Nell’Inter che va a Barcellona, a tratti domina e perde due punti più che guadagnarne uno (il pareggio in questo caso equivale quasi ad una vittoria, ok, ma prima di esserne certi si dovrà battere il Viktoria Plzen), spiccano le prestazioni di tanti interisti. Parto da chi non ha giocato, ma ha preparato benissimo la partita d’andata e quella di ritorno: Simone Inzaghi. Il mister piacentino difficilmente sbaglia la partita secca, lo dimostra la sua storia. Dopo critiche feroci e parole spesso ingenerose (sicuramente aveva le sue colpe, ma come scritto a più riprese non era l’unico e renderlo quindi il solo capro espiatorio era un grosso errore) ha portato a scuola, come si dice in questi casi, l’arrogante Xavi (chissà se il mister catalano era indignato per il mancato rosso a Dembelé, probabilmente tra gli abbagli più grandi della storia del VAR in Champions League).

Detto dell’allenatore dell’Inter, passiamo ai calciatori. Lautaro Martinez, dopo aver disputato un primo tempo in versione Ghost, nella ripresa è stato a dir poco eccezionale. Un gol e due assist clamorosi (conto pure quello dell’occasione di Asllani) hanno permesso ai nerazzurri di zittire il popolo catalano. Bene chiaramente Gosens (glaciale nel gol) e D’Ambrosio (che non ha giocato, ma che si è dimostrato per l’ennesima volta un Uomo per come ha consolato il giovane Kristjan, che è giusto dirlo, ha commesso un grave errore, ma che sicuramente saprà rifarsi, magari già da Inter-Salernitana). Che bravi poi Barella e Calhanoglu, che nel tempio del Tiki Taka hanno mostrato qualità e quantità, quelle caratteristiche perfette per essere dei centrocampisti top a livello globale. E a proposito, visto che ogni volta che l’Inter sbaglia un acquisto questo viene rimarcato con forza da saputelli del web, tifosi col microfono e media, è giusto pure dire come il turco sia stato una panacea per i nerazzurri. Arrivato a zero dopo quanto successo ad Eriksen, non solo è un titolare fisso, ma pure una pedina fondamentale per la Beneamata.

La risalita tuttavia non è ancora completata. Serve un filotto importante in campionato. E quei tre punti decisivi per il passaggio agli ottavi di finale. Su internet gira la frase: “L’interista occasionale era preoccupato per il Barcellona, quello vero per la partita contro il Viktoria Plzen”. Non è questione di tifo, ma solo la verità. Prima però testa a Salernitana e Fiorentina. Per non spegnere l’entusiasmo e tornare davvero in carreggiata.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 ottobre 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
vedi letture
Print