Non so perché, ma mi ero convinto che alla vigilia dell'ultimo turno di campionato il 2° posto della Serie A fosse ancora in ballo. Evidentemente mi sbagliavo di grosso... Ed infatti ci si è ritrovati Torino-Inter ed Empoli-Lazio calendarizzate sì nello stesso giorno (sabato 3 giugno), ma in fasce orarie ben diverse: con i nerazzurri in campo alle 18:30 ed i biancocelesti, chissà perché, alle 21:00. In ossequio alla più spudorata mancanza di contemporaneità. Mentre, invece, le gare in cui erano ancora in gioco la stessa 3a posizione dell'Inter, i posti per le 2 coppe minori e l'ultimo salvagente per la Serie A sono state tutte "affettuosamente" programmate per le ore 21 di domenica 4 giugno. Bastava poco per non far nascere i soliti sospetti: invertire l'orario di Cremonese-Salernitana (21:00) con quello di Torino-Inter (18:30) per allineare temporalmente le gare di nerazzurri e biancocelesti. Ed invece è montato per forza il dubbio che dopo la recente calendarizzazione di Inter-Atalanta addirittura in anticipo al sabato - dopo neanche 3 giorni dalla finale di Coppa Italia - Beppe Marotta abbia battuto i pugni sul tavolo sbagliato... Sulla contemporaneità solo "ad squadram" mancava solo di sentire la pronuncia di (dis)approvazione del compianto Luciano Rispoli, il conduttore televisivo che "tuttora viene sovente citato per la sua esclamazione entusiastica («Ma che belle parole!») dinanzi alle dissertazioni linguistiche del professor Beccaria" (cit.).

Nella fattispecie, però, Rispoli avrebbe sbottato con un desolante: "Contemporaneità? Ma che bella e vuota parola!" È successo poi che la Lazio abbia vinto lo stesso ad Empoli, vanificando quindi - in ottica 2° posto - l'identico esito della trasferta nerazzurra a Torino. Si ha davvero la netta sensazione che per talune squadre ormai non ci si curi nemmeno più di salvare le apparenze... In ogni caso, la stramberia più grossa che ho rilevato nell'ultimo fine settimana della Serie A è un'altra. Il suo presupposto è inopinatamente geografico e viene subito da pensare che possa essere un imperdonabile effetto collaterale della crescente tensione di cui sono sempre più preda gli interisti di ogni ordine e grado: dai giornalisti professionisti ai "tifosi semplici", pure di altre squadre. È successo allora di scoprire che esisterebbe anche un Oceano Mediterraneo e quegli str... pardon, quegli stralunati dei cartografi planetari non c'avevano detto niente... Passi per i bacini già acquisiti, in notoria modalità atlantica, indiana e pacifica. Ed in questo contesto non ci si vuole nemmeno impelagare sindacando il criterio inglese che "spaccia" per oceani pure i 2 mari glaciali del globo (l'Artico e l'Antartico): sennò non la finiamo piu! Ci si limita "solo" a registrare la bestemmia geografica letta solo qualche giorno fa in una news pubblicata da un sito tematico "concorrente". Eccola: "(...) la partita col Torino sarà l'ultima prova generale (...) in attesa di sorvolare l'OCEANO e atterrare a Istanbul, allo stadio Ataturk". Ebbene, sull'autrice di questa castroneria - perché di femmina si tratta (ma, per carità: mi autoassolvo subito da ogni accusa di sessismo!) - sorge il sospetto che possa trattarsi di una qualche discendente di Cristoforo Colombo il quale - salpato dalle coste portoghesi nel 1492 - raggiunse, dopo circa 2 mesi di navigazione, quelle che lui reputò essere le Indie occidentali anziché l'America. E bravo fesso, nonostante i terrapiattisti dovessero ancora fare la loro comparsa sul globo terracqueo. All'epoca - anche se per pochi decenni - c'erano ancora in giro i seguaci di quei 2 "pirla" di Aristotele e Tolomeo, assertori della bislacca teoria geocentrica (con la Terra, anziché il Sole, al centro del sistema solare).

Ecco, più o meno sulla stessa falsariga - almeno secondo la "teoria" della giornalista in oggetto - la via più breve per raggiungere Istanbul da Milano dovrebbe comportare il sorvolo dell'Oceano, al singolare. Ma anche qui, a rigor di planisfero, bisognerebbe invece argomentarne al plurale: nel senso che - nell'assurda ipotesi della rotta da est ad ovest anziché al contrario - per spostarsi con l'aereo dall'Italia al Bosforo occorrerebbe sorvolare, in sequenza, l'Oceano Atlantico, il Pacifico e, forse, pure l'Oceano Indiano... Insomma, per raggiungere la Turchia, bisognerebbe fare il giro dall'altra parte del globo, invece di sorvolare il solo Mar Mediterraeo. E poi c'è pure qualcuno che ha il coraggio di lamentarsi delle tariffe aeree troppo care. Quando, invece, nella fattispecie, si sarebbe fatto solo un overbooking di "asineria"... Ma non è stato da meno tal Pietro Vernizzi - stavolta la trasparenza è lecita trattandosi di giornalista di genere maschile... - il quale, in un articolo letto per caso sul sito di Rainews e dedicato ad un ex pezzo grosso della finlandese Nokia che starebbe valutando un'offerta d'acquisto della società nerazzurra, è riuscito a scrivere, rimanendo serio, che: "(...) resta comunque indiscutibile l'interesse della finanza internazionale verso la squadra milanese (Inter), vincitrice per DUE VOLTE della Champions League, nel 1964, 1965 e 2010, DUE VOLTE della CoppE Uefa, nel 1991, 1994 e 1998, e due volte della Coppa Intercontinentale, nel 1964 e 1965". Ora, passi per il banale refuso ortografico di "CoppE", ma è impresa davvero improba riportare il giusto dettaglio cronologico di un palmares senza poi riuscire a totalizzarlo correttamente e concedere subito dopo la replica della stessa castroneria... Sto Pietro Vernizzi che, con tutta evidenza, dovrebbe saper contare solo fino a 2, deve essere per forza un tifoso della Lazio (da cui i relativi scudetti...). Ché, se fosse stato tifoso della Roma, almeno a 3 sarebbe forse riuscito ad arrivarci (come i corrispondenti tricolori giallorossi...). Roba da disdire il canone RAI seduta stante: non è più, da decenni ormai, la TV pubblica di una volta.

È sempre di ieri (2 giugno), infatti, un'altra castroneria di matrice RAI, anche se almeno stavolta i nerazzurri non c'entrano per niente. È successo che durante la Festa della Repubblica tal Elisa Anzaldo, giornalista del Tg1, si sia distinta per questa clamorosa gaffe in diretta: “Gli italiani scelsero la monarchia". Massì, Repubblica o monarchia, Inter o Milan, finalista di CL o meno: stiamo sempre lì a guardare il capello!

Orlando Pan

Sezione: Calci & Parole / Data: Dom 04 giugno 2023 alle 17:08
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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