L'Inter ruba e in 19 partite di campionato ha collezionato 48 punti solo grazie ai favori arbitrali. Miglior difesa e miglior attacco? Ma va, quelli non contano. È questo il messaggio che sta passando con insistenza da due settimane a questa parte, da quando la squadra di Inzaghi ha iniziato a mancare di lucidità e brillantezza collezionando comunque punti pesanti anche (ma non solo) per qualche episodio favorevole. Qui, a differenza di altre parti, nessuno si nasconde dietro un dito: il gol di Arnautovic contro il Genoa era da annullare per la spinta a due mani di Bisseck sulla schiena di Strootman, ma secondo questo principio anche il contatto tra Magnani e Arnautovic avrebbe dovuto portare all'annullamento del momentaneo 1-1 di Henry in Inter-Verona. E invece silenzio. Nessuno ne parla, eccezion fatta per Graziano Cesari e qualche raro moviolista che svolge il suo mestiere con onestà intellettuale: "Arnautovic afferra inzialmente la maglia di Magnani, ma quando l'austriaco cade entrambe la mani di Magnani sono sulla sua schiena e in questi casi di solito viene fischiato il fallo. Anche qui, doveva intervenire il VAR", la precisazione fornita dall'ex arbitro a Sportmediaset

Si tratta comunque di un gol che andava annullato con l'ausilio del VAR, ma perché non si è parlato anche di questo episodio con tutta questa foga? La risposta è semplice: perché non rappresentava un danno all'Inter e perché l'attenzione è stata focalizzata solo ed esclusivamente sull'ormai celebre contatto tra Bastoni e Duda. Anche grazie alle pungenti dichiarazioni di Sean Sogliano, ds del Verona, dopo il discusso lunch match di San Siro. Alcuni giornali spediti in edicola l'indomani mattina (due in particolare, chi è fornito di almeno un paio di neuroni capirà quali) attaccavano il VAR e parlavano ancora di "gomitata di Bastoni". Che gomitata non è, come dimostrano numerose immagini circolate in rete dal retro-porta e da altre angolazioni. O meglio, se quella di Bastoni viene definita una gomitata, allora per gli ormai celebri pugni di Gatti a Kvaratskhelia e Djuric - in quel caso i ds Meluso e Sogliano rinuniciarono stranamente a fare la voce grossa davanti a microfoni e telecamere - si dovrebbe parlare di pugliato, kickboxing o MMA. Quella di Bastoni è una spallata a palla lontana, senz'altro punibile, seguita da una sceneggiata con caduta, mani al volto in ritardo (sì juventini, proprio il gesto di Faraoni in Juve-Verona di quest'anno che vi ha fatto tanto scandalizzare) con l'unico scopo di bloccare l'azione dell'avversario. Spoiler: il gol poteva essere annullato lo stesso e nessuno dice il contrario, ma ci vuole serietà e attenzione nell'uso dei termini. E invece si titola "Campioni d'InVARno" o "VAR cieco" o "Cima tempestosa", mentre sul mancato rosso con rigore in Juve-Bologna per fallo di Iling Jr. su Ndoye ci si concedeva al massimo un "Rabbia al Max". Ovviamente perché la Juventus non aveva vinto, non siate maliziosi. 

Ma cosa sarebbe successo se, a parti invertite, fosse stato invece annullato un gol al Verona per una scenetta 'in stile Duda' di un Bastoni qualsiasi dopo una spallata del genere? Si sarebbe parlato comunque di decisione giusta, dato che ora che si grida allo scandalo, o della classica pagliacciata a favore dell'Inter? Probabilmente la risposta giusta è la seconda, stando alle continue lezioni di malafede. L'ultima? Il caso dei pochi cartellini gialli incassati nei confronti di una squadra che fa quasi sempre la partita. Visto che c'è tutta questa voglia di fare inchiesta e analizzare i dati, perché invece non si parla, ad esempio, dei rigori contro? Lì c'è solo una squadra in Serie A che in tutto il girone d'andata non ne ha subìto neanche uno a sfavore. Indizio per facilitare la ricerca: ha la maglia bianca e nera. E non gioca a Udine. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 10 gennaio 2024 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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