Puntuale il commento di Arrigo Sacchi alla due giorni di Champions League delle italiane. A proposito della squadra di Luciano Spalletti, l'ex ct scrive così sulla Gazzetta dello Sport: "Il Barcellona ha messo alle corde l’Inter giocando un calcio sontuoso, armonioso e bello - si legge -. I nerazzurri pareggiano grazie al solito Icardi e devono essere felici perché hanno ottenuto più di quanto meritavano. I blaugrana giocano a memoria: tutti sono in continuo movimento, organizzati e con concetti chiarissimi. Si tratta di un gruppo organico e ottimista, che cerca di essere padrone del campo e del pallone. Il confronto con gli uomini di Spalletti è spietato: i nerazzurri difettano nella continuità e nel movimento collettivo, affidandosi all’improvvisazione. Le cause sono le distanze eccessive tra i giocatori e la minore collaborazione. L’Inter ha tanti specialisti: chi è bravo a difendere, chi ha forza e chi è proposto al gol. Il Barça ha tutti giocatori polivalenti, che sanno difendere e attaccare, muoversi coi tempi giusti ed essere sempre in posizione attiva con o senza palla, tutti illuminati da un’idea di gioco condivisa. Gli smarcamenti, i tempi delle giocate, l’accompagnarsi di tutta la squadra ne fanno un blocco che produce soluzioni e sinergia facilitando pressing, raddoppi e possesso palla. I blaugrana sono sempre in posizione attiva, mentre i nerazzurri no. Agli interisti non rimane che la difesa arcigna: le più forti ovazioni sono per Skriniar, per i contropiede o gli assoli. Si dice che il Barça sia superiore perché ha Messi o perché possiede una grande tecnica, ma stavolta Leo non c’era e la tecnica viene esercitata anche in gare con il 60-70% di possesso palla. La vera differenza sta nello stile che vede il gioco come leader, in un Paese che ha sempre pensato che il merito e la bellezza siano indispensabili per vincere e crescere".

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Sezione: Rassegna / Data: Ven 09 novembre 2018 alle 09:07 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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