L'idea resta quella di base. Come riferisce la Gazzetta dello Sport, la dirigenza dell'Inter, prima della finale di Champions, aveva deciso di non smantellare la rosa che aveva dato l'idea di poter ottenere il Triplete e così sarà, nonostante poi la coda amara e polemica di fine stagione tra i 5 gol incassati dal PSG a Monaco e la bufera post Fluminense.

Insomma, dal mercato più di qualcosa è già arrivato e l'età media del gruppo di Chivu è senza dubbio stata abbassata, ma non ci sono alle viste rivoluzioni. Specialmente nei titolari, tutto è rimasto come era. "L’Inter è quella lì, da Sommer a Lautaro. Passando pure per Calhanoglu. Ed è uno scenario rischioso, inutile girarci intorno - si legge -. Per tre motivi. Il primo: questo è un gruppo che ha vissuto mille battaglie e dunque deve trovare il modo di rimotivarsi pur con un anno in più sulla carta d’identità, passaggio non scontato. Il secondo: tutto finisce sulle spalle di Cristian Chivu, l’unica vera grande novità della prossima Inter. Starà a lui trovare la chiave giusta. Starà a lui allineare uno spogliatoio deluso e stressato, per come è finita la scorsa stagione. E questo, poi, al netto del pasticcio di Charlotte, con Lautaro che esplode nella maniera più scomposta possibile, con conseguenze che la società ha provato in qualche modo a tamponare. Il terzo motivo? Quelle nerazzurre sono le facce del rigore di Pedro. Di Monaco. Della delusione (seppur minore) col Fluminense. E il rischio che i fantasmi tornino a galla alla prima frenata è concreto, sarebbe sbagliato smentirlo".

Dei 100 milioni di budget per il mercato, l'Inter ne ha già spesi 70 per Luis Henrique, il riscatto di Zalewski, Sucic e Bonny. Ne restano 30, quelli destinati a Leoni. Qualcosa sarebbe cambiato con l'addio di Calhanoglu, che però (finora) non c'è stato. Chivu potrebbe puntare su un cambio di modulo in grado di valorizzare anche gente come Sucic e Frattesi. Ma non solo. Secondo la rosea, dirigenti e allenatore sono convinti di poter puntare su altri due fattori. Da una parte c’è la ragionevole certezza di un gruppo di giocatori che non ha voglia di lasciare un’immagine non buona. E che dunque sarà pungolato dall’idea di voler tornare a dominare in Italia. Il secondo punto è legato all’aspetto fisico. Questo gruppo di giocatori ha nelle gambe un margine di miglioramento sul piano della preparazione atletica e anche sotto quella della prevenzione agli infortuni. Sotto quel profilo l’Inter può crescere. Può guadagnare punti veri. Gli stessi che, si spera, possono arrivare da quelle "seconde linee" già parecchio rinforzate pure con la permanenza di Pio Esposito.
 

Sezione: Copertina / Data: Sab 12 luglio 2025 alle 09:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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