturate dalla stampa mentre faceva il suo ingresso a Palazzo Gotico, accompagnato dai suoi genitori e accolto dal calore dei tifosi dell'Inter Club del posto -. Ho trovato un ambiente perfetto per poter lavorare, i risultati che abbiamo ottenuto non sono casuali ma frutto della professionalità di tutta l’organizzazione e ovviamente del gruppo solido che si è creato con i giocatori".

Parole da non sottovalutare che fanno seguito ai continui attestati di stima (e all'invito ad evitare inutili preoccupazioni) dell'amministratore delegato Beppe Marotta e alla conferma tutt'altro che indiretta del direttore sportivo Piero Ausilio, che a colloquio con Libero ha definito definito il prolungamento del contratto del piacentino come "una formalità". Anzi, addirittura come "una cosa talmente scontata che non abbiamo parlato nemmeno dei tempi. Ci siederemo ad un tavolo e risolveremo la cosa in cinque minuti". Ma basteranno davvero cinque giri di orologio per arrivare alle firme? "Probabilmente... - aveva confermato lo stesso Inzaghi nella conferenza stampa post-Frosinone, sorridendo quando stuzzicato sulle tempistiche dettate dal ds -. Sapete che rapporto ho con la società, ci parleremo e miglioreremo ma sono in contatto tutti i giorni con Ausilio, Marotta e Baccin. I principali protagonisti di questa stagione sono i giocatori, ma penso anche alla società e al presidente che ci ha sempre aiutato da lontano. E ai tifosi che ho già ringraziato pubblicamente". Un presidente, Steven Zhang, che ha più volte rimarcato la stima per il Demone.

Un chiaro segnale di continuità tecnica: Inzaghi dovrebbe prolungare il suo accordo - anche se magari non proprio in cinque minuti... - fino al 2027, saldando il posto in panchina. Posti in panchina che invece, a meno di un clamoroso plot twist, perderanno le guide delle principali competitor dell'Inter. Se mai ce ne sia stata realmente almeno una in questa stagione, s'intende. I riferimenti sono al probabile divorzio tra Massimiliano Allegri e la Juventus, tra Stefano Pioli e il Milan e tra Francesco Calzona e il Napoli, che ha perso lo scettro da Campione d'Italia finito ora tra le mani del Biscione. E allora via alla sfilza di nomi: da Thiago Motta a Conte, da ConceicaoGallardo, da De ZerbiGasperini e Fonseca...

Mentre sulle pagine dei giornali e sulle testate online è cominciato il toto-allenatore con l'obiettivo guadagnare qualche spicciolo in più tra vendita di copie e clickbait, c'è anche chi invece è già proiettato al futuro e che, dopo aver dominato il presente, 'chiama' un rinnovo da cinque minuti. Per estraniarsi dal valzer e continuare a ballare. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 15 maggio 2024 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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