Continua il periodo positivo dell’Inter che vince ancora e lo fa in grande stile contro il Milan nel derby. Andiamo a ripercorrere quella che è stata la stracittadina numero 167 in Serie A in questo appuntamento con “Da Zero a Dieci”.
ZERO - 0.63 sono i gol concessi di media dall’Inter nelle prime 8 gare di campionato, 0.50 sono quelli subiti a San Siro. Bisognava lavorare sulla difesa e questo è stato fatto, egregiamente si può tranquillamente dire. Oltre a questi dati va considerato come l’Inter non abbia perso nemmeno un punto a San Siro: sino ad ora sono arrivate 4 vittore per i nerazzurri e soli due gol subiti, quelli del derby.
UNO - Per la prima volta in stagione l’Inter chiude una gara con meno possesso palla rispetto al proprio avversario: contro il Milan i nerazzurri hanno tenuto il pallone solo il 40,9% del tempo e questo - specialmente nella seconda frazione di gioco - ha influito sul gioco dell’Inter e sulla sua pericolosità. Gli uomini di Spalletti devono e sanno fare meglio, specialmente nelle gare contro le big perché il controllo del pallone nei 3 big match sin qui disputati il possesso palla in media si attesta al 47,6% contro il 63,9% delle altre 5 partite stagionali.
DUE - Icardi conclude due volte di media a partita verso la porta avversaria e segna più di un gol a partita. Questo dicono i suoi numeri. Contro il Milan ha effettuato 4 conclusioni (tutte fra i pali della porta difesa da Donnarumma) e tre sono state raccolte dal portiere milanista dal fondo della rete. Più avanti analizzeremo come questa non sia che la punta dell’iceberg del lavoro di Icardi nel derby, ma momentaneamente serve a spiegare come dentro l’area di rigore l’argentino non abbia eguali. Il primo gol è un capolavoro, ancor più del secondo: segnare con le spalle girate alla porta senza mai guardarla se non dopo che il pallone ha valicato la linea è sintomatico di come dentro i 16 metri sia fra i migliori in circolazione.
TRE - Per la terza volta su quattro l’Inter ha concluso la prima frazione di gioco delle gare a San Siro in vantaggio. Quello contro il Milan è il secondo 1-0 al 45° minuto: i nerazzurri partono quasi sempre con un tempo di vantaggio quando giocano in casa e questo non può non essere un beneficio, specialmente contro squadre che scoprendosi lasciano molto spazio in contropiede.
QUATTRO - L’Inter è il quarto miglior attacco della Serie A con 17 reti all’attivo, più di due a partita. Il potenziale offensivo dei nerazzurri sta venendo fuori alla lunga e con il passare del tempo non potrà che migliorare visto che la fluidità e l’armonia dei movimenti diverranno sempre più automatici per gli uomini d’attacco.
CINQUE - I punti di differenza con la stagione 2015/16 quando i nerazzurri allenati da Roberto Mancini riuscirono a rimanere coinvolti nella lotta di testa fino alla fine del girone di andata. Questa squadra sta facendo ancora meglio di quella che chiuse l’anno solare in vetta alla Serie A e ciò fa capire come e quanto stia lavorando duramente e in maniera positiva con questo gruppo.
SEI - I palloni recuperati dal tandem Vecino-Gagliardini nel corso della gara contro il Milan. I due hanno giocato in mediana insieme per la prima volta in stagione, di solito erano stati schierati alternativamente l’uno all’altro, ma Spalletti contro il Milan, causa infortuni, li ha fatti convivere e i risultati, almeno nella prima frazione, sono stati positivi per entrambi. Nel secondo tempo poi Gagliardini è calato sotto la pressione dei rossoneri, non sfigurando comunque, mentre Vicino ha dato sfoggio di giocate di altissima qualità che lo hanno portato ad essere uno dei migliori in campo fra i nerazzurri.
SETTE - I cross messi a segno dall’Inter sugli 11 tentati nel derby di domenica sera: per la quarta gara consecutiva i nerazzurri completano lo stesso numero di traversoni, ma contro il Milan la percentuale è la migliore dalla partita contro la SPAL in cui furono 13 i cross dati a buon fine sui 19 tentati. Uno di questi è partito dai piedi di Candreva e ha aperto la partita, perché la bontà dei cross non dipende solo da chi li effettua, ma principalmente dai movimenti che precedono e seguono.
OTTO - I tiri in porta subiti dall’Inter, uno in meno rispetto a quelli fatti. Per la seconda volta consecutiva i nerazzurri concedono 8 conclusioni verso la porta di Handanovic: questo è il problema su cui concentrarsi in vista della sfida di sabato contro il Napoli per evitare di dover raccogliere più di due palloni dalla porta di Handanovic.
NOVE - I gol nell’ultimo quarto d’ora di gara dell’Inter. Questo dato si può riassumere con una sola espressione: questa è una squadra, una compagine che non si vuole accontentare e conosce i propri mezzi. Questa, se possibile, è una vittoria ancora più grossa delle sette collezionate sin qui.
DIECI - Il voto alla prestazione di Mauro Icardi. Non solo la tripletta per l’attaccante argentino, ma un coinvolgimento nel gioco impagabile: il recupero del pallone in occasione del 2-1 è di rara bellezza, il colpo di tacco a liberare Eder in occasione del 3-2 vale ancor più di un gol. Limitarsi a parlare della sua tripletta è riduttivo nei suoi confronti, perché al di là di questo c’è stato molto di più e anche questo ha portato i nerazzurri alla vittoria.
Autore: Gianluca Scudieri / Twitter: @JeNjiScu
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