Altri ricordi, altre sensazioni, altre parole su quella memorabile notte di Madrid. José Mourinho, ex tecnico nerazzurro, parla anche ai microfoni di Rai Sport di quello storico 22 maggio 2010.

Cosa vi siete detti con Moratti?
"Era il giorno del suo compleanno, nel decennale della gara di Siena. Penso che quello fosse il miglior modo per salutarlo, invece di cantare perché sono pessimo a cantare gli ho mandato un video del match con le feste per lo Scudetto. Lui è una persona importante della mia carriera, rispetto tantissimo la famiglia Moratti".

Sulla vittoria di Madrid.
"Ricordo tutto, tutti i dettagli. Se dopo dieci anni tutti ricordano tutto e perché è stata una cosa emozionale, che è andata più lontana di quello che è il calcio. Era una questione di amicizia".

L'Inter di Mourinho ultima italiana a vincere la Champions, come se lo spiega?
"Vincere la Champions è difficile, negli ultimi anni in Italia ha dominato la Juve che però al momento di affrontare la sfida europea non è riuscita a vincere. Penso che adesso l'Inter sta diventando sempre più forte, con investimenti importanti e giocatori forti. Magari l'Inter riesce a trovare di nuovo il dominio nel calcio italiano e poter vincere di nuovo la Champions".

Quell'abbraccio con Materazzi nascondeva emozioni fortissime.
"Era un po' l'abbraccio alla mia squadra, poi con lui ho avuto un rapporto speciale. Però l'ho sentito come un abbraccio alla squadra; tutti dicono che io sono stato importante per loro, ma io dico che loro sono stati importanti per me. Dopo Moratti padre e Helenio Herrera, io con questi ragazzi abbiamo scritto una pagina importante della storia dell'Inter. Ovunque vado nel mondo, incontro un interista che mi tocca, mi saluta, mi ringrazia. Questa cosa mi fa davvero piacere: ho vinto due Champions, magari ne vincerò altre. Ma questa storia scritta con l'Inter mi fa piacere". 

Sezione: Copertina / Data: Ven 22 maggio 2020 alle 18:44
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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