"A Ferrara ha trovato i tre punti grazie al “doble pivote” (ovvero affiancando Martinez Icardi) ma pure grazie all’ormai consolidato turnover: rispetto alla Champions fuori D’Ambrosio, De Vrij, Brozovic, Politano e dentro Vrsaljko, Miranda, Borja Valero e Keita. A Luciano Spalletti, ipse dixit, quella parola non garba tanto perché considera tutti titolari. Al netto di certi sofismi, resta la capacità dell’allenatore di sfruttare a fondo la rosa che gli è stata messa a disposizione da Suning". Lo sottolinea Tuttosport, che poi ricorda come - a oggi - il solo Handanovic le abbia giocate tutte. "Però nelle pieghe delle statistiche si evince come la spina dorsale della squadra sia costruita chiaramente sull’asse che parte da Skriniar, passa per Brozovic e arriva a Nainggolan che - come si prevedeva - da quando è tornato disponibile (a Bologna, 1° settembre) le ha giocate tutte da titolare. È il Ninja la differenza dell’Inter spallettiana: perché è l’uomo che dà equilibrio al 4-2-3-1, perché è l’unico tra i centrocampisti ad avere la “frustata” in zona gol e pure perché può permettersi di rifiatare durante le soste per le Nazionali, non essendo più il nome contemplato dal Belgio. Buon per l’Inter e per Spalletti che ha sfruttato la pausa settembrina per far svolgere la preparazione al suo allievo prediletto dopo un’estate passata in bacino di carenaggio a causa dell’infortunio patito a Sion".  

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 09 ottobre 2018 alle 08:59 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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