Al cuor non si comanda. Simone Inzaghi ha trascorso ventidue lunghi anni alla Lazio, prima da giocatore e poi da allenatore. Con grande professionalità, ma soprattutto con grande sentimento. Ha sempre speso parole sincere e chiare in favore dei tifosi, la vera linfa di uno sport meraviglioso come il calcio, che purtroppo sta diventando sempre meno sport e sempre più show-business come ha denunciato ieri in conferenza stampa l'attuale tecnico dei biancocelesti, Maurizio Sarri. Stadio Olimpico di Roma, ore 18. Si gioca Lazio-Inter, gara che sarà una partita piena di sentimento per l'allenatore nerazzurro che torna da avversario dove la tifoseria di casa lo ha sempre considerato come uno di loro, capace di parlare lo stesso linguaggio di chi spende soldi e dedica gran parte della sua vita ad una passione.
Oggi Inzaghi sarà giustamente omaggiato con cori e striscioni dalla sua ex Curva, lui andrà a salutarli e a ringraziarli perchè, appunto, al cuor non si comanda. Poi il signor Irrati fischierà l'inizio della partita e Simone penserà solo a come tentare di far vincere l'Inter, il suo nuovo mondo e anche i diecimila tifosi nerazzurri che oggi caleranno all'Olimpico lo riempiranno d'affetto come ormai sta accadendo dalla prima giornata di questo campionato giunto all'ottava giornata e che vede la Beneamata terza con cinque vittoria e due pareggi, frutto della miglior attacco del torneo e della terza miglior difesa. Settimana decisiva per questa Inter. Decisiva per capire veramente di che pasta sia fatta questa squadra.
La Lazio di Sarri non decolla, ma ha vinto un derby che nella Capitale vale doppio ed è vogliosa di riscatto dopo il crollo di Bologna. Poi l'Inter si giocherà gran parte delle chances di andare avanti in Champions League affrontando martedì a San Siro i sorprendenti moldavi dello Sheriff che guidano il girone a punteggio pieno, mentre i nerazzurri sono fermi ad un solo punto. E domenica prossima in campionato a Milano arriverà la Juventus, sappiamo cosa significhi questa sfida per il mondo Inter, al di la della posta in gioco. Tre sfide dunque che diranno tante cose sul presente e sul futuro dei Campioni d'Italia.
Oggi, all'Olimpico, anche in virtù di questo tour de force, Simone Inzaghi dovrà fare le scelte giuste per mandare in campo formazioni sempre competitive, ma che avranno la necessità di mantenere una certa freschezza fisica e mentale necessarie al raggiungimento del risultato. Per quanto riguarda Lazio-Inter, è stata la questione sudamericani a inquietare la vigilia nerazzurra. Lautaro Martinez è stato protagonista con la sua Argentina realizzando uno splendido gol che ha determinato la vittoria contro il Perù. Ha giocato qualche minuto anche Correa, che ha dimostrato così di aver risolto qualche problema fisico accusato nei giorni precedenti. I due, insieme a Vecino che ha giocato con la maglia dell'Uruguay contro il Brasile, sono tornati in Italia solo ieri, raggiungendo i compagni a Roma. Sanchez e Vidal, tra i migliori in campo nella sfida tra Cile e Venezuela, sono arrivati nel Bel Paese solo in piena notte e Simone Inzaghi ha deciso di non convocarli per la trasferta nella Capitale contro la Lazio.
L'Inter, come anche altre squadre, deve pagare così il folle calendario post pandemia dettato da Fifa e Uefa e che oggettivamente penalizza gli allenatori dei club che lavorano sempre meno sul campo con tutti gli effettivi a disposizione. Detto questo, l'Inter non può e non vuole fermarsi proprio adesso. Il Napoli è primo con quattro punti di vantaggio sui nerazzurri, che hanno davanti anche il Milan. Ecco perché questa sarà un settimana fondamentale per capire meglio su quanto possa fare nella stagione la squadra di Simone Inzaghi. Per lui da oggi alle 18, doppio esame visto che dovrà anche impegnarsi a lasciare da parte le forti emozioni che, comprensibilmente, lo stanno accompagnando.
