"Patti chiari, amicizia lunga. Skriniar non si tocca". È il sentimento di luglio di ogni tifoso interista, affidato alla penna (meglio alle bombolette) della Curva Nord nerazzurra. Dall'incontro che immaginiamo come sempre dai toni garbati con i rappresentati della CN69, Marotta e Ausilio ne sono usciti "ancora più rafforzati", sebbene di chiarezza all'orizzonte se ne veda ben poca e la tanto auspicata e longeva amicizia pare sia destinata a vacillare per tre mesi con l'inizio di ogni calciomercato estivo. "Skriniar è un giocatore fortissimo, assolutamente, non deve essere necessariamente messo sul mercato, assolutamente no". In sintesi, il centralone slovacco rimane a Milano solo perché da Parigi non arriva quella famosa offerta da 70 milioni cash. Non si cercano acquirenti, ribadiamo assolutamente, ma nemmeno si manderebbe via chi offrendo la giusta cifra potrebbe aiutare l'Inter a ritrovare il suo equilibrio economico-finanziario, il nirvana delle casse societarie.

In parallelo, l'Inter di Inzaghi continua a lavorare alla ricerca della migliore condizione fisico-atletica e degli equilibri in campo, anche questi legati strettamente al mercato. Il tecnico si aspettava Bremer e forse anche Dybala, ma nell'amichevole con il Lens ha dovuto ancora una volta sbrigarsela con Darmian schierato in difesa, mettendo per il momento nel cassetto l'esperimento del tridente in attacco. Fuori per precauzione Skriniar, che dovrebbe essere visto all'opera sabato sera contro il Lione, e Sanchez per ostruzione ai piani societari. Il Niño sta riuscendo nell'opera maravillosa di bloccare operazioni prioritarie nell'ottica iniziale di Marotta e Ausilio, che speravano di liberarsi molto prima di uno stipendio da 7 milioni netti per ancora un anno di contratto. L'ultima chiamata pare essere quella del Marsiglia di Tudor, che tra l'altro nella prossima stagione disputerà anche la Champions. La speranza è che il 33enne leone cileno si ammorbidisca e riconsideri l'OM come un club alla sua altezza.

Destinati verso nuovi lidi anche Lazaro e Pinamonti, il primo arruolato in questo precampionato come vice-Gosens, a suo volta ex vice-Perisic, il secondo nelle mire di Atalanta, Monza e Sassuolo, che però non affondano il colpo chissà con l'idea che il tempo possa abbassare le pretese economiche dell'Inter. L'esterno austriaco, che guadagna 2,5 milioni netti l'anno, sta avendo un'ottima vetrina in queste amichevoli estive, ma di certo non può essere considerato un upgrade per Inzaghi sulla fascia sinistra, così come ad oggi ha dimostrato di non esserlo Gosens alle scorribande instancabili di Perisic. Snellito il monte ingaggi (possibili nuovi prestiti per Agoume e Salcedo), l'Inter che si è già vista sfumare Bremer opterebbe per Milenkovic, il quale in casa Viola sta vivendo una situazione simile a quella di Skriniar. Fascia di capitano al braccio nel test contro il Trento (allo slovacco verrebbe promessa per il post-Handanovic), ma in partenza in caso di arrivo della giusta offerta. Il mercato ha le sue ragioni che il cuore non conosce.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 25 luglio 2022 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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