“Non si devono permettere di parlare delle nostre classifiche e dire che c’è qualcosa di anomalo. Noi avevamo campioni, non Taribo West. Hanno cambiato Pirlo e Seedorf con Coco e Brncic”. Luciano Moggi è un fiume in piena quando si tratta l'argomento Calciopoli e dintorni. Luciano Moggi si difende in tutti i modi, o prova a farlo. L'ultima 'trovata' dell'ex direttore generale della Juventus è stata quella di tirare in ballo il nome di Taribo West, ex difensore nerazzurro e della nazionale nigeriana. West è stato preso da Moggi come l'esempio della differenza tecnica di quegli anni tra la sua Juventus e l'Inter. Una sorta di giustificazione non meglio identificata per lasciare ad intendere come quella squadra non avrebbe mai avuto alcun bisogno di aiuti esterni. Erano già forti così, con tutti i campioni del caso.

Quello che Moggi non dice, però, è che anche l'Inter aveva i suoi grandi e grandissimi campioni. L'Inter aveva gente del calibro di Djorkaeff, Zamorano, Moriero, Simeone, Pagliuca, Di Biagio, Bergomi, Adriano, Cordoba, Seedorf, Materazzi, Javier e Crisitano Zanetti, giusto per citarne alcuni. E poi c'erano loro, i veri fenomeni: Roberto Baggio, Christian Vieri e Luiz Nazario de Lima, al secolo Ronaldo. Esatto, l'Inter aveva tutti insieme questi fuoriclasse. L'Inter aveva, tanto per intenderci, il miglior Ronaldo, quello vero, quel giocatore che di fatto è entrato nell'Olimpo dei migliori di sempre, seppur per pochi anni.

La Juventus? Certo, c'erano campioni, ma anche tanti, tantissimi giocatori sotto media. Qualche nome? Come dimenticare le gesta dei vari Dimas, Birindelli, Iuliano, Zamboni, il peggior Fonseca, il peggior Zalayeta, Mirkovic, Esnaider, Blanchard, Tudor, Kovacevic, Bachini, Oliseh, O'Neill, Max Vieri, Vanstrattan, Athirson, Pericard. Tanto per rinfrescare la memoria.

La differenza? Lampante: a parità di errori di mercato, la Juve vinceva, l'Inter no. E il motivo è storia, oltreché agli atti. Per cui, caro Moggi pensi a Pericard e lasci stare West. 

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 ottobre 2011 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni
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