Il finale di Juventus-Inter e il gol di Gosens ci hanno illuso per 89 minuti. Il gol di Candreva ci ha riportato sul pianeta Terra e ci ha fatto ricordare del disastroso campionato dell'Inter. Non giriamoci attorno e non prendiamoci più in giro: quell'Inter che dominava in qualsiasi campo italiano e proponeva anche un calcio entusiasmante, non c'è più. Peggio, si è trasformata in una squadra mediocre. Da ogni punto di vista: gioco, mentalità, senso di appartenenza e affiatamento dall'alto verso il basso. 

E non si salva nessuno. Nessuno. Dalla dirigenza ai giocatori, passando per l'allenatore e staff tecnico. L'Inter non può essere questa. Non può perdere 10 partite in campionato, non può andare su un campo come quello della Salernitana, segnare un gol dopo 6 minuti e non azzannare la preda dopo essere scivolato al quarto posto in classifica ed essere a rischio qualificazione in Champions. Non può continuare a perdere punti dopo averne lasciati almeno 10/15 clamorosi per strada contro avversarie abbordabili sulla carta, divorandosi l'impossibile sottoporta.

E non si può più parlare di sfortuna. L'episodio sfavorevole può capitare una volta, due, massimo tre volte. Quando però inizia a diventare una costante, non si può più parlare di "caso". I gol divorati, almeno 5 netti quelli contro la Salernitana, sono diventati davvero troppi. Così come gli errori di Inzaghi tra formazioni titolari e letture delle partite, con cambi piuttosto rivedibili. Può un giocatore come Asllani giocare così poco? Può un giocatore in scadenza come Gagliardini trovare più spazio di lui in stagione? Può Correa ancora meritarsi una maglia da titolare? Può Dumfries giocare 90 minuti? Può Bellanova non giocare al suo posto e non essere utilizzato nemmeno contro la Salernitana? 

Quesiti che siamo qui, ogni volta, a farci mentre le altre vincono e allungano. E non basta nemmeno essere ai quarti di finale di Champions League. Non piazzarsi tra le prime 4 in campionato sarebbe una clamorosa umiliazione a livello sportivo, oltre ad essere un harakiri a livello economico senza precedenti. La società, come il resto del mondo Inter, non è esente da colpe ed è finita anche lei in questo vortice di mediocrità dopo aver riportato il club nerazzurro dove meritava di essere. In molti non meritano di rappresentare l'Inter in campo e fuori. Questa è l'unica certezza di una stagione anomala a cui si fa fatica trovare rispsoste.  

Sezione: Editoriale / Data: Sab 08 aprile 2023 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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