La Gazzetta dello Sport oggi in edicola si concentra anche su Romelu Lukaku e sul grande 2020 personale appena concluso. "L’atterraggio del belga sul nostro campionato è stato pesante come pochi avrebbero immaginato: Romelu ha segnato 34 reti in A ma, soprattutto, si è completamente impossessato dell’Inter - evidenzia la rosea -. È diventato l’uomo a cui Conte e tutto il variegato mondo nerazzurro affidano i sogni di gloria. E da quando esistono i 3 punti pochi, pochissimi hanno fatto meglio in un orizzonte di tempo così corto. Certo, c’è Cristiano che a 140 km da Milano ha riscritto ogni statistica con 40 centri nelle prime 50 partite italiane, ma il belga ha dimostrato di tenere botta perfino a lui. Appartiene alla stessa razza di centravanti eletti che hanno vestito il nerazzurro: il Ronaldo interista aveva segnato 38 reti in un periodo uguale; Diego Milito, principesco eroe del Triplete, una in meno del Fenomeno. Difficile che nella sola gara che gli manca per girare a quota 50 presenze Lukaku possa raggiungerli, ma è il tratto dinastico a contare di più: il belga ha raccolto un’eredità pesante e la sta traghettando in una nuova epoca".

Oltre ai due Ronaldo e a Milito, solo Sheva (37) e Montella (36) hanno fatto meglio di Romelu nel loro primo anno di Serie A. E Big Rom si è dimostrato un centravanti totale che segna poco meno di un gol a partita di destro, di sinistro, di testa o dal dischetto. "In totale è a 10 rigori segnati su 10 tirati nell’Inter (nove spiazzando il portiere) e per trovare un rigorista migliore bisogna tornare a Boninsegna, che segnò tutti i primi 20 in nerazzurro" precisa in chiusura il quotidiano milanese.

Sezione: Rassegna / Data: Sab 02 gennaio 2021 alle 09:34
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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