"Gent.ma redazione,
Io credo di essere un tifoso vero e non capisco ma rispetto chi critica.
È possibile che da prima in classifica anche se momentanea si debbano ricevere tante critiche dagli stessi tifosi? Basterebbe vedere le altre tifoserie anche cugine che pur non in buone acque si sentono di vincere lo scudetto e andare in CL!!! Siamo una squadra solida e si vede dalla difesa (unico neo una partita nata male con la Viola). Non saremo belli ma siamo concreti, viviamo la gioia di esserci e amiamoci di più
Amala".
Antonio
"Gentile Redazione,
bisogna essere onesti e forse anche un po’ scontati, ma della trasferta bolognese resta veramente poco per cui festeggiare - se non l’ennesima vittoria striminzita per una supremazia effimera - perché gli appassionati nerazzurri hanno visto davvero le streghe in faccia e pure con 4 giorni di anticipo su Halloween...... Ci si riferisce non tanto alle espulsioni affrettate di F. Melo prima e Mancini poi (sospetto indice di un accanimento arbitrale che fu?), quanto al pericolo scampato - che solo “San” Handanovic ha sublimato con quella paratona di puro istinto che ha strozzato in gola a Destro l’urlo del classico gol dell’ex - di nuove dichiarazioni del tecnico jesino che avrebbero fatto “pericolosamente” il paio con quelle inascoltabili propinate nel post-Palermo. Infatti, come se tanti italiani (nordestini compresi) - o almeno quelli più disincantati e meno “collusi” - non ne avessero già abbastanza del cosiddetto “storytelling” renziano e della sua corte dei miracoli, agli appassionati nerazzurri, in particolare, sarebbe toccato sorbirsi la narrazione delle litanie del tecnico Mancini che ormai, oltre a ricordare molto da vicino certe puerili arrampicate sugli specchi del suo predecessore WM, sarebbero apparse purtroppo come le classiche foglie di fico di chi non avrebbe avuto argomentazioni sufficienti e convincenti per giustificare, invece, precise responsabilità proprie, in particolare sul non-gioco della squadra. Sarebbe stato come se 12 mesi dall’arrivo del tecnico jesino fossero trascorsi invano ed il fantasma dell’ex allenatore livornese si fosse stagliato di nuovo minaccioso sulla soglia di Appiano Gentile ed il Mancio ne fosse diventato l’inconsapevole(?) doppiatore: per gli interisti non ci potrebbe essere stato un incubo peggiore visto che - ad eventuale vittoria sul Bologna sfuggita - l’arbitro Banti, concittadino di WM, ne avrebbe potuto configurare e perpetuare le sorti avverse.......
Ma andiamo con ordine, riavvolgendo doverosamente il nastro fino al 9° turno di A. In quel di Palermo l’Inter avrebbe potuto suonare davvero “la nona” di campionato, perché lo spartito siciliano si presentava tutt’altro che arduo da interpretare (infatti in precedenza avevano “riempito” il pentagramma di note non rosanere persino il Sassuolo e poi anche la Roma), ma né Mancini si era rivelato nell’occasione novello Beethoven, né i nerazzurri erano apparsi più “armonici e sinfonici” del solito, anzi! Ebbene, il paradosso massimo era stato un’istantanea scattata alla fine della partita con l’Inter che non aveva più sul terreno di gioco i vari Kondogbia, Icardi e Jovetic: cioè senza, rispettivamente, il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva (a prescindere dall’esborso economico sostenuto), il co-capocannoniere della scorsa stagione e l’investimento tecnico più prestigioso al lordo, ovviamente, di eventuali problematiche fisiche. E subito il conto non era tornato, non solo in termini di punti da conquistare ed invece scialati; ma avevano fatto specie soprattutto le succitate “giustificazioni” al riguardo di Mancini, in primis quella sul cambio del francese “motivato” dalla precedente ammonizione, ma sulle quali - per carità di patria - non intendo qui dilungarmi......
