Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Igor Tudor ricorda il suo passato da juventino e, in particolare, lo scudetto del 2002. "Il più bello perché arrivato in modo particolare: l’Inter era convinta di aver già lo scudetto in mano, ma la Juventus non molla mai. Ricordo la gioia pazzesca di Lippi sul pullman, fece un bellissimo discorso: ci disse “Ragazzi, è una vera “goduria”", ricorda il croato.

Giusto puntare più sull’Europa quest’anno?
"In casa Juventus non si sottovaluta nulla, neanche le amichevoli di Villar Perosa. Solo così vincere diventa possibile in ogni ambito. La Champions League non è un’ossessione, ma un obiettivo. L’acquisto di Ronaldo ha dimostrato che nella visione bianconera non esistono limiti. Non si vince mai così tanto per caso. Ricordo quando Andrea veniva al campo di allenamento: era giovane ma aveva già la mentalità degli Agnelli, una famiglia carismatica e ambiziosa, capace di trasmettere una mentalità vincente".

C’è troppa negatività intorno alla Juve quando arriva in finale di Champions, come sostiene Allegri?
"Non direi negatività, quella coppa è difficile da vincere per tutti. Non è facile, ma è necessario alzare l’asticella e restare sempre tra le migliori 7-8 d’Europa: così facendo la Juventus avrà sempre maggiori possibilità di vincere. Se arriverà la svolta, magari vincerà più di una Champions League nei prossimi 4-5 anni". 

Esiste un’anti-Juve in Serie A?
"I bianconeri restano i grandi favoriti. Il Napoli ha alzato il livello, l’Inter si è rinforzata, Roma e Milan stanno crescendo, ma il gap è aumentato".

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Sezione: Rassegna / Data: Sab 13 ottobre 2018 alle 10:11 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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