L'emozione resta il bello del calcio, Simone la vive con passione, ma ora la sua emozione si chiama Inter che ha una storia, un blasone e una tifoseria come poche altri club al mondo.
Balla Simone, balla, perche sei il tecnico dei Campioni d'Italia.
Oggi Inzaghi sarà giustamente omaggiato con cori e striscioni dalla sua ex Curva, lui andrà a salutarli e a ringraziarli perchè, appunto, al cuor non si comanda. Poi il signor Irrati fischierà l'inizio della partita e Simone penserà solo a come tentare di far vincere l'Inter, il suo nuovo mondo e anche i diecimila tifosi nerazzurri che oggi caleranno all'Olimpico lo riempiranno d'affetto come ormai sta accadendo dalla prima giornata di questo campionato giunto all'ottava giornata e che vede la Beneamata terza con cinque vittoria e due pareggi, frutto della miglior attacco del torneo e della terza miglior difesa. Settimana decisiva per questa Inter. Decisiva per capire veramente di che pasta sia fatta questa squadra.
La Lazio di Sarri non decolla, ma ha vinto un derby che nella Capitale vale doppio ed è vogliosa di riscatto dopo il crollo di Bologna. Poi l'Inter si giocherà gran parte delle chances di andare avanti in Champions League affrontando martedì a San Siro i sorprendenti moldavi dello Sheriff che guidano il girone a punteggio pieno, mentre i nerazzurri sono fermi ad un solo punto. E domenica prossima in campionato a Milano arriverà la Juventus, sappiamo cosa significhi questa sfida per il mondo Inter, al di la della posta in gioco. Tre sfide dunque che diranno tante cose sul presente e sul futuro dei Campioni d'Italia.
Oggi, all'Olimpico, anche in virtù di questo tour de force, Simone Inzaghi dovrà fare le scelte giuste per mandare in campo formazioni sempre competitive, ma che avranno la necessità di mantenere una certa freschezza fisica e mentale necessarie al raggiungimento del risultato. Per quanto riguarda Lazio-Inter, è stata la questione sudamericani a inquietare la vigilia nerazzurra. Lautaro Martinez è stato protagonista con la sua Argentina realizzando uno splendido gol che ha determinato la vittoria contro il Perù. Ha giocato qualche minuto anche Correa, che ha dimostrato così di aver risolto qualche problema fisico accusato nei giorni precedenti. I due, insieme a Vecino che ha giocato con la maglia dell'Uruguay contro il Brasile, sono tornati in Italia solo ieri, raggiungendo i compagni a Roma. Sanchez e Vidal, tra i migliori in campo nella sfida tra Cile e Venezuela, sono arrivati nel Bel Paese solo in piena notte e Simone Inzaghi ha deciso di non convocarli per la trasferta nella Capitale contro la Lazio.
L'Inter, come anche altre squadre, deve pagare così il folle calendario post pandemia dettato da Fifa e Uefa e che oggettivamente penalizza gli allenatori dei club che lavorano sempre meno sul campo con tutti gli effettivi a disposizione. Detto questo, l'Inter non può e non vuole fermarsi proprio adesso. Il Napoli è primo con quattro punti di vantaggio sui nerazzurri, che hanno davanti anche il Milan. Ecco perché questa sarà un settimana fondamentale per capire meglio su quanto possa fare nella stagione la squadra di Simone Inzaghi. Per lui da oggi alle 18, doppio esame visto che dovrà anche impegnarsi a lasciare da parte le forti emozioni che, comprensibilmente, lo stanno accompagnando.
L'emozione resta il bello del calcio, Simone la vive con passione, ma ora la sua emozione si chiama Inter che ha una storia, un blasone e una tifoseria come poche altri club al mondo.
Balla Simone, balla, perche sei il tecnico dei Campioni d'Italia.
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