Nel decimo turno, poi, i nerazzurri stavano per pagare dazio anche a non meglio identificabili “fattori esterni avversi”, se non forse - Banti a parte - sotto forma di cabala dacché, oltre appunto allo sventato 1° pareggio del Bologna, potrebbero ancora sortire in serata potenzialmente quasi tutti gli “0” residui della classifica generale (in Verona-Fiorentina, addirittura quello della 1a vittoria scaligera o, in alternativa, del primo pareggio viola), così come a Bergamo potrebbe uscire la prima gara “nulla” della Lazio. Come se i pessimi primi tempi di Genova e Palermo non avessero insegnato nulla e non fossero bastati a rendere sufficientemente furenti gli appassionati, l’evoluzione della gara felsinea - pur affrontata con una disposizione tattica finalmente “credibile” (uno stabile 4-2-3-1 tagliato su misura per i ruoli dei giocatori scesi in campo) e con i 3 dietro a Icardi che mi son parsi addirittura svolgere compiti interscambiabili (tra Brozovic, Perisic e Ljajic), ha presentato uno sviluppo iniziale quasi grottesco. Si sono palesati gli stessi “virus” di sterilità ed abulia - pardon di scarsa “intensità”, se no poi il vate di Fusignano potrebbe pure offendersi ...... - tanto da limitare la cosiddetta produzione offensiva (una volta si chiamavano “occasioni da gol”, ma anche il sottoscritto, come tanti, dimostra purtroppo di essere tentato dal lessico della “catechesi sacchiana”, come ha di recente ricordato anche Roberto Beccantini) alla sola "telefonata" su punizione di Ljajic nel tempo di recupero. Poi nel 2° tempo è successo quello che è successo, con un’Inter recidivamente e paradossalmente più gradevole in 10 che a pieno organico. Ma se non fosse stato per quella svirgolata del difensore bolognese, adesso Mancini udirebbe davvero “il rumore dei nemici”, ma provenienti stavolta dalle mura domestiche: involontari danni collaterali? Nient’affatto: “solo una sana e consapevole (
mancata) libidine” di appassionati e tifosi nerazzurri, tanto per parafrasare il cantautore Zucchero. Ma fino a quando potrà “salvarsi il giovane” tecnico jesino con “lo stress” procurato alla tifoseria con la sequela di vittorie al minimo sindacale (5 volte per 1-0 ed un 2-1)?
Si passerà ora la breve vigilia dell’ennesimo redde rationem stagionale - stavolta contro i capitolini di Garcia - a formulare chissà quale grido di sfida, ma che potrebbe - senza “filtri” iniziali - suonare più o meno così: “Non siamo riusciti ad ‘ammazzare’ i gigliati, anzi, ci siamo suicidati; potevamo mandare all’inferno i gobbi anche senza farli passare di nuovo da Calciopoli ed invece abbiamo rischiato di riperdere una certa verginità casalinga, visto che ce l’avevano già “violata”.....; adesso non ci resta altro che ‘far fuori’ i giallorossi, oggi più ca**uti che mai”. Ma risulterà senz’altro “preferibile” la traduzione del predetto fantomatico “messaggio bellico” curvaiolo(?), ad esempio, in un più pacifico linguaggio della schedina che equivarrebbe semplicemente all’auspicio di una precisa sequenza di segni: prima era uscito il 2, poi è sortita la X e adesso dovrebbe far seguito finalmente l’1. Oppure, adottando invece un lessico meno da ultrà e più ancora “da salotto”, la trasposizione del riassunto dei primi scontri diretti nel campionato nerazzurro (Milan a parte, ovviamente) potrebbe essere la seguente: prima, sulla cresta dell’onda, ci si era illusi di poter estromettere subito la Fiorentina dal novero delle squadre in lizza per i primi posti ed invece hanno pagato dazio con un clamoroso haraqiri; poi hanno solo accarezzato il sogno di far naufragare sul nascere i sogni di rimonta bianconera ed invece li hanno solo scalfiti, per poi esserne ricambiati con ugual moneta, tra traverse colpite e pali subiti; adesso - avendo forse acquisito un minimo sindacale di autostima in più ed essendo leggermente corroborati dai punti in classifica e dal fieno in cascina accumulato (anche se l’approvvigionamento degli stessi è stato inferiore alle attese, vedi Sampdoria e Palermo) - non possono proprio esimersi dal tentativo di sgonfiare le aspirazioni giallorosse, vittime questi ul
timi da troppo tempo della sindrome di chi non riesce ad arrivare in fondo agli obiettivi più prestigiosi prefissati, ma mai come quest’anno vogliosi e determinati.
