"L’inizio ad alto livello della Champions non porta grandi notizie. Solo la corsa travolgente del Napoli, così logica, così poco resistibile da far pensare a un tramonto del vecchio Liverpool, confermato anche dalle difficoltà in campionato". Lo scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera analizzando la due giorni europea delle italiane. "L’Inter ha avuto poche fasi di partita per dare qualcosa, la differenza è sempre stata tanta. Più qualità individuale, qualcosa che in Italia è raro vedere con questa sincronia, poi organizzazione e soprattutto velocità. C’è qualcosa del grande calcio europeo che non sappiamo pareggiare. È questa rapidità nel trovarsi, nel pressare sempre l’avversario senza perdere equilibrio. È stata a tratti imbarazzante la differenza sia pure contro un’Inter volenterosa ma impotente. Il migliore forse è stato Mkhitaryan, l’uomo che per la prima volta ha messo in panchina Barella. Il più inutile Dumfries, né ala né aiuto a centrocampo. Molti errori in ripartenza dell’Inter, ma non c’erano spazi, il Bayern era dovunque. L’Inter non è all’altezza che si sperava, ma il Bayern è oltre quello che era previsto. Come organizzazione è meglio dei globetrotters di Parigi. Ha lottato Dzeko contro De Ligt, è stato il più pericoloso ma dentro una chiara inutilità di fondo. L’Inter era soffocata subito appena ripartiva e soffriva quando i triangoli del Bayern arrivavano davanti alla porta di Onana. Ecco, Onana. Non mi è sembrato all’altezza, dentro una squadra che non sa ancora guidare".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 08 settembre 2022 alle 10:34 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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