Durissimo Tuttosport con i nerazzurri dopo il ko con il Real Madrid. Si salva solo Handanovic, poi tanti bocciati. Ecco "chi sale" e "chi scende".

- CHI SALE
 
HANDANOVIC
Per 90 minuti è da 8, tira sul il muro e para il parabile, soprattutto negando il gol più volte a Cristiano Ronaldo. Sulle reti di Jesè e Varene non può nulla, anzi, mentre nella ripresa fa da spettatore fino ai minuti finali quando inizia un duello con James Rodriguez: sulla prima punizione è attento e devia in angolo, sulla seconda - perfetta come traiettoria ma non potentissima - è invece leggermente sorpreso. “Errorino” ininfluente a quel punto della partita. Di fatto, lo sloveno è l’unico veramente sufficiente fra i nerazzurri. 
 
 
- CHI SCENDE
 
KOVACIC
Presa singolarmente la sua prestazione non è da buttare via: buone intuizioni, azioni in solitario da fuoriclasse, un paio di conclusioni. Peccato però che Roberto Mancini gli chieda per 50 minuti di fare il playmaker davanti alla difesa, ruolo che comporta, oltre alla costruzione del gioco, anche una buona copertura da dare alla retroguardia. Compito, quest’ultimo, non assolto visto che il Real Madrid per buona parte del primo tempo affonda per vie centrali con la difesa spesso in affanno. Mancini ha deciso di provare a lavorare sul croato alla “Pirlo” ma finora gli esperimenti non stanno dando i frutti sperati. Se arriverà Felipe Melo, bisognerà nuovamente trovargli una posizione. 
 
 
MONTOYA 
Gara dalle mille sfaccettature ma nella quale conferma la difficoltà atletica a trovare continuità di rendimento. D’altra parte al Barcellona ha giocato poco e per trovare il ritmo partita ci vorrà un po’ di tempo. Quando sale, fa vedere di avere la qualità per creare occasioni da gol, dietro alterna buone diagonali a voragini nelle quali Cristiano Ronaldo può sguazzare che è una meraviglia. 
 
 
RANOCCHIA 
Qualche chiusura ruvida, un colpo di testa innocuo nelle mani di Casilla ma tanti, troppi errori in difesa. Si fa saltare facilmente dagli attaccanti madrileni e non è aiutato da Murillo nel trovare tranquillità e sicurezza. 
 
 
MURILLO 
Contro il Bayern Monaco era piaciuto, seppur mostrando alcune lievi incertezze. Ieri è sembrato il fratello gemello della coppia Ranocchia-Juan Jesus versione 2014-15. Disattenzioni in serie, interventi fuori tempo e un posizionamento assai discutibile. Sul gol di Jesè commette due gravi errori in serie. Da rivedere, sperando nella cura Miranda. 
 
 
JUAN JESUS 
Come Montoya ha spazio per provare ad attaccare il lato destro del Real Madrid. Confeziona qualche buon cross ma è dietro che appare piuttosto svagato, come sempre. Spettatore sul primo e sul secondo gol. 
 
 
BROZOVIC 
Non ci siamo proprio. Il croato, unico acquisto di gennaio ancora non bocciato da Roberto Mancini, si dimostra nuovamente fuori dagli schemi. Vaga per la sua zona del campo ma quando ha la palla o la perde banalmente o non riesce a incidere. Appena arrivato era sembrato un giocatore utilissimo alla causa per l’intelligenza tattica e l’abilità nel gestire il pallone: urge ritrovare quel Marcelo Brozovic anche perché il Fredy Guarin visto all’opera nel finale è un elemento tutt’altro che utile e un po’ fuori dagli schemi. 
 
 
KONDOGBIA 
Sicuramente è ancora indietro sotto l’aspetto della condizione atletica. La stazza fisica, si sa, non aiuta a entrare subito in forma. L’Inter, considerando l’in gente investimento operato su di lui, lo aspetterà senza mettergli addosso particolari pressioni ma finora, oltre all’impatto fisico in alcuni contrasti, non ha portato nulla di quanto ci si aspettava da un giocatore della sua alta qualità. 
 
 
HERNANES 
Verrebbe da dire il solito Hernanes. Il brasiliano alterna giocate interessanti ad altre superficiali e assolutamente inutili. Dovrebbe servire Rodrigo Palacio e Mauro Icardi ma tolto un cross dopo due minuti per Maurito, non si ricordano altri assist degni di tal nome. Prestazione inconsistente la sua. 
 
 
PALACIO 
L’attaccante argentino è molto meno incisivo che in altre occasioni. Solitamente corre, si da un gran daffare e svaria per tutto il fronte offensivo, ieri invece si è visto poco di tutto ciò. Chissà che la notizia dell’arrivo del montenegrino Stevan Jovetic non gli abbia guastato l’umore. 
 
 
ICARDI 
Sicuramente le colpe non sono tutte sue ma se l’Inter chiude la tournée in Cina a zero gol fatti, qualche responsabilità ce l’avrà sicuramente anche lui. Di palloni giocabili, per la verità, ne riceve assai pochi ma quelli che ha o che riesce a crearsi, non riesce a concretizzarli. Quando la squadra crescerà, ritornerà a pungere. 
 

 

Sezione: Rassegna / Data: Mar 28 luglio 2015 alle 09:16 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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