Mancini saprebbe pure come si fa: gli è già riuscito l’anno scorso di battere i giallorossi - anche se non c’era quasi più niente in palio per i nerazzurri - giusto con una rasoiata di Icardi allo scadere della partita che aveva incrinato, a sole 6 giornate dal termine, i residui sogni di gloria dei capitolini. Ora una vittoria contro i giallorossi assumerebbe ben altro sapore e aprirebbe ben altre prospettive di alta classifica.
Così che il vino buono rimasto in frigo in quel di Palermo e non stappato - per mera decenza - nemmeno al Dall’Ara, potrebbe tornare utile giusto sabato 31, alla faccia proprio delle streghe. Ed è un vero peccato perché con un'Inter vincente in terra siciliana ed un pareggio in quel di Firenze della Roma, sarebbe risultato azzeccatissimo - per quanto di dubbia originalità - lo slogan “Barbera e Champagne” (dall’omonimo famoso brano di Giorgio Gaber), che meglio non avrebbe potuto celebrare l’eventuale “sacco” interista nell’ ex stadio “La Favorita” (che sarebbe potuto suonare quasi come un pronostico, peraltro non richiesto.....) e servire per fare un brindisi, nel contempo, al riconquistato vertice in solitaria della Serie A. Per il prossimo sabato, pertanto, solo gli appassionati di bocca buona potranno accontentarsi di godere esclusivamente per l’eventuale trasformazione di una “vecchia Signora” in una comune strega di Halloween (leggasi Juve soggiogata dal Toro nel derby preserale). Tutti gli altri, più speranzosi, terranno d’occhio il refrigeratore.
Cordiali saluti".
Orlando
"Buonasera
BASTAAA!!!! brozovic : passaggio sbagliato e molle che solo grazie al culo e' arrivato a ljiajc xche ferrari e' un buon giocatore da oratorio. Non montiamoci la testa facciamo ridere e chi ama il calcio e non vede l'inter solo con occhi da tifoso, non puo fare a meno di sentirsi offeso x come sti quattro raccattapalle guidati da cotanto allenatore, giochino ,anzi non giochino a calcio . ho appeno letto l'editoriale del Sig. Costantino : vorrei solo avere la possibilità' di offrirgli un caffe' e ringraziarlo x avere detto le cose come sono . dalla roma prenderemo una sonora umiliazione . suggerirei di inventarsi qualcosa x dare il tre a zero a tavolino, ci eviteremo una figura barbina. ovvio per tutti ma non x il nostro allenatore che continua a dire che giochiamo un buon calcio! ma dell'onesta' , ne vogliamo un po parlare? con il termine ONESTA si esprime un concetto............ Mah!!! senza parole. ci aggrappiamo alla direzione arbitrale, ma mi chiedo : giocavamo forse con la Juve, la Roma , il Napoli ,il milan, cioe squadre che dovrebbero essere sullo stasso piano ( ahime' ora come ora noi siamo sullo stesso piano del carpi con tutto il rispetto) e la decisione arbitrale ha influito in modo determinante al risultato di una partita comunque dominata e meritata , oppure giocavamo con la terz'ultima e abbiamo fatto ridere i polli per 70 min.? Mah fate voi ma aggrapparsi a certe cose ad esempio troppi tre espulsioni , mi sembra non voler vedere i problemi e scaricare le colpe (vero Mancio?) un saluto e forza Inter e mitico dottore46".
