Nonostante continui a raccogliere poche simpatie e pochi consensi, l'Inter finora è stata autrice di una stagione super, almeno per quanto riguarda il campionato. Se in Champions League i nerazzurri pagano l'incostanza, ma soprattutto un sorteggio decisamente poco benevolo, al di qua dei confini nazionali urge sottolineare un ruolino di marcia pazzesco: 10 vittorie, 1 pareggio e 1 ko. Numeri folli, che tengono in vita una lotta scudetto altrimenti già defunta da settimane. Il Napoli è caduto in un baratro assurdo, la Roma fa quello che può, la Lazio non ha mai pensato minimamente di lottare per il tricolore, l'Atalanta si conferma outsider, il Milan è poca cosa. E allora resta l'Inter l'ultimo baluardo tra la Juventus e l'ennesimo scudetto. Eppure, questo dato sembra passare inosservato.

La squadra di Antonio Conte non ha solo portato a casa 31 punti, ma l'ha fatto sempre con grande merito, anche in quelle gare nelle quali ha dovuto ottenere l'intero bottino con le unghie e con i denti. Non si può certo dire che non abbia ciò che le spetta. Anzi, a ben vedere, qualche punticino manca all'appello a causa di sviste arbitrali più o meno gravi.

La Juve di Maurizio Sarri, invece, solo contro la Spal ha condotto in porto una vittoria senza dubbi. Per il resto, fiatone e poca brillantezza. In altri tempi (e in altri casi) si sarebbe parlato di "squadra dipendente dalla giocata del singolo" o di "squadra che vince ma non convince". Ne abbiamo lette e sentite tante di questo tenore durante l'egemonia nerazzurra nelle gestioni Mancini e Mourinho. Ora si preferisce sorvolare. Vecchia storia.

Piuttosto, la critica resta feroce con l'Inter, che una volta fa punti solo grazie all'arguzia di Conte, un'altra solo grazie alla forza di Lukaku, un'altra solo grazie all'invenzione di Barella e così via. Insomma, l'esercizio della diminutio viene sempre rinnovato quando l'argomento è a tinte nerazzurre. E non mancano i riferimenti costanti a chi ha lasciato Appiano Gentile in estate, innescando i vedovismi più estremi (Icardi, Nainggolan e fra poco, ci scommettiamo, perfino Dalbert).

Intanto, il Capitolo II di questa stagione è andato in archivio e l'Inter è lì, a un punto dalla favoritissima, acclamatissima e sempre bellissima Juventus. Società dove Cristiano Ronaldo sbrocca come un dodicenne "ma è tipico dei campioni", dove il gioco di Sarri non si vede per nulla "ma è fisiologico", dove i nuovi arrivati non lasciano traccia "ma gli va dato tempo", dove la carretta la tirano quelli che il club in estate voleva appioppare a mezza Europa "ma che fenomeni rigenerati". Però guai se Conte prova a parlare di inesperienza di Barella e Sensi. Guai! E guai a trattenere Esposito dopo l'infortunio di Sanchez. "Federcalcio succube", attaccano a gran voce senza pudore. A proposito, che ha fatto poi l'Under-17?

VIDEO - DELIRIO TRAMONTANA AL GOL DI BARELLA!

Sezione: Editoriale / Data: Mar 12 novembre 2019 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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