Icardi assist-man e Palacio goleador: ruoli invertiti e non solo ieri sera per i due attaccanti nerazzurri. "Palacio nelle ultime sette gare ha segnato 6 reti (sino al 15 febbraio era fermo a quota 2), ha ritrovato la condizione dopo i problemi alla caviglia e quella generosità nel pressare anche le mosche - sottolinea la Gazzetta dello Sport -. Certo, i 33 anni si sentono e ogni tanto la lucidità viene meno. E’ successo con la Fiorentina, quando ha cercato la conclusione ignorando Icardi, solissimo. E a Wolfsburg, quando si è mangiato il gol del 2-1. Però è vivo e ieri è stato l’unico a lottare dal 1’. Al suo fianco c’è un giocatore nuovo. Perché a furia di insistere Mancini è entrato nella testa di Icardi, che si sta trasformando in punta completa che partecipa alla manovra, fa salire la squadra. E appunto manda in rete i compagni. Ieri gli hanno cancellato la prodezza in rovesciata per un offside che non c’era e lui si è in parte rifatto apparecchiando l’1-1. Maurito si è fatto più buono in tutti i sensi, tanto che ieri ha addirittura negato un corner ai suoi nel momento di massima spinta, ammettendo che l’ultimo tocco era il suo. La strada per diventare un bomber totale è però ancora lunga. Per carità, è a 20 centri stagionali. Ma nell’ultimo mese ha segnato solo a Cagliari e a Napoli, su rigore. Mancio spera che si sia tenuto la doppietta per il Wolfsburg". Loro due, insomma, sembrano essere le uniche certezze di un'Inter altalenante. 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 16 marzo 2015 alle 11:44 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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