Fabrizio Corsi, il presidente dell’Empoli, ripesa al ko di San Siro che ha decretato la retrocessione in Serie B. "Siamo amareggiati. Ci eravamo preparati, io mi ero preparato a un epilogo negativo. Già diversi mesi prima della fine del campionato. Ormai ho la pelle dura, pelle da dirigente - svela al Corriere dello Sport -. Però non posso nascondere che ogni tanto mi torna in mente, come si chiama quel terzino dell’Inter, D’Ambrosio. La palla che al 92' gli picchia sulla caviglia a cinquanta centimetri dalla linea di porta, va sotto la traversa e cade tra le braccia di Handanovic. Certe volte per una società tra un destino e l’altro passano centimetri".  
 
Stavolta è capitato a voi.  
"Ecco, in un certo senso no. La nostra anomalia sta nel fatto che retrocediamo e vendiamo due giocatori al Milan, uno all’Inter, uno al Napoli, uno alla Juventus. E forse al Sassuolo diamo Caputo, uno che da solo segna quanto l’intero attacco della Fiorentina. Tanto per dire che si parla facilmente di campioni e allora possiamo parlarne anche noi".  
 
Come avete fatto a retrocedere?  
"È amaro. L’unica spiegazione che trovo sta nella gioventù di molti dei giocatori. Erano bravi, sono diventati bravissimi giocando".  

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Sezione: Rassegna / Data: Dom 07 luglio 2019 alle 10:28 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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