"Diciamo subito che per il Milan poteva essere un trionfo e invece si è trasformata in una semplice vittoria. Il trionfo è quando metti l’avversario al tappeto e non gli permetti di rialzarsi: qui, al contrario, l’Inter ha sfiorato il pareggio in più di un’occasione". Lo dice Arrigo Sacchi, intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport per analizzare il derby di Milano.

Ci sono state due partite in una.
"Solo due? Io direi anche tre o quattro. A San Siro le emozioni non sono mancate".

Dal punto di vista del gioco come le è sembrato il derby?
"C’era una squadra italiana, l’Inter, che si basava soprattutto sui singoli e sulla difesa, e poi c’era una squadra, il Milan, che praticava un gioco europeo, dove tutti si sacrificavano e partecipavano sia alla fase difensiva sia alla fase offensiva".

Prima dell’ingresso di Dzeko i nerazzurri erano in bambola totale.
"Quando è entrato Dzeko, il Milan si è spento. Probabilmente ha pensato di aver già vinto, ma le partite durano sempre novanta minuti, e anche di più. E, sul 3-1, ho scritto questo appunto sul mio taccuino: adesso i rossoneri devono insistere a ritmo alto, non far giocare l’Inter, perché altrimenti rischiano. I nerazzurri hanno qualità tecniche ed esperienza per poter rientrare in partita. E così è stato, ma credo che in questo caso il Milan abbia dei demeriti nella gestione della gara".

Le sostituzioni di Pioli l’hanno convinta?
"Quelle di Inzaghi, e penso a Dzeko e a Dimarco, hanno inciso di più. De Ketelaere fuori per Brahim Diaz è stato un rischio".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 04 settembre 2022 alle 10:48 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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