Dal trionfo con l'Inter al ritorno da eroe al Racing, Diego Milito riavvolge il nastro della sua carriera in un'intervista concessa ai microfoni della FIFAEl Principe si è ritirato lo scorso 21 maggio con indosso la maglia che lo ha lanciato nel calcio dei grandi. "È difficile spiegare con parole ciò che si prova per un club. Sono molto grato al Racing per tutto quello che mi ha dato da quando avevo 8 anni. È il club che mi ha dato l'opportunità di fare la mia carriera. La mia gratitudine è per avermi formato come giocatore e come persona".

A Milano la tappa che lo ha consacrato tra i grandi bomber. "Il calcio mi ha insegnato tanto, soprattutto nelle difficoltà e nei momenti più complicati, come gli infortuni. Lì mi ha mostrato una parte di me di cui non ero a conoscenza. All'Inter ci sono stati tanti momenti indimenticabili. È stato il punto culminante della mia carriera. Ho avuto la fortuna di vincere dei trofei. Vincere quella Champions è stato meraviglioso, i festeggiamenti sono stati interminabili". Una vittoria ottenuta anche grazie a Mourinho: "Conservo tanti bei ricordi di José, sia come allenatore che come persona. Come tecnico non lo scopro di certo io. Fa esprimere al 100% i suoi giocatori. È un grande gestore del gruppo".

Otto mesi dopo, il Mondiale per Club conquistato nella finale vinta 3-0 contro il Mazembe. "Quell'anno ci sono state alcune sorprese. Nessuno si aspettava che il Mazembe sarebbe arrivato in finale dopo aver eliminato l'Internacional di Porto Alegre. Ha buttato fuori i campioni sudamericani. È stata una finale straordinaria. Vincere il Mondiale per Club ha un sapore speciale per un giocatore sudamericano. Siamo cresciuti con questa competizione. È davvero speciale in questa parte del mondo".

I rimpianti sono invece legati all'Albiceleste e alle sole due presenze in Sudafrica nel 2010: "Da un lato mi sarebbe piaciuto giocare un altro Mondiale. Però sono soddisfatto di aver avuto almeno un'opportunità".

Sezione: Copertina / Data: Lun 13 giugno 2016 alle 18:48
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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