Toh, è arrivato il primo monday night di stagione e molti interisti non hanno saputo fino all'ultimo cosa mettersi... E mica per colpa del tempo (atmosferico) che sta cambiando o di quell'altro (delle trattative estive) che si avvicina alla scadenza. Oltretutto Cagliari-Inter, all'insaputa dei più, rappresentava quasi una sorta di sfida al vertice per il fatto di mettere di fronte le uniche 2 squadre del campionato con le difese ancora imbattute dopo appena 90/180 minuti di gioco... Dal continente - chi idealmente a bordo del charter e chi solo del traghetto (per una mera questione di portafoglio virtuale...) - ci si era dunque imbarcati verso Cagliari con un triplo viatico nel bagaglio. In primis, lo score degli 11 più recenti incroci dei nerazzurri in terra sarda che avevano fruttato ben 9 vittorie e 2 sole sconfitte e, non certo in subordine, il molto spiccato killer instinct di Lautaro Martinez proprio contro la squadra isolana: ben 8 reti in altrettanti incroci totali, ossia 1 di media a partita. Pertanto ogni tifoso del Cagliari avrebbe avuto ben poche domande da farsi su come mai i rossoblù avessero preferito "riparare" in Serie B nella passata stagione. Della serie: meglio cadetti che confermarsi il bersaglio preferito di Lautaro... Lo stesso Gigi Riva potrebbe vantare scarsi argomenti per cui adontarsi qualora il suo famoso appellativo di "rombo di tuono" potesse presto evolvere nel "rombo di Toro" del Martinez nerazzurro... E pazienza poi se saltassero subito fuori i soliti animalisti - non solo quelli sardi - per eccepire che non sarebbe quello il "verso" corretto del toro... A conferma dell'imminente insidia rappresentata dallo score dell'argentino, giova infine ricordare che Lautaro - fino alla vigilia della trasferta sarda - si trovava comunque ad 1 sola rete di distanza dalle 9 segnate dallo storico centravanti del Cagliari contro i nerazzurri in tutta la sua carriera (in 20 incroci totali).
Il terzo ed ultimo viatico aveva sempre a che fare con Lautaro Martinez. Solo che un certo primato nell'anno solare del puntero sudamericano era passato, in settimana, quasi sotto silenzio: quello di attaccante "europeo" nel 2023 con la migliore media gol per minuti giocati, pari ad uno ogni 89' (16 reti in 24 presenze), davanti ad Osimhen attestato a 1 ogni 92' (19 gol in 22 gare). Mbappé e Haaland chi? Un primato - confermato da entrambi nel lungo fine settimana, ma ovviamente temporaneo (infatti "Adda veni' San Silvestro 2023!") - che, se avesse invece riguardato un Giroud rossonero od un Vlahovic diversamente granata, avrebbe scatenato di sicuro tutte le fanfare, partigiane e non, del globo terracqueo. Invece ne è protagonista il Martinez nerazzurro e per trovarne traccia mediatica si era dovuta usare la lente di ingradimento sulla capocchia di uno spillo. Ma mica nel senso della crapa di Altobelli! No, no, giusto su una pagina de La Pravda bianconera dello scorso mercoledì 23. Salvo poi domenica, la rosea, tornarci anche con un articolo nell'edizione online: giusto per salvare le apparenze e non abiurare le velleità giornalistiche... Ma cosa volete! Per tutta la settimana quella redazione era stata troppo indaffarata ad investigare - in barba alla privacy - financo sulla sfera psicologica di un giocatore ancora in predicato di arrivare all'Inter (Pavard) e ad additarne un altro - nerazzurro invece di lungo corso - come un "forzato del gol" (Lautaro Martinez). Arrivando persino a sottolineare: "E non è un bel segnale". Ma bel segnale de che? Di sicuro, testimonianza della loro scarsa onestà intellettuale, visto che quanto a stakanovismo del gol se ne registrerebbe, con Giroud, un fulgido esempio anche sull'altra sponda del Naviglio: e da almeno un biennio! Ed allargando la visuale, non si osa nemmeno immaginare che razza di tour de force potrebbe ora attendere una punta come Belotti alla Roma: alla luce del lungo infortunio di Abraham, a causa del quale l'inglese rimarrà fuori uso ancora per diversi mesi; di un Dybala costretto a sostare in "officina" un giorno sì e l'altro pure e per non dire del neo acquisto persiano Azmoun che arriva, già in panne, da una stagione di tribolazioni assortite al Bayer Leverkusen. Ma soprattutto in virtù della imminente consegna aerotrasportata del "carrarmato" belga Lukaku, i cui cingoli dovranno essere per forza sottoposti a congrua (e prolungata?) revisione prima della rimessa su strada...
Oddio, dopo lungo tergiversare, ci sarebbe da spendere giusto qualche parola anche sull'andamento e sull'esito confortanti della 2a di campionato dei nerazzurri, ma mi limito ad un commento al minimo sindacale. L'Inter ha fatto il suo - in primis Lautaro - come statisticamente illustrato all'inizio, continuando a far combaciare i propositi verbali di seconda stella con le risultanze del campo. Ma non è tutto oro quello che luccica: ad esempio, la prestazione di Thuram è stata convincente e produttiva solo nella prima frazione, perché nel secondo tempo non ne ha più azzeccata una. Anche se a leggere i commenti "total" encomiastici sulla stampa, mi sorge il dubbio di aver visto un'altra gara o patito (realmente!) qualche problema di connessione con lo smartphone... Poi stamane, "per fortuna", mi sono imbattuto in quel "Chissenefrega" di Tuttosport a riguardo della scarsa propensione al tiro di Markus ed allora mi sono messo un po' il cuore in pace... Certo, quella mancata scaltrezza di Thuram nel "predisporsi" ad un qualche tentativo di ribattuta in rete nell'occasione del palo colto da Lautaro parrebbe testimonianza altamente significativa. In ogni caso, un unico appunto mi sento di muovere a Simone Inzaghi, finora (quasi) perfetto, precampionato compreso. A tutti i nuovi arrivati, portieri esclusi ovviamente, il tecnico ha concesso un minutaggio più o meno congruo e spontaneo, ivi compreso Sensi (8 minuti) - rientrante dal prestito al Monza - e financo al "giovane" Bisseck (7). Dispiace allora doverlo evidenziare, ma permane il fastidio per quella sorta di "ostracismo" nei confronti del talento albanese Asllani: l'unico giocatore della rosa di 1a squadra, tranne l'infortunato Acerbi, a non essere mai stato impiegato. Sulle cui sorti nerazzurre, ad oggi, nemmeno Tuttosport potrebbe permettersi di spendere un inverecondo "Chissenefrega!". Mentre invece sarebbe meglio agire di prevenzione onde evitare che quelli della rosea se ne possano uscire a breve argomentando del rischio di "USURA", dopo che per Lautaro Martinez, pure per Calhanoglu. Ecco: ci mancherebbe solo il balenarsi di altre accuse di strozzinaggio...
Orlando Pan
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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