Premessa: il titolo è volutamente fazioso. Ma non perché su questi canali si debba per forza parteggiare per l’Inter (perché non è così, nel senso che se i nerazzurri meritano delle critiche, è giusto bastonare pure loro), ma per il semplice motivo che in queste settimane, anzi negli ultimi mesi a dire la verità, sto sentendo e leggendo cose che non mi sembrano corrette. Come se si volesse spostare volutamente il tiro. E che il giudizio sulla stessa questione dipenda da chi è – o da chi sono – i protagonisti.

L’Inter non ha ingaggiato né Dybala, né Bremer. È una verità oggettiva. È giusto sostenere che i nerazzurri possano rosicare, semplicemente perché si tratta di due calciatori top. Non giriamoci intorno, è così. Con Bremer avresti potuto eventualmente sostituire con meno patemi Skriniar (che per me non dovrebbe mai e poi mai essere ceduto), mentre semplicemente portare con Dybala a Milano non avresti permesso alla Roma di rinforzarsi (nessuno lo dice, ma è così) e soprattutto avresti mandato un messaggio di straordinaria potenza a tutta la A. Non è successo, pace. Si può costruire una squadra vincente anche senza loro due, su questo zero dubbi.

Non dimentichiamoci però chi è arrivato a Milano. Lukaku non ha bisogno di presentazioni. Asllani per me è fortissimo. Mkhitaryan sarà utilissimo. Onana il portiere del presente e del futuro, mentre Bellanova un giovane che potrà regalare soddisfazioni. Quindi, mi spiegate voi perché sembra che l’Inter abbia una rosa da quindicesimo posto? È vero che alcune delle tanto agognate cessioni non sono avvenute (parlo a livello di introiti importanti, non di prestiti gratuiti o di incentivi all’esodo), ma nessuno ad oggi ha venduto bene i propri esuberi. Questo sicuramente è un punto su cui migliorare, ma il giudizio finale dovrà essere dato tenendo conto del quadro generale, non solo di quello che fa più comodo.

Nonostante faccia questo mestiere da tempo mi inalbero comunque quando sento/leggo che si usano due pesi e due misure. Nella prima parte di questo editoriale sono stati descritti pregi e difetti, per un’analisi più oggettiva possibile. In giro invece si loda Paolo Maldini (che forse da dirigente è ancor più bravo che da giocatore e attenzione parliamo di un fenomeno) per non aver preso Botman o Renato Sanches poiché le condizioni non erano più quelle decide dal Milan. Signori, nonostante Narnia raccontasse (sino a ieri) che il portoghese aspettasse i rossoneri (stessa leggenda raccontata allo sfinimento col nuovo difensore del Newcastle) la verità è che il Diavolo è stato beffato. E se i campioni d’Italia non avessero accontentato totalmente il Bruges nelle richieste per De Ketelaere, a quest’ora il belga non sarebbe mica agli ordini di Pioli. Non c’è nulla di male a scrivere queste cose. Il mercato d’altronde cambia e finché non c’è la firma tutto davvero può accadere.  

Per restare in tema di opinioni a convenienza, De Ligt sino a poche settimane fa era il miglior difensore della galassia conosciuta e sconosciuta. Oggi magicamente è diventato una pippa. Tutte le opinioni meritano rispetto. Ma se i giudizi vengono dati in base al colore della maglia, non è professionismo. Ma tifo. E allora si dire tutto. Come Brozovic vicino al Barcellona (un giorno vi racconterò chi si è fatto tante risate insieme a me nell’apprendere questa boutade). O Perisic pronto per andare alla Juventus. Un po’ come Simone Togna pronto per essere la quinta punta dell’Inter.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 05 agosto 2022 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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