Saverio
"Buongiorno Redazione,
fino a qualche settimana fa ero sicuro che prima o poi l'Inter sarebbe venuta fuori con gioco e gol. Ammetto di essermi sbagliato, e sono abbastanza deluso, come molti altri tifosi. Vedere giocare la Roma, ma specialmente il Napoli(col Palermo ha confezionato almeno 20 palle gol), mi viene rabbia. I giocatori li abbiamo, perché non si decolla. E' un patema vedere la partita....regaliamo sempre o quasi il primo tempo, poi gli ultimi 10/15 minuti, in 10, ci svegliamo, col Bologna siamo andati pure in gol. Ora mi domando :"come è possibile avere tutte quelle energie negli ultimi 10 minuti e invece siamo lenti(dormiamo) nei precedenti 80?". Qualcuno dirà che pur giocando male stiamo là, in vetta, va bene sono d'accordo, ma l'Inter non è tanto "BENEAMATA" dagli addetti ai lavori, quindi siamo continuamente sotto pressione, e non mi si venga a dire che le critiche, a volte abbastanza "feroci", non arrivino ad Appiano. Un Kondogbia(tanto per fare un esempio) che legge di essere un "brocco" un sopravvalutato, che non vale i soldi che è stato pagato,come la prende? Questo non giova all'ambiente. Spero che contro la Roma, sabato sera, si cambi marcia(ci credo poco)....io per non soffrire andrò in pizzeria, guarderò il risultato a fine partita, così mi risparmierò 90 minuti di sofferenza. Comunque questo è solo uno sfogo, l'Inter e come i figli, va amata sempre....a prescindere. Forza Inter".
Giuseppe
"Gent.ma Redazione,
scrivo per parlare di Icardi.
Premetto : seguo su FB il gruppo della Nord e saltuariamente commento alcuni post. Martedì sera dopo il goal di Icardi mi sono “permesso” di esternare la mia opinione e cioè che data la semplicità quel gol l’avrei fatto pure io dall’alto dei miei 51 anni.
Ovviamente mi sono beccato tutta una serie di Improperi ed insulti causa “Lesa Maestà”.
Di principio condivido (col cuore di Tifoso) il fatto che “L’INTER NON SI DISCUTE …SI AMA”, però, sinceramente, credo – sempre da tifoso – di avere il diritto di dire la mia sul fatto che Icardi non è il tipo di Punta che piace a me.
Secondo me Maurito è LETALE sotto porta ma la palla gliela devi mettere come ha fatto Ljiacic Martedì sera se no giochiamo in 10 e ½.
Maurito non fa reparto da solo e non torna per recuperare palloni (almeno a me questo è quello che pare) e purtroppo in una squadra dove il “Fosforo” in mezzo non abbonda questo limite si evidenzia ancora di più!
Io non fischierò MAI GRATUITAMENTE i miei giocatori ma da qui ad applaudirli a prescindere ce ne passa e se questo deve esser motivo per essere insultato beh… allora vuol dire che la mancanza di “Fosforo” è anche sugli spalti.
Ovviamente QUESTA E’ PURAMENTE LA MIA OPINIONE PERSONALE.
Per tornare alla Beneamata dico che la gara di Martedì lascia dei lati negativi ( difficoltà a fare gioco, ammonizione con conseguente squalifica di Melo e SIOPRATTUTTO del Mister, Kondongbia ancora in fase di adattamento) e dei lati positivi (Maurito si è sbloccato , i 3 punti).
Io Sabato sarò con i Ragazzi a dispetto degli epiteti e sono certo di una grande prestazione però abbiamo bisogno di giocare in 11!
Grazie per lo spazio e AMALA".
Fabio
"Complimenti alla redazione per tutto.
Seguo sempre con molto piacere quello che scrive il portentoso Filippo Tramontana e il più delle volte sono sempre d'accordo.Stavolta invece no assolutamente no!!!
10 partite sono più che sufficenti per dare un'anima e un gioco ad una squadra, tenendo conto che il Mancio ha avuto gli uomini richiesti, l'altra sera col Bologna non si è visto proprio nulla ma nulla di una partita di calcio, non sono per niente felice per questo andazzo, siamo sicuri di aver fatto un affare a prendere Kondogbia?
Siamo sicuri di aver fatto un affare a dare via Kovacevic?
Nessuno al momento lo può sapere ma ....In ogni caso smettiamola di dire che per ambientarsi nel calcio italiano ci serve tempo, forse questa filastrocca andava bene diversi anni fa quando i cosidetti top player venivano a giocare in Italia, oramai siamo si e no il 4 campionato europeo e le partite sono mediocri , poi per carita ci stà tutta la passione dei tifosi ....
In ogni caso Amala, con estrema simpatia per, ripeto, il poderoso Filippo Tramontana".
Giampaolo
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