Finché Fabregas firma da un giorno all'altro con il Como, Lewandowski passa dal Bayern al Barça, club dal bilancio notoriamente in fallimento, non ci stupiamo più di tanto, il problema è quando la trattativa per Bremer all'Inter va avanti per tre mesi, con i giornali di Cairo a pompare una volta il prezzo, un'altra il numero delle pretendenti, tra queste la Juve che liberandosi di De Ligt avrebbe scelto di sostituirlo con il torinista, difensore in grado di garantirle meno sei rigori contro a stagione. A ciò aggiungiamo il ritorno in prestito a Milano di Lukaku, che ha definito un "errore" il suo passaggio al Chelsea scatenando le solite reaction innervosite dei tifosi inglesi (a Big Rom viene ricordato in particolare di essere ancora un tesserato Blues), più l'affare Dybala che non si sblocca perché a bloccarlo ci sta pensando Sanchez, il leone che stavolta si è chiuso da solo in gabbia nascondendo la chiave ai club che si approcciano per aprirla. Capiamo dunque che la palma al miglior mercato dell'assurdo spetta senz'altro alla dirigenza nerazzurra, costretta a muoversi tra i noti paletti (o diktat) imposti da Suning e i capricci talvolta eccessivi di giocatori, spesso cileni, e presidenti, spesso granata.

Ci trovassimo in un'opera di Samuel Beckett, il titolo sarebbe quello di "Aspettando Gleison", con Marotta e Ausilio a impersonare i ruoli di Vladimir e Estragon, i due soci che attendono per giorni l'arrivo del signor Bremer e nell'attesa portano avanti discorsi di ogni genere, incluso quello sull'estate torrida e il surriscaldamento globale. I due avrebbero parlato anche di Sanchez, elogiandolo per il gol in Supercoppa contro la Juve, ma che nei tre anni di Inter ha fatto troppo poco per meritarsi la riconferma a 7 milioni netti per un altro anno. Ciononostante, il Niño Maravilla anche nei selfie scattati allo specchio continua a vedersi come un top player che, a 33 anni (saranno 34 a dicembre), meriterebbe un top club e un top ingaggio, per cui ha già rifiutato le proposte di Olympique Marsiglia, Galatasaray, Siviglia, Villarreal, Colo Colo, River Plate, squadre giapponesi e arabiche, alcune non di primissima fascia, ma che gli consentirebbero di proseguire la carriera in palcoscenici di un certo spessore, basta scegliere uno dei quattro diversi continenti. La conseguenza logica, sebbene nel nostro scenario sempre assurdo, è Paulo Dybala rimasto per il momento disoccupato e che, pur avendo un accordo di massima con l'Inter, è costretto ad allenarsi da solo a Torino, per di più dovendo fare attenzione a non incrociarsi per strada con Arrivabene. Parafrasando lo stesso Alexis dopo il gol al 120' contro la Juve: no, i grandi campioni non si comportano così.

Stando a quanto filtra dagli Inter headquarters, per Sanchez non sarebbe una mera questione di gusti o di autocompiacimento, ma il cileno vorrebbe essere ringraziato per il servizio allo stesso modo di Vidal con una buonuscita da 4 milioni, in modo da compensare un eventuale nuovo ingaggio al ribasso. Problemi salariali che non avrà invece di certo Skriniar, destinato al PSG e per il quale tra i club c'è da colmare una differenza nella valutazione di 10 milioni, dunque noccioline nel portafoglio del presidente dei francesi Al-Khelaifi. Entrambi i nerazzurri sono stati esclusi dal terzo test stagionale della squadra di Inzaghi contro il Monaco, ma se da una parte l'assenza dell'attaccante non si fa mai notare, dall'altra quella di un difensore che guidi la retroguardia sì. Tornando quindi a Bremer, possiamo dire che si tratta del primo caso di un calciatore di cui si sente la mancanza ancora prima del suo arrivo. Aspettando Gleison...

Sezione: Editoriale / Data: Lun 18 luglio 2022 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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