"L'ostacolo è la via", titola lo scrittore americano Ryan Holiday in uno dei suoi più noti bestseller, un invito preso evidentemente alla lettera da Simone Inzaghi, che per il precampionato della sua Inter ha accolto benevolmente la sfida di una sfilza di amichevoli con coefficiente di difficoltà crescente. "Sapevamo di dover affrontare dei test impegnativi nel precampionato, ma era quello che volevamo", continua a ripetere il tecnico dopo ogni match, sottolineando non tanto le carature, quanto soprattutto il vantaggio di preparazione delle avversarie affrontate sino a oggi. Lo start il 9 luglio con il primo allenamento congiunto contro la Milanese (10-0), poi Lugano (4-1), Monaco (2-2), Lens (0-1) e ultimo il Lione (2-2), nel mezzo anche i test con Novara (8-1) e Pro Sesto (6-1), fra sprazzi di LuLa, lampi di classe di Bellanova e Asllani, la scoperta di Onana, insieme a una condizione atletica che non può essere che destinata ancora a crescere, accompagnata però da qualche ansia di troppo nel pacchetto difensivo. Dentro al campo, ma non solo, visto che le ombre proiettate da Parigi sul futuro di Skriniar continuano a mantenere acceso anche l'argomento mercato. L'Inter a Cesena ha incassato altri due gol, poi con l'ingresso dello slovacco ha ristabilito un certo equilibrio nella propria area di rigore, fino al colpo da maestro di Onana in chiusura. Il viaggio verso la seconda stella non potrà fare a meno della presenza fisica e caratteriale del numero 37.

Se da una parte Inzaghi è soddisfatto di affrontare avversari impegnativi, a confronto le rivali per il titolo evidentemente esagerano. La Juve sfida il top della Liga nel trittico di amichevoli contro Barça, Real e Atletico, il Milan dopo la fatal Zalaegerszeg strapazza gli austriaci del Wolfsberg e conferma il rodaggio positivo battendo al Velodrome l'OM vicecampione di Ligue 1, la Roma di Mourinho supera il Tottenham di Conte grazie al primo assist in giallorosso di Dybala. Oltre alla Joya, ci sono anche Wijnaldum, Bremer, De Ketelaere che iniziano a sbarcare nei ritiri dei rispettivi club, facendo sorridere i loro nuovi allenatori, mentre l'Inter deve fare estrema attenzione a non perdere i suoi gioielli. Prima il PSG per Skriniar, poi l'Atalanta per Pinamonti e infine il Chelsea per Dumfries e Casadei, pare che il compito di Marotta in queste settimane sia stato soprattutto quello di leggere le cifre e gli zeri per poi rispedire al mittente le varie proposte, considerate non all'altezza del prezzo del cartellino. In uscita è l'Inter (per il momento) a dettare legge, in entrata decisamente meno, come testimonaniano le scelte di Bremer e Dybala in favore della Juve e della Roma, nonostante le ben note preferenze per i colori nerazzurri. Decisiva in entrambi i casi la mancata risoluzione con Sanchez, il leone che finalmente pare essersi convinto a tirarsi fuori dalla gabbia per ascoltare le sirene di Marsiglia, non senza aver prima fatto pagare anche all'Inter un legittimo incentivo per l'addio.

Una volta che si saranno liberati della grana ingaggio del Niño e avranno anche concordato le ultime clausole per il trasferimento a Bergamo di Pinamonti, Marotta e Ausilio potranno infine regalare a Inzaghi il tanto atteso rinforzo per la sua difesa già orfana di Ranocchia. Un innesto più che altro numerico poiché la base dovrebbe rimanere identica a quello dello scorso anno, asse Skriniar-Parigi permettendo. In caso di nuova offensiva irresistibile da parte del club degli emiri, l'Inter andrebbe subito a rattoppare la falla con l'acquisto dalla Fiorentina di Milenkovic, che verrebbe pur sempre accompagnato da un profilo low cost. Basterebbe a risolvere la questione difensiva e a non far sentire l'assenza di Skriniar? La risposta è no. A dispetto delle altre contendenti, Inzaghi può concedersi il lusso di non dover fare grandi manovre dal punto di vista tattico per trovare il giusto assetto alla sua Inter, privata del solo Perisic e rafforzata dall'arrivo di Lukaku, che tra l'altro conosce già molto bene il resto del suo team. Le armi per puntare alla seconda stella sono in casa, l'obiettivo rimane quello di non privarsene mentre l'intera squadra (e non soltanto la LuLa) dovrà alzare i giri del motore in una stagione che, dopo lo scudetto regalato ai cugini, non ammette repliche. Da Skriniar, omaggiato a Cesena come un nuovo acquisto, a Barella, autore di uno splendido gol per il 2-2, passando per Calhanoglu, Gosens, Dumfries, ma anche De Vrij, Bastoni e le seconde linee, come Dimarco, Dzeko e Correa, tutti gli Inzaghiani sono chiamati a un upgrade di continuità e prestazioni, sapendo che mai come quest'anno, in un campionato spezzato dal Mondiale e a cui si aggiungono altre tre competizioni, il risultato finale passerà da ogni singolo tassello. A spingere Lukaku e compagni sin dalle prime amichevoli abbiamo visto già all'opera il supporto e la passione di migliaia di tifosi nerazzurri. Un'arma aggiunta per l'Inter, quando la LuLa non basta.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 01 agosto 2